Tristan da Cunha, l’isola abitata più remota del mondo

Tristan da Cunha è considerato uno degli insediamenti umani più remoti al mondo

Tristan da Cunha, l’isola abitata più remota del mondo
Tristan da Cunha è un arcipelago situato nell’oceano Atlantico meridionale, composto da diverse isole e isolotti. L’isola principale, che porta il nome dell’intero arcipelago, è la sola abitata e misura circa 98 km². Questo luogo, appartenente al territorio britannico d’oltremare di Sant’Elena, Ascensione e Tristan da Cunha, è considerato uno degli insediamenti umani più remoti al mondo, a causa della sua distanza dai continenti e della mancanza di porti e aeroporti.

Per raggiungere Tristan da Cunha, è necessario imbarcarsi da Città del Capo, in Sudafrica, e affrontare una traversata di 7 giorni attraverso l’oceano Atlantico. Non esistono collegamenti regolari e le navi che raggiungono l’isola arrivano solitamente una volta a settimana, o meno frequentemente durante i periodi più freddi dell’anno, a condizione che le condizioni del mare lo permettano. La RMS Saint Helena è la compagnia che gestisce i collegamenti marittimi tra Tristan da Cunha e le isole di Sant’Elena e Ascensione.

La popolazione dell’isola è di circa 290 abitanti, secondo il censimento del marzo 2016. Il principale insediamento è chiamato Edinburgh of the Seven Seas, ma è comunemente noto come “The Settlement“. La maggioranza della popolazione pratica il cristianesimo, principalmente l’anglicanesimo, con una minoranza di cattolici.

Nonostante la bellezza incontaminata dell’isola, la comunità di Tristan da Cunha affronta diversi problemi. L’isolamento e la mancanza di ricambio genetico hanno portato a una serie di patologie che colpiscono la popolazione. A causa dell’endogamia, metà degli abitanti soffre di asma congenito, una condizione ereditaria che affligge anche tre dei primi colonizzatori dell’isola. Sono state riscontrate anche diverse malattie oculari e, purtroppo, i casi di tumore sembrano essere in aumento.

Nonostante queste sfide, la comunità di Tristan da Cunha vive secondo i principi stabiliti da William Glass, un militare britannico che fondò l’insediamento permanente sull’isola. La condivisione delle risorse e l’uguaglianza sono valori fondamentali, e il commercio esterno si basa principalmente sulla vendita di aragoste, pesce e francobolli unici che attirano collezionisti da tutto il mondo.

Tristan da Cunha rappresenta un’oasi di pace e tranquillità in un mondo sempre più caotico. Nonostante l’isolamento e le difficoltà, i giovani residenti mostrano un attaccamento forte all’isola e scelgono di rimanere, suggerendo che la bellezza e la serenità di questo luogo siano ancora in grado di resistere all’inarrestabile avanzata della politica e della società moderna. L’arcipelago di Tristan da Cunha, con la sua unicità e il suo fascino, sembra essere rimasto immune dalle pressioni del mondo esterno.

Situato nel mezzo dell’oceano Atlantico, Tristan da Cunha è circondato da una bellezza naturale mozzafiato. Le acque cristalline, le spiagge incontaminate e le maestose montagne creano un paesaggio da cartolina. Gli abitanti dell’isola si affidano ai frutti della terra, alla pesca e, occasionalmente, alla caccia per il loro sostentamento. Non essendoci un commercio attivo con il mondo esterno, la comunità di Tristan da Cunha si basa sulla condivisione delle risorse e sull’uguaglianza. I guadagni derivanti dalle attività commerciali vengono ripartiti equamente tra gli abitanti e una parte viene conservata come riserva di sicurezza per far fronte ad eventuali emergenze.

Nonostante la mancanza di servizi e infrastrutture avanzate, la vita sull’isola prosegue in modo sereno. La popolazione di circa 290 persone vive secondo le regole stabilite dai primi colonizzatori e si occupa di attività agricole, allevamento di ovini e pesca per il sostentamento. Il commercio esterno è limitato, ma gli abitanti riescono a vendere le pregiate aragoste locali, il pesce e i francobolli unici, che attirano collezionisti da tutto il mondo.

Tuttavia, nonostante l’atmosfera idilliaca, Tristan da Cunha non è immune da sfide e difficoltà. L’isolamento dell’isola ha portato a una bassa diversità genetica nella popolazione, causando problemi di salute tra gli abitanti. L’endogamia ha contribuito all’aumento di patologie come l’asma congenito e malattie oculari. Ci sono segnali preoccupanti di un aumento dei casi di tumore, il che richiede una particolare attenzione alla salute e al benessere della comunità.

Nonostante queste sfide, i residenti di Tristan da Cunha rimangono fortemente legati alla loro terra. I giovani scelgono di non abbandonare l’isola, preferendo vivere in armonia con la natura e con i valori condivisi dalla comunità. L’isolamento e la bellezza incontaminata di Tristan da Cunha sembrano offrire un rifugio dalla frenesia e dallo stress del mondo moderno. Qui, politica e società non prevalgono sull’essere umano, ma è l’equilibrio con la natura e il rispetto reciproco che guidano la vita quotidiana.

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FonteUfficiale.com