San Cataldo di Rachau è il santo del giorno più importante che per tradizione si festeggia oggi 10 maggio
Info sul Santo: San Cataldo di Rachau
Dalle verdi colline dell’Irlanda alla assolata Puglia, la storia di San Cataldo si snoda come un tappeto ricco di fede, miracoli e devozione. Patrono di Taranto, questo vescovo irlandese ha lasciato un’impronta indelebile nella città e nei cuori dei suoi fedeli.
Nato all’inizio del VII secolo, Cataldo ricevette la sua formazione religiosa nel celebre monastero di Lismore, fondato da San Cartago. La sua fama di studioso e uomo di fede si diffuse rapidamente, tanto da essere nominato vescovo in circostanze singolari: dopo la morte del duca dei Desii, che inizialmente lo aveva accusato di stregoneria a causa dei suoi miracoli.
Cataldo esercitò il suo episcopato con zelo e santità, guadagnandosi l’amore e la stima del suo popolo. Nel 666, spinto da un profondo desiderio di spiritualità, intraprese un viaggio in Terra Santa. Durante il suo tragitto, o al suo ritorno, approdò sulle coste salentine, dove la sua figura suscitò grande interesse tra i cittadini.
Giunto a Taranto, Cataldo fu accolto con entusiasmo e gli fu offerto il ruolo di vescovo. Accettò la carica e si dedicò con instancabile dedizione al bene della città e dei suoi abitanti. La sua santità e i suoi miracoli diffusero la sua fama in tutta la regione, facendolo diventare un punto di riferimento spirituale per molti.
Morto nel 685, Cataldo fu sepolto sotto l’impiantito della cattedrale di Taranto. Nel 1094, durante la ricostruzione della chiesa distrutta dai Saraceni, il suo corpo fu rinvenuto e identificato con certezza. La scoperta della “croce benedizionale” nella sua tomba, recante la scritta “Cataldus Rachau” (Cataldo vescovo di Rachau), confermò la sua origine irlandese e il suo ruolo episcopale.
San Cataldo divenne così il patrono di Taranto, venerato per la sua santità, i suoi miracoli e la sua profonda devozione. La sua figura divenne simbolo di fede e speranza per la città, che ancora oggi lo onora con grande devozione.
Oltre a Taranto, la devozione a San Cataldo si diffuse in diverse località d’Italia, soprattutto in Puglia, dove molti comuni e chiese portano il suo nome. La sua fama varcò i confini nazionali, giungendo fino in Francia e in Germania.
Ancora oggi, San Cataldo è ricordato e venerato come un esempio di santità e di dedizione al prossimo. La sua storia ci insegna che la fede può superare qualsiasi ostacolo e che la vera forza risiede nell’amore per Dio e per il prossimo.
San Cataldo rappresenta un legame indissolubile tra l’Irlanda e l’Italia, un ponte tra due culture unite dalla fede e dalla devozione. La sua storia è un monito a seguire i principi cristiani con coraggio e a dedicare la propria vita al bene del prossimo.
La storia del santo è tratta dal sito: santodelgiorno.it.
Gli altri Santi e Beati
- Sant’ Alfio
- San Calepodio
- San Cirino
- San Damiano de Veuster
- San Filadelfo
- San Giobbe
- San Giovanni d’Avila
- Santa Isidora di Tabenna
- Santa Venusta
- San Miro di Canzo
- Santi Quarto e Quinto di Roma
La lista completa dei santi di oggi puoi consultarla su Wikipedia.
Nota
Il processo di santificazione nella Chiesa Cattolica è divisa in fasi e di solito devono passare almeno 5 anni dopo la morte della persona che si è distinta in vita per fede e opere.
Si inizia con “Servo di Dio” (indica che in vita la persona si è distinta per “santità di vita”). Poi, bisogna attendere che la Congregazione per le cause dei Santi emetta il decreto che dimostri le virtù cristiane della persona. Virtù che possono essere di due tipi: eroicità delle vertù (dimistrazione delle virtù cristiane in modo eroico) oppure l’appellativo di Venerabile (in caso di morte per martirio).
Nel passaggio successivo il Venerabile dovrà compiere un miracolo per diventare Beato (l’ufficialità spetta al Papa). Infine, per diventare Santo, il Beato deve compiere un ulteriore miracolo dopo la beatificazione.