Coronavirus 2019-nCoV (o SARS-CoV-2): ecco le raccomandazioni dell’Oms (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) per evitare il contagio dal virus cinese
Wuhan, Cina – Coronavirus 2019-nCoV, il virus cinese. E’ un virus nuovo, mai visto prima. Si sa che è stato isolato lo scorso 7 gennaio e la sua sequenza genetica è stata diffusa il 12 gennaio, il giorno dopo la notizia del primo decesso. È stato ribattezzato 2019-nCoV e dal 20 gennaio sappiamo che può trasmettersi da uomo a uomo. Provoca sintomi molto simili a una normale influenza con raffreddore, febbre, difficoltà respiratorie, ecc. Queste sono le uniche informazioni certe che abbiamo sul virus cinese.
Origine del virus
Incerta è l’origine del focolaio. Molti dei casi iniziali hanno riferito un’esposizione al Wuhan’s South China Seafood City market, il mercato del pesce cittadino dove erano comunque esposti altri animali vivi. Potrebbe aver avuto origine nei pipistrelli o nei serpenti. Le teorie si basano sull’esame della sequenza del genoma del virus e 2 studi indicano il ruolo probabile dei pipistrelli nell’origine del virus. Ci potrebbe però essere stato un “ospite intermedio” e uno studio del Journal of Medical Virology identifica i serpenti come il possibile colpevole. Ma nessuno studio spiega ancora come il virus potrebbe essere stato trasmesso dagli animali all’uomo.
Che cos’è un coronavirus?
I coronavirus sono una famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la sindrome respiratoria mediorientale (Mers) e la sindrome respiratoria acuta grave (Sars).
Che cos’è un nuovo coronavirus?
Un nuovo coronavirus (CoV) è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell’uomo.
Cos’è il coronavirus cinese?
Il suo nome è 2019-nCoV e sta per “nuovo coronavirus“. Un nome che rimanda alle precedenti epidemie come Sars (2002-2003) e Mers (2012). Un “nuovo coronavirus” è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell’uomo. Sono chiamati così per le punte a forma di corona che sono presenti sulla loro superficie.
Si tratta di un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie.
I coronavirus sono comuni in molte specie animali (come i cammelli e i pipistrelli) ma in alcuni casi, raramente, possono evolversi e infettare l’uomo per poi diffondersi nella popolazione.
Quanti coronavirus esistono?
I coronavirus umani conosciuti sono 7: 229E (coronavirus alpha), NL63 (coronavirus alpha), OC43 (coronavirus beta), HKU1 (coronavirus beta), MERS-CoV (il coronavirus beta che causa la Middle East respiratory syndrome), SARS-CoV (il coronavirus beta che causa la Severe acute respiratory syndrome) e il Nuovo coronavirus (2019-nCoV).
Sintomi e cause
I sintomi più comuni nell’uomo includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte.
I coronavirus umani di solito causano malattie del tratto respiratorio superiore da lievi a moderate, come il raffreddore, che durano per un breve periodo di tempo. A volte possono causare malattie del tratto respiratorio inferiore, come polmonite o bronchite. Questo è comune nelle persone con preesistenti patologie croniche dell’apparato cardio-vascolare e/o respiratorio, e soggetti con un sistema immunitario indebolito, nei neonati e negli anziani.
I sintomi possono includere: naso che cola, mal di testa tosse, gola infiammata, febbre, una sensazione generale di malessere. È importante, nel caso si verifichino sintomi, informare il proprio medico di eventuali viaggi o di recenti contatti con animali.
Gli uomini possono essere infettati da un nuovo coronavirus di origine animale?
Indagini dettagliate hanno scoperto che, in Cina nel 2002, Sars-CoV è stato trasmesso dagli zibetti agli uomini e, in Arabia Saudita nel 2012, Mers-CoV dai dromedari agli uomini. Numerosi coronavirus noti circolano in animali che non hanno ancora infettato esseri umani. Man mano che la sorveglianza migliora in tutto il mondo, è probabile che vengano identificati più coronavirus.
