Per il “Vaiolo delle scimmie” non esistono cure e vaccini

Il “Vaiolo delle scimmie” è una patologia infettiva trasmessa dalle scimmie e causata dal virus Monkeypox

Vaiolo delle scimmie
Il caso in questione riguarda un ufficiale della marina rientrato in Inghilterra dalla Nigeria. L’uomo è stato ricoverato con la patologia del “Vaiolo delle scimmie”.

Il “Vaiolo delle scimmie” fu scoperto nel 1958 e isolato nell’uomo nel 1970 nell’ex Zaire (ora Repubblica Democratica del Congo). Le persone presentavano un’eruzione cutanea simile al vaiolo umano. Infatti, il “Vaiolo delle scimmie” è un Orthopoxvirus e appartiene allo stesso ceppo del vaiolo umano, anche se geneticamente distante.

In Africa la letalità è stata solo dell’1-3%, cioè meno del 10% (di molto inferiore al vaiolo umano letale nel 30% dei casi) ma attacca facilmente i bambini.
Nel 2003, un’epidemia di “Vaiolo delle scimmie” interessò anche gli Stati Uniti, quando venne importato e venduto un esemplare di Cricetomys gambianus (un ratto da compagnia). Tutte le persone infettate dal virus presentarono una malattia lieve e non vi furono decessi.
Per quanto riguarda le probabilità di contagio tra essere umani, in Africa è stata tra il 3 e l’8 % e pari a zero negli Stati Uniti.

Secondo Massimo Galli, Presidente degli infettivologi della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali), al momento non esistono cure né vaccini per contrastare il vaiolo delle scimmie.
Inoltre ha dichiarato: “La notizia del caso importato in Europa rappresenta tuttavia una ulteriore testimonianza di come i viaggi in aereo possano portare in poche ore malattie della foresta profonda alle grandi città del mondo industrializzato. Una rete attiva di specialisti in grado di riconoscere questa ed altre malattie infettive emergenti costituisce un irrinunciabile strumento di protezione per la popolazione tutta“.

immagine: © intv.al

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