A 35 anni dopo il disastro nucleare di Chernobyl, centinaia di cani randagi vivono ancora nel mondo spettrale che circonda le rovine della centrale ucraina
I cani geneticamente modificati dalla radiazioni di Chernobyl. A 35 anni dal disastro nucleare di Chernobyl, centinaia di cani randagi popolano ancora la zona di esclusione intorno alla centrale ucraina. La loro popolazione è al centro di uno studio scientifico che si propone di analizzare la composizione genetica degli animali per ottenere importanti informazioni sulla vita in un ambiente radioattivo.
I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista Science Advances, mostrano che i cani di Chernobyl sono geneticamente distinti da quelli che vivono in altre zone. Il team di ricercatori ha esaminato i geni di 302 cani della zona di esclusione e li ha confrontati con quelli di cani provenienti da altre zone non radioattive.
Sebbene questi risultati non provino senza ombra di dubbio che le radiazioni siano la sola causa delle differenze genetiche, gli scienziati sperano che possano aiutare a comprendere meglio gli effetti a lungo termine dell’esposizione alle radiazioni. Il distinguere tra i cambiamenti genetici causati dalle radiazioni e quelli causati da altri fattori di influenza sarà complesso, ma molto utile.
Secondo Elaine Ostrander, coautrice dello studio e genetista, questo rappresenta una significativa opportunità per rispondere alla domanda su come si possa sopravvivere in un ambiente così ostile per 15 generazioni. Ostrander ha anche aggiunto che non si è mai avuta l’occasione di fare questo tipo di studio su campioni simili.
Dopo l’esplosione della centrale elettrica di Chernobyl nel 1986, i residenti che hanno evacuato l’area hanno dovuto abbandonare i loro cani. Così si è creata una vera e propria colonia parallela di cani randagi che ha vissuto per 35 anni nella zona di esclusione.
Nonostante l’esposizione alle radiazioni, questi cani sono stati in grado di adattarsi e sopravvivere all’ambiente ostile della zona di esclusione. Tuttavia, ci sono ancora molte incertezze su come le radiazioni abbiano influenzato la loro salute e la loro capacità di riproduzione.
Lo studio sui cani di Chernobyl può quindi rappresentare un importante passo avanti nella comprensione degli effetti delle radiazioni sull’ambiente e sulla salute degli animali che vi abitano. Gli scienziati sperano di utilizzare queste informazioni per migliorare la loro comprensione degli effetti delle radiazioni sui mammiferi e sulla loro capacità di adattarsi e sopravvivere in un ambiente radioattivo.