I coronavirus possono essere trasmessi da persona a persona?
Sì, alcuni coronavirus possono essere trasmessi da persona a persona, di solito dopo un contatto stretto con un paziente infetto, ad esempio tra familiari o in ambiente sanitario.
Come avviene la trasmissione del virus?
I coronavirus umani si trasmettono da una persona infetta a un’altra attraverso: saliva, tossendo e starnutendo; contatti diretti personali (come toccare o stringere la mano e portarla alle mucose); toccando prima un oggetto o una superficie contaminati dal virus e poi portandosi le mani (non ancora lavate) sulla bocca, sul naso o sugli occhi; contaminazione fecale (raramente).
Esistono cure?
Non esistono trattamenti specifici e vaccini per proteggersi dal virus. La maggior parte delle persone infette guarisce spontaneamente.
Esiste un trattamento per un nuovo coronavirus?
Non esiste un trattamento specifico per la malattia causata da un nuovo coronavirus. Il trattamento deve essere basato sui sintomi del paziente. La terapia di supporto può essere molto efficace.
Cosa posso fare per proteggermi?
- Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi o con soluzioni alcoliche;
- Starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso, utilizzare una mascherina e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso;
- Evitare di toccare gli occhi, il naso o la bocca con mani non lavate;
- Evitare contatti ravvicinati con persone che sono malate o che mostrino sintomi di malattie respiratorie (come tosse e starnuti);
- Rimanere a casa se si hanno sintomi;
- Fare attenzione alle pratiche alimentari (evitare carne cruda o poco cotta, frutta o verdura non lavate e le bevande non imbottigliate);
- Pulire e disinfettare oggetti e superfici che possono essere state contaminate.
- Evitare di visitare i mercati di prodotti alimentari freschi di origine animale e di animali vivi.
Gli operatori sanitari sono a rischio a causa di un nuovo coronavirus?
Sì, possono esserlo, poiché gli operatori sanitari entrano in contatto con i pazienti più spesso di quanto non faccia la popolazione generale. L’Oms raccomanda che gli operatori sanitari applichino coerentemente adeguate misure di prevenzione e controllo delle infezioni in generale e delle infezioni respiratorie, in particolare.
Quali sono i rischi di propagazione in Europa?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato la diffusione del nuovo coronavirus (2019-nCoV) un’emergenza sanitaria internazionale.
Come si contrae questo coronavirus?
Sono necessarie maggiori informazioni per comprendere meglio le modalità di trasmissione e le manifestazioni cliniche di questo nuovo virus. La fonte di questo nuovo virus non è ancora nota. Pertanto, sarebbe prudente ridurre il rischio generale di infezioni respiratorie acute durante i viaggi verso o dalle aree colpite (attualmente Wuhan City).
Che fare se si è soggiornato di recente a Wuhan?
Se nelle due settimane successive al vostro ritorno si dovessero presentare febbre, tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie, a scopo precauzionale contattate il vostro medico di fiducia, riferendo del vostro recente viaggio.
Che fare se si è soggiornato in un ospedale in cui è stata ricoverata una persona malata?
Il rischio di trasmissione esiste solo se si è stati in stretto e prolungato contatto con il paziente. I malati affetti da infezione da nuovo Coronavirus, inoltre, vengono ricoverati in ambienti separati dagli altri degenti. Sinora non è stata segnalata alcuna infezione da nuovo coronavirus contratta in ospedale o altra struttura sanitaria.
Che fare se si presentano i sintomi del virus?
In caso di sintomi riferiti a una malattia respiratoria, prima, durante o dopo il viaggio, i viaggiatori devono rivolgersi a un medico e informarlo del loro viaggio.
Quali raccomandazioni dell’Oms per i paesi?
