L’arresto della donna è avvenuto grazie all’intervento dello zio del bambino, che ha trovato alcune parti del corpo del piccolo chiuse in secchi della spazzatura all’interno della loro casa di famiglia
La mamma uccide il figlio di 5 anni e gli mangia la testa. Nella città egiziana di Abu Shalabi, una madre, di nome Hanaa, ha ucciso il suo bambino di soli 5 anni, Youssef, e poi ha mangiato parte della sua testa. L’arresto della donna è avvenuto grazie all’intervento dello zio del bambino, che ha trovato alcune parti del corpo del piccolo chiuse in secchi della spazzatura all’interno della loro casa di famiglia.
Secondo quanto riferito dai media locali, la 29enne avrebbe confessato di aver commesso il delitto perché “voleva che il figlio restasse con lei“. La donna soffre di una malattia mentale e avrebbe affermato di non aver avuto intenzione di uccidere il figlio, ma solo di tenerlo con sé. Il bambino è stato colpito quattro volte alla testa con un machete prima di essere fatto a pezzi e cucinato in acqua bollente.
Durante l’interrogatorio, la donna è apparsa impassibile e ha spiegato che la sua intenzione era quella di vendicarsi dell’ex marito, il padre del bambino. La coppia si era separata quattro anni prima, quando Hanaa aveva chiesto all’uomo di lasciare la sua casa e la sua famiglia per andare a vivere in un possedimento del padre. L’uomo aveva rifiutato, ma la relazione era finita comunque per scelta della donna. Dopo il divorzio, l’uomo aveva continuato a vedere il figlio regolarmente, portandogli vestiti e tutto ciò di cui aveva bisogno.
Il padre del bambino è stato sconvolto dalla notizia e ha affermato che non gli è stato permesso di vedere il figlio a causa della scena orribile. Ha anche dichiarato che ha cercato di riconciliarsi con Hanaa dopo la separazione, ma senza successo. Youssef era l’unica cosa che lo legava alla sua ex-moglie e aveva continuato a incontrarlo regolarmente.
La comunità è stata colpita dalla tragica vicenda e ha espresso il proprio sconcerto e la propria solidarietà al padre e alla famiglia del piccolo Youssef. La notizia ha suscitato indignazione e orrore in tutto il mondo, lasciando una cicatrice profonda nella memoria collettiva.