Curiosità sugli animali mitologici

Animali mitologici: dal basilisco all’idra passando per la manticora, dall’unicorno all’ippogrifo, dalla fenice al drago

Curiosità sugli animali mitologici
Animali mitologici. La fantasia umana ha creato degli animali mitologici che spesso sono l’incrocio di animali esistenti. Quando l’uomo non riesce a spiegare qualcosa ricorre alla fantasia. Lo fa anche per allontanare le proprie paure e darsi forza e speranza. Alle paure e alle speranze ha bisogno di dare un nome e un’immagine. E così, nascono gli animali mitologici che simboleggiano il male, il bene, la purezza, la fortuna e così via.

Gli animali mitologici

Il basilisco

Il basilisco è un piccolo serpente con testa di gallo, che pietrifica, incenerisce e uccide con un solo sguardo chiunque lo fissi negli occhi. Ha, inoltre, il fiato velenoso e un morso letale. Nasce da un uovo deposto da un gallo anziano e covato per anni da un serpente o da un rospo.

Curiosità sul basilisco

Può ucciderlo la donnola mordendolo alla gola, il canto di un gallo o il riflesso allo specchio del suo stesso sguardo.

Nel Medioevo, epoca ricca di mistero e fantasia, c’erano libri chiamati “Bestiari” in cui il basilisco è fra i protagonisti. 800 anni fa il cavaliere Marzucco degli Scornigiani, che appare nel Purgatorio della Divina Commedia, andando a cavallo nella Maremma toscana trovò sul proprio cammino un basilisco (che lì chiamano “serpente regolo”). Marzucco ebbe così tanta paura che decise di farsi frate.

Ricorderai sicuramente il basilisco mentre combatte contro Harry Potter.

L’Idra

L’Idra è un serpente marino con 9 teste. La sua testa di mèzzo non muore mai. Riesce ad uccidere un uomo con un respiro. Anche il sangue è velenoso.

Curiosità sull’Idra

Ercole affrontò l’Idra in una delle 12 fatiche: ad ogni testa che le tagliava, ne ricrescevano 2. L’eroe decise di farsi aiutare dall’amico Iolao che, mentre Ercole tagliava le teste, bruciava il moncherino e non le faceva ricrescere più. Alla fine Ercole prese un masso e schiacciò ad Idra la testa di mèzzo, quella che non moriva mai.

La manticora

La manticora assomiglia alla chimera, con la testa simile alla nostra, corpo di leone e coda di scorpione. E’ velocissima e scaglia frecce velenose dalla coda immobilizzando la vittima. Ha la pelle rossastra e i denti ordinati su tre file. Si dice che ci siano manticore con le ali.

Curiosità sulla manticora

Il suo nome significa “mangia-uomini“.

Solo 2 animali possono resisterle: l’elefante e il leone.

L’unicorno

L’unicorno si muove nei boschi di tutto il mondo. Bianco, occhi blu, corpo di cavallo, un corno a spirale sulla fronte, coda di leone e barbetta da capra. Tutti sanno che ha poteri magici. E’, inoltre, simbolo di saggezza, forza, purezza. È così puro da farsi cavalcare solo da persone oneste e buone.

Il corno si chiama “alicorno” e senza non potrebbe vivere. Col suo corno rende innocuo ogni tipo di veleno e sa anche curare i malati.

Curiosità sull’unicorno

Il primo a descrivere l’unicorno fu un medico greco di nome Ctesia addirittura 2.500 anni fa.

Nonostante nessuno l’abbia mai catturato, nel Medioevo ci sono stati commercianti disonesti che fecero affari d’oro vendendo corni di animali esistenti (di rinoceronti, soprattutto) spacciati per unicorni.

Nel Palio di Siena c’è una contrada che si chiama Leocorno (ossia unicorno).

L’unicorno è uno degli emblemi della Scozia.

L’ippogrifo

L’ippogrifo è metà cavallo e metà grifone (zampe anteriori e petto), ha ali e testa da aquila, becco ad uncino e occhi arancioni, è grigio chiaro e possiede grossi artigli alle zampe anteriori. Mangia insetti e piccoli mammiferi. Non bisogna infastidirlo perché è capace di ire notevoli.

Curiosità sull’ippogrifo

Fu Ludovico Ariosto, nella sua opera “Orlando furioso”, a descriverlo per la prima volta 500 anni fa.

Lo hai sicuramente visto nei film di Harry Potter.

Secondo i miti antichi, grifoni e cavalli erano animali nemici. L’ippogrifo li ha riuniti in sé.

È di solito cavalcato da maghi o cavalieri.

La fenice

La fenice è l’uccello che rinasce dalle proprie ceneri dopo la morte.

I primi a parlare della fenice furono gli egizi. Furono, però, i greci a descriverla con splendide piume rosse, collo dorato, coda azzurra, ali dorate e purpuree, lungo becco e lunghe zampe, due grosse piume in testa e tre che pendono dalla coda, di color rosa, azzurro o fuoco.

È simbolo della forza di volontà, visto che ogni volta torna ad alzarsi.

Vive 500 anni, muore e dopo 3 giorni resuscita.

Curiosità sulla fenice

Quando sente che sta per morire, si allontana da tutti, costruisce un nido sopra una quercia (simbolo a sua volta di grande forza) e con delle piante costruisce il nido a forma di uovo. Sta lì dentro finché il sole la incendia e le fiamme la riducono in cenere. Cenere da cui esce una piccola larva (o un uovo), che i raggi del sole fanno crescere e diventare, in 3 giorni, una nuova Fenice.

La fenice è stato un uccello così importante per gli egizi da dedicargli 4 piramidi, tra cui quella di Cheope a Giza.

Il drago

Ci sono animali mitologici che la fantasia crea sia buoni che cattivi. Uno di questi è il drago. Sguardo potente e vista che scorge qualsiasi cosa. E’ una specie di enorme serpente con zampe ed ali, capace di volare a grandi altezze. Spesso sputa fuoco.

Ama vivere in antri nella roccia e vicino ai corsi d’acqua, come fiumi, mari e laghi. O sott’acqua, e in tal caso è un po’ pesce, un po’ dinosauro e un po’ serpente.

Curiosità sul drago

A volte simboleggia il male, altre la fortuna e il bene.

Se per alcuni è il diavolo, per altri è il guardiano di tesori e luoghi magici.

Nella sua figura sono racchiusi i 4 elementi: fuoco (lo sputa), acqua (vive vicino o sotto l’acqua), aria (vola), terra (vive anche sulla terra).

Mitici sono stati i combattimenti tra draghi e uomini: San Giorgio (patrono inglese); San Mercuriale (patrono di Forlì); L’arcangelo Michele. Il conte milanese Guido Sforza (circa 600 anni fa, combatté contro un drago cattivo che viveva in un bosco facendo una vittima dietro l’altra. Guido lo sconfisse e tornò al castello col teschio della bestia per far capire a tutti che il pericolo era terminato).

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FonteUfficiale.com