L’Oms incoraggia tutti i paesi a rafforzare la sorveglianza delle infezioni respiratorie acute (SARI), a rivedere attentamente eventuali casi insoliti di SARI o di polmonite e a comunicare all’Oms qualsiasi caso sospetto o confermato di infezione da nuovo coronavirus. I paesi sono incoraggiati a continuare a rafforzare la loro preparazione alle emergenze sanitarie in linea con il regolamento sanitario internazionale (2005).
Quale dispositivo di monitoraggio è stato introdotto per questo virus a livello nazionale?
In Italia, è attiva una rete di sorveglianza delle gravi infezioni respiratorie acute (SARI) e delle sindromi da distress respiratorio acuto (Ards). La situazione è costantemente monitorata dal ministero, che è in continuo contatto con l’Oms e l’Ecdc, e pubblica tempestivamente ogni nuovo aggiornamento sul suo portale.
Quale misura sanitaria specifica per i viaggiatori è stata avviata nel nostro paese?
L’Italia (aeroporto di Roma Fiumicino) ha tre voli diretti con Wuhan, e numerosi voli non diretti, il cui traffico di passeggeri dovrebbe aumentare in occasione del capodanno cinese. Come previsto dal Regolamento Sanitario Internazionale (2005) (Rsi), presso l’aeroporto di Fiumicino è in vigore una procedura sanitaria, gestita dall’Usmaf Sasn, per verificare l’eventuale presenza a bordo degli aeromobili provenienti da Wuhan di casi sospetti sintomatici ed il loro eventuale trasferimento in bio-contenimento all’Istituto nazionale malattie infettive Spallanzani di Roma. È in corso di rafforzamento la sorveglianza dei passeggeri dei voli diretti da Wuhan (e di ogni altro volo con segnalati casi sospetti di 2019 nCoV). Nei prossimi giorni i passeggeri in arrivo con questi voli saranno sottoposti in aeroporto al controllo della temperatura corporea. I casi eventualmente positivi potranno subire ulteriori controlli ed eventualmente verranno posti in isolamento, con attivazione della sorveglianza per gli altri passeggeri a rischio. È stato predisposto materiale informativo da affiggere negli aeroporti per informare i viaggiatori internazionali.
Immagine del virus
La foto realizzata con un microscopio elettronico mostra la morfologia ultrastrutturale del patogeno che al momento ha causato 170 morti in Cina.
Quante persone sono state contagiate?
Elenco delle persone contagiate in tutto il mondo suddivise per Paese
Il dati in tempo reale
La Johns Hopkins University (un’università statunitense con sede a Baltimora) ha aperto un portale per tenere il conto dei contagi e delle vittime del coronavirus.
IL CONTO IN TEMPO REALE
Primi studi
Due nuovi studi pubblicati sull’autorevole rivista scientifica The Lancet fanno maggiore chiarezza sui sintomi e sulle complicazioni causati dal nuovo coronavirus (2019-nCoV). Le informazioni sono state ricavate analizzando i casi di 99 pazienti ricoverati tra l’1 e il 20 gennaio 2020 presso l’ospedale di Wuhan Jinyintan, nella provincia di Hubei.
Dai dati ottenuti i ricercatori hanno evidenziato che l’infezione tende a colpire principalmente maschi anziani con comorbilità (più malattie), e che può provocare patologie respiratorie gravi e potenzialmente fatali come la sindrome da distress respiratorio acuto.
Oltre a febbre, tosse, mal di testa e problemi respiratori, in alcuni pazienti gli scienziati cinesi hanno rilevato anche confusione, tosse con sangue e diarrea. L’infezione sembra colpire principalmente uomini anziani con altre malattie preesistenti.
Dei 99 soggetti colpiti (67 uomini e 32 donne con un’età media di 55,5 anni), il 49% si era recato al mercato del pesce di Wuhan, dove si ritiene possa essere avvenuto il salto di specie del virus, da un animale non ancora identificato all’uomo.
Tra i sintomi riscontrati:
- L’83% dei pazienti aveva febbre
- L’82% aveva tosse
- Il 31% respiro corto
- L’11% dolori muscolari
- Il 9% confusione
- L’8% mal di testa
- Il 5% mal di gola
- Il 4 % rinorrea (il “naso che cola”)
- Il 2% dolore toracico e diarrea
- L’1% nausea e vomito
Dalle radiografie toraciche, è emerso che:
- Il 75% dei pazienti presentava una polmonite bilaterale (infezione dei polmoni)
- Il 14% aveva opacità a vetro smerigliato e chiazze
- Solo un paziente presentava lo pneumotorace (la presenza di aria tra le pleure, che determina un collasso parziale o totale del polmone)
La sindrome da distress respiratorio acuto o ARDS (Acute respiratory distress syndrome), è stata riscontrata nel 17% dei pazienti; tra quelli che hanno sviluppato questa grave complicanza, in 11 sono deceduti.
La metà dei pazienti presentava malattie croniche (come il diabete e condizioni cardiovascolari) e 11 di essi sono deceduti.
In un secondo campione di 41 pazienti (dei quali 30 uomini), sono stati riscontrati:
- Emottisi (tosse con sangue) nel 5% dei casi
- Produzione di espettorato nel 28%
13 pazienti di questo campione sono finiti in terapia intensiva e in 6 sono deceduti.
Oms
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) non ha dichiarato lo stato di “emergenza pubblica sanitaria di rilevanza internazionale“. ma ha diramato le seguenti raccomandazioni generali:
- Evitare il contatto stretto con soggetti affetti da infezioni respiratorie acute;
- Lavare frequentemente le mani, in particolare dopo contatto con persone malate o con il loro ambiente;
- Evitare contatti non protetti con animali di fattoria o selvatici;
- Persone con sintomi di infezione acuta delle vie aeree dovrebbero mantenersi a distanza;
- Coprire colpi di tosse o starnuti con fazzoletti usa e getta o con i vestiti;
- Rafforzare, in particolare nei pronto soccorso e nei dipartimenti di medicina d’urgenza, le misure standard di prevenzione e controllo delle infezioni.
Italia
Il ministro della Salute ha riunito la task force per coordinare gli interventi nel nostro paese composta dalla: Direzione generale per la prevenzione, altre direzioni competenti, Carabinieri dei NAS, l’Istituto Superiore di Sanità, l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma, dall’Usmaf (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera), l’Agenzia italiana del Farmaco, l’Agenas e il Consigliere diplomatico.
Il coronavirus è stato isolato anche allo Spallanzani di Roma. Un successo che fa sperare in nuove possibilità per la cura della malattia che si è propagata dalla Cina. 10 giorni fa 2019-nCoV era stato isolato in Cina ma, spiegano i ricercatori italiani, i colleghi cinesi non lo avevano messo a disposizione. L’isolamento era stato effettuato anche in Australia e presso l’Istituto Pasteur in Francia.
Coronavirus, nuove regole per tutta Italia
- Mantenere una distanza di almeno un metro dalle altre persone.
- Salutarsi da lontano senza baci, abbracci o strette di mano.
- Evitare i luoghi affollati.
- Non uscire anche se si ha soltanto un po’ di febbre e non c’è alcun sospetto di aver contratto il virus.
- Rimanere a casa se si hanno più di 75 anni oppure 65 ma non si è in buona salute.
- Manifestazioni sportive a porte chiuse per 30 giorni e stop ai congressi.
- Vietato accompagnare persone nei Pronto soccorso e limitazione degli accessi nelle cliniche private e negli ospizi.
- E’ raccomandato starnutire e tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie.
- Evitare scambi di bottiglie e bicchieri in particolare durante attività sportive.
Infodemia
L’epidemia del coronavirus 2019-nCoV è stata “accompagnata da una massiccia infodemia, ovvero un’abbondanza di informazioni, alcune accurate e altre no, che rendono difficile per le persone trovare fonti affidabili quando ne hanno bisogno“. Così ha detto l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sottolineando di essere a lavoro “per rintracciare e rispondere a falsi miti e voci” sul virus di Wuhan.
Le bufale sul virus cinese
Con l’aumentare dei timori collegati alla pandemia stanno aumentando le notizie false e allarmistiche. Facciamo chiarezza.
Il virus è già arrivato in Italia?
Ad oggi non è stato registrato nessun caso nel nostro Paese. Il rischio che arrivi qualcuno dalla Cina che ha contratto il virus è “moderato” e il rischio che l’infezione si trasmetta in Italia è “molto basso“.
Non bisogna più viaggiare verso la Cina e l’Asia?
Sulla base delle informazioni attualmente disponibili, riporta Epicentro, l’Oms non raccomanda alcuna restrizione a viaggi o a rotte commerciali.
Esistono però delle raccomandazioni:
- Evitare il contatto stretto con soggetti affetti da infezioni respiratorie acute;
- Lavare frequentemente le mani;
- Evitare contatti non protetti con animali di fattoria o selvatici;
- Rafforzare nei pronto soccorso e nei dipartimenti di medicina d’urgenza le misure standard di prevenzione e controllo delle infezioni.
È pericoloso mangiare cibo cinese in Italia?
Il direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, Giovanni Rezza, ha rassicurato sul fatto che “il rischio di contagio non riguarda il cibo, non si corre alcun pericolo mangiando in ristoranti cinesi in Italia“.
Il virus è letale?
La stragrande maggioranza dei contagiati sopravvive al virus. Per ora su 581 casi confermati i morti sono 17, dunque la percentuale dei decessi causati dal virus è del 3%.
È un complotto per vendere i vaccini?
Non esiste ancora un vaccino per il coronavirus 2019-nCoV.
È un virus brevettato anni fa?
Secondo alcuni utenti di Twitter, il coronavirus cinese sarebbe stato brevettato nel 2015 dal Pirbright Institute. Il brevetto sarebbe poi stato approvato dal governo degli Stati Uniti. Come hanno svelato i fact-checker americani di Snopes.com, l’azienda ha chiesto un brevetto per creare un vaccino per prevenire malattie di tipo respiratorio in uccelli e altri tipi di animali.
Lo hanno trasmesso i serpenti?
Lo sostiene una ricerca condotta da un team di ricercatori cinesi. Ma, come scrive la prestigiosa rivista scientifica Nature, altri scienziati sostengono che non ci siano prove a sufficienza per sostenere che questi virus possano infettare altre specie diverse da mammiferi e uccelli.
A Pechino non si festeggerà il capodanno cinese?
Il dipartimento del turismo e della cultura della capitale cinese ha annunciato la cancellazione dei principali festeggiamenti pubblici in occasione del capodanno cinese per prevenire e controllare i rischi di epidemia. Questo non significa però che i festeggiamenti in generale saranno vietati.
È una nuova Sars?
Alcune caratteristiche sembrano simili a quelle della Sars, ma non si sa ancora abbastanza su come si trasmette il nuovo coronavirus e sulle sue caratteristiche genetiche per fare un confronto scientificamente affidabile. Come riporta l’Oms, il nuovo coronavirus, a differenza della Sars, non sembra essere caratterizzato da un elevato rischio di trasmissione al personale medico all’interno degli ospedali.
Link utili
- Protezione Civile – Emergenza Coronavirus
- Ministero della Salute – Informazioni sul Coronavirus in Italia
- Ministero della Salute – Coronavirus: la situazione in Italia
- Ministero della Salute – I numeri verdi regionali
- Ministero della Salute – FAQ Nuovo Coronavirus COVID-19
- Istituto superiore di sanità – Informazioni e linee guida sul Coronavirus
- OMS – Coronavirus: la mappa del contagio in diretta Live
- OMS – I report sulla diffusione del Coronavirus nel mondo
- OMS – L’emergenza Coronavirus nel mondo
- OMS – Domande&Risposte sul Coronavirus
- OMS – Misure di protezione di base contro il nuovo Coronavirus