Sant’ Angelo da Gerusalemme è il santo del giorno più importante che per tradizione si festeggia oggi 5 maggio
Info sul Santo: Sant’ Angelo da Gerusalemme
Sant’Angelo da Gerusalemme: Monaco, Missionario e Martire
Dalla cornice affascinante di Gerusalemme, emerge la figura luminosa di Sant’Angelo da Gerusalemme, monaco carmelitano che ha reso la sua vita un’offerta di fede e un esempio di instancabile dedizione al Vangelo.
Nato gemello in una famiglia ebraica, Angelo e suo fratello Broccardo vissero un’infanzia singolare. La loro madre, convertita al Cristianesimo, volle trasmettere loro i valori della nuova fede, battezzandoli entrambi. Alla morte dei genitori, i due fratelli, uniti da un legame profondo, decisero di abbracciare la vita monastica, scegliendo come dimora l’imponente Monte Carmelo in Palestina.
Lì, immersa nella bellezza selvaggia e nella sacralità del luogo, fioriva l’Ordine del Carmelo, caratterizzato da una devozione profonda verso la Madonna. In questo ambiente spirituale, Angelo e Broccardo poterono crescere nella fede e affinare le loro virtù.
San Broccardo, dotato di saggezza e lungimiranza, si distinse come guida illuminata per i suoi confratelli. Egli donò ai solitari del Carmelo una Regola di vita, precisa e definitiva, che divenne la bussola per la loro esistenza e permise all’Ordine di espandersi in tutto il mondo.
Angelo, invece, si dedicò con fervore alla predicazione del Vangelo. Attraversò diverse regioni della Palestina, lasciando una traccia indelebile del suo passaggio. La sua parola, carica di passione e convinzione, toccava i cuori e accendeva le anime, portando conforto e speranza a tutti coloro che lo incontravano.
La sua fama di predicatore eccezionale giunse alle orecchie di Papa Onorio III, che lo convocò a Roma. Angelo, con umiltà e obbedienza, si recò nella Città Eterna per sottoporre al Pontefice la Regola elaborata da San Broccardo. Il Papa, riconoscendo il valore inestimabile di questo testo, ne confermò la validità e affidò ad Angelo il compito di diffondere la Regola carmelitana in nuove terre.
La missione di Angelo lo portò in Sicilia, un’isola ricca di storia e cultura, ma anche teatro di aspre lotte religiose. In quel contesto, si trovò a confrontarsi con gli eretici Patarini, contro i quali combatté con tenacia e instancabile impegno, utilizzando non solo la forza delle parole, ma anche l’esempio di una vita condotta secondo i principi evangelici.
La sua predicazione, però, non fu gradita a tutti. Un signorotto locale, noto per la sua prepotenza e immoralità, nutriva un odio profondo verso Angelo, che aveva avuto il coraggio di rimproverarlo per la sua condotta scandalosa. accecato dalla rabbia e dal risentimento, il signorotto ordinò ai suoi sicari di eliminare il monaco.
Il 5 maggio 1255, mentre usciva dalla Messa nella chiesa di San Giacomo a Licata, Angelo fu vittima di un brutale assassinio. Le sue ferite, cinque in totale, riecheggiavano le stigmate di Gesù, rendendolo un “alter Christus”, un secondo Cristo, vittima innocente per la salvezza dei peccatori.
Il sacrificio di Sant’Angelo da Gerusalemme non fu vano. La sua morte, testimonianza di fede incrollabile e di amore per il prossimo, divenne un seme di speranza e conversione per molti. La sua figura, ancora oggi venerata con devozione dai Carmelitani e da tutti i fedeli, rappresenta un modello di vita cristiana esemplare, un monito a seguire con coraggio la via del Vangelo, anche di fronte alle avversità e alle persecuzioni.
La storia del santo è tratta dal sito: santodelgiorno.it.
Gli altri Santi e Beati
- San Gottardo di Hildesheim
- San Avertino di Tours
- San Nunzio Sulprizio
- Santa Penelope (Irene o Erina) da Lecce
- Santa Teuteria
- Santa Tosca (Tusca)
- San Geronzio di Milano
- Sant’ Ilario di Arles
- San Lanno (Lando)
- San Nicezio di Vienne
La lista completa dei santi di oggi puoi consultarla su Wikipedia.
Nota
Il processo di santificazione nella Chiesa Cattolica è