Gli scioglilingua

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Gli scioglilingua
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Elenco frasi, citazione aforismi sugli Scioglilingua:

Rapi ‘u stipu e pigghia ‘u spicchiu, posa ‘u spicchiu e chiuri u stipu.

In Perù però perì.

Ancora ancora l’ancora.

A che serve che la serva si conservi la conserva se la serva quando serve non si serve di conserva?

Un pazzo dice a una pazza: “Ma sei pazza a buttare un pezzo di pizza in un pozzo che puzza da un pezzo?”.

Fuci fucendu buttuni cuiendu, fuci fuciuni cuiendu buttuni

Bimbo un be’, par’abbia i bai.

A-o meu neuo gh’é neue nae neue: a ciù neua de neue nae neue a n’eu anâ.

Il cuoco cuoce in cucina e dice che la cuoca giace e tace perché sua cugina non dica che le piace cuocere in cucina col cuoco.

Me, ‘l dis, só, ‘l dis, che, ‘l dis, vó, ‘l dis, sì,’l dis, bù,’l dis, de sunà,’l dis, el viulì,’l dis. Chi,’l dis, me,’l dis? sé,’l dis, vó,’l dis!

O Tito, tu t’ha’ ritinto i’ tetto, ma tu ‘un t’intendi tanto di tetti ritinti.

In su de Otieri b’hada unu coradderi coraddende. Si mi coradda sa collana mia l’app’a pagare sa coradderia..

Un è miha la mi’ ‘miha, è l’amiha della mi ‘miha.

Pizzu pizzu babbarizzu lu zitiellu intà lu liettu che si mangia lu cumpiettu, lu cumpiettu è dicuratu niesci tu bruttu cacatu.

Toi ti intant, tot en tè ti intant?

A dinicchiùni cuttùni cugghìa e sempri cu tìa cuttùni cugghìa.

Ai gai i ghe gà igà e gambe.

S’ha a dì’ dd’andà’? Tu m’ha a ddì’ ‘n do’!

Prendi questa barca e impegolamela e quando l’avrai impegolata disimpegolamela sènza impegolarmi.

C’è un baco dentro il buco spiaccichiccicacelo, non c’è il baco dentro il buco non spiaccichiccicarcelo.

Una rana nera nera sulla rena errò una sera, una rara rana bianca sulla rena errò un pò stanca.

Sette scettici sceicchi sciocchi con la sciatica a Shanghai.

Filo fine dentro il foro, se l’arruffi non lavoro, non lavoro e il filo fine fora il foro come un crine.

Chi troppo in alto sal, cade sovente – precipitevolissimevolmente.

Francesco dal frascame frasche toglie
per mescolarle con le fresche foglie.

Avevo una graticola da ringraticolare. La portai dal capo ringraticolatore delle graticole, ma il capo ringraticolatore delle graticole non c’era. Allora me la ringraticolai da me e me la ringraticolai meglio del capo ringraticolatore delle graticole.

Assolto in assise l’assassino dell’assessore di Frasassi in missione segreta a Sassari.

A quest’ora con quest’ira il questore in questura non c’è.

Avevo sei zucche da far scatafarzuccare. Andai dallo scatafarzuccatore delle zucche, non c’era. Le scatafarzuccai da me, le scatafarzuccai meglio dello scatafarzuccatore delle zucche.

Sotto le frasche del capanno
quattro gatti grossi stanno;
sotto quattro grossi sassi,
quattro gatti grossi e grassi.

Tre tozzi di pan secco in tre strette tasche stanno con tre fette di fegato fritto.

Tra tre trite trote tre triglie in teglia.

Sopra un ripito stipito monte
stava un ripito stipito uccello
col suo ripito stipito becco
se lo ripitistipitucciava su.

Apelle, figlio di Apollo, fece una palla di pelle di pollo. Tutti i pesci vennero a galla a vedere la palla di pelle di pollo fatta da Apelle, figlio di Apollo.

Trentatré strette tasche in trentatré tasche strette.

Una puzzola puzzona spezza un pezzo di pazza pezza che puzza in un pozzo che spazzola una pozza spazzata, che pizza!

I lecca lecca di Lecce leccano la lacca di Lucca e i lucchetti di Lecco.

Se il coniglio gli agli piglia togligli gli agli e tagliagli gli artigli.

C’è un baco dentro il buco spiaccichiccicacelo, non c’è il baco dentro il buco non spiaccichiccicarcelo.

Corro correndo bottoni cogliendo, corro carponi cogliendo bottoni.

Se l’arcivescovo di Costantinopoli si disarcivescoviscostantinopolizzasse, ti disarcivescoviscostantinopolizzeresti tu? No, io non mi disarcivescoviscostantinopolizzerei mai se l’arcivescovo di Costantinopoli si disarcivescoviscostantinopolizzasse!

Una rara rana nera sulla rena errò una sera, una rara rana bianca sulla rena errò un po’ stanca.

Tre tigri contro una tigre. Una tigre contro tre tigri.

Eva dava l’uva ad Ava;
Ava dava l’uova ad Eva;
ora Eva è priva d’uva,
mentre Ava è priva d’uova.

Sopra il pozzo di San Pancrazio Pazzo c’era una pazza che lavava una pezza, venne il pazzo e disse alla pazza se la pizza lavò, la pazza disse “no” allora il pazzo, tutto impazzito, prese la pazza la pizza e la pezza e le gettò nel pozzo di San Pancrazio Pazzo.

Se i pesciolini scemi vanno a sciami da Pescia ad Altopasci e piove a scroscio l’uscita va a scatafascio.

Ho in tasca l’esca ed esco per la pesca, ma il pesce non s’adesca, c’è l’acqua troppo fresca. Convien che la finisca, non prenderò una lisca! Mi metto in tasca l’esca e torno dalla pesca.

Sotto un uscio tutto liscio cadde un grosso guscio a striscio.

Ho un cappello da orlare smerlare e sbincheriminitagliare. Lo portai dal maestro orlatore, smerlatore, sbincherimintagliatore di cappelli. Non c’era. Allora mi sono messo: l’ho orlato, smerlato e sbincherimintagliato. E era meglio orlato, smerlato sbincherimintagliato da me, che dal maestro orlatore, smerlatore, sbincherimintagliatore di cappelli.

Figlia, sfoglia la foglia; sfoglia la foglia, figlia.

Calano a mille dagli ermi colli della Maremma i merli folli per fare merenda coi vermi molli.

Nel giardin di don Andrea don Anton cogliea coton, nel giardin di don Anton don Andrea coton cogliea.

Se è presto, una casta pasta al pesto a testa basta per un pasto al posto di una pista di paste.

Un piatto di foglioni cotti, un piatto di cotti foglioni.

Ad Ascoli Piceno un piccione si è impicciato in un grosso impiccio; chi lo disimpiccerà da quest’impiccio è un grande impiccione!

Sopra la panca la capra campa,
sotto la panca la capra crepa.

O Ciacco, con ceci, chicchi, cacio e cocco, su un chiocco ciocco cuoci un pasticciaccio a Checco, cieco che ciarlando scoccia e lontano un ciuco conduce.

Chi fu quel barbaro barbiere che sbarbò barbaramente la barba di Bartolomeo Barbetta in piazza Barberini?

Dietro quel palazzo c’è un poverocanepazzo, date un pezzo di pane a quel poveropazzocane.

A portapalazzo c’è un canepazzo. Toh, pazzocane, ‘sto pezzo di pane.

C’è il questore in questura a quest’ora?
“No non c’è il questore in questura a quest’ora,
perché se il questore fosse in questura a quest’ora
che questura sarebbe questa?”

Se tre maniscalchi incoscienti maniscalcassero tre cavalli perdenti, tre cavalli perdenti maniscalcherebbero tre maniscalchi incoscienti.

Andavo a Lione cogliendo cotone,
tornavo correndo cotone cogliendo.

La biscia striscia sul ruscello asciutto. La biscia striscia sulla terra liscia. La biscia striscia sull’asse liscia; ma se l’asse non è liscia dove striscia la nostra biscia tutta liscia con la striscia?

Li vuoi quei kiwi?

La biscia striscia sull’asse liscia, poscia alza la coscia e piscia.

Con la tazza un mezzo pazzo vuota il pozzo del palazzo.

Sassaiola a Sassari su un assassino assiro ossessionato dal sesso assiduo.

Un tonto intinto in tanta tinta.

Che i generali regolino i loro orologi.

Sul tagliere gli agli taglia, non tagliare la tovaglia. La tovaglia non è aglio e tagliarla è un grosso sbaglio.

Se ti specchi allo specchio e lo specchio si spacca, che spacchio ti specchi a fare nello specchio spaccato?

Chi mette la mosca per esca,
dimostra che losca è la pesca:
se infatti la lasca ci casca,
c’è caso che a sera finisca
non lasca, ma labile lisca.

Una bilumacola giù per un bilumacoleto con cento bilumacolini dietro; se la bilumacola muore, come faranno i cento bilumacolini a sbilumacolarsi?

Nove navi nuove navigavano.

La signora di monte Melesse è andata a Napoli a sentirsi le messe. Perché la signora di monte Melesse è andata a Napoli a sentirsi le messe? Perché a monte Melesse non ci stanno le messe!

Se oggi seren non è, doman seren sarà. Se non sarà seren, si rasserenerà.

La rana in Spagna gracida in campagna.

Se sei gnomi magnano sei gnocchi con gli occhi, con gli occhi quanti gnocchi magna ogni gnomo?

A chi porta porta aperta, a chi non porta porta aperta non importa.

Caro conte chi ti canta tanto canta che t’incanta.

Se trentatré trentini entrarono in Trento trotterellando, com è che tre tigri contro altre tre non ce la fanno?

Quattrocentoquarantaquattro ramarri rammararono in un burrone.

In un pozzo poco cupo si specchiò una volta un lupo, che nel cupo pozzo andò a sbattere di cozzo con un cupo tonfo fioco da smaltire a poco a poco e credette di azzannare un feroce suo compare, ma rimase brutto e cupo il feroce lupo.

Se il piccione caga pece il criceto caga pepe.

Sopra un sasso messo stava su se stesso un sasso stava.

Anton Tonti d’ottant’anni fece un Sant’Anton tant’alto di carta turchina intinta tutt’unta.

Chi seme di senape secca semina sempre seme di senapa secca raccoglie.

Quanti rami di rovere roderebbe un roditore se un roditore potesse rodere rami di rovere?

Peppe pittore parrocchia pittava, parrocchiano poco pagava, Peppe pittore poco pittava.

Porta aperta per chi porta, chi non porta parta pur che non importa aprir la porta.

Al pozzo dei pazzi c’era una pazza che lavava pizzi e pezze. Andò un pazzo, prese la pazza e buttò nel pozzo la pazza, i pizzi e le pezze.

Andavo a Rapallo cogliendo cristallo, tornavo ridendo cristallo cogliendo.

O postino che porti la posta, dimmi postino che posta portasti.

In una conca nuotano a rilento tre trote, cinque triglie e tinche cento.

Chi ama chiama chi ama, chiamami tu che chi ami chiami. Chi amo chiamo se tu non chiami.

L’imperator con impeto imperando, si vide empir d’empi l’ampio impero.

C’era una volta una cincibiriciaccola, che aveva centocinquanta cincibiriciaccolini. Un giorno la cincibiriciaccola disse ai suoi centocinquanta cincibiriciaccolini: “Smettetela di cincibiriciaccolare sempre, altrimenti un giorno non cincibiriciaccolerete più”.

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FonteUfficiale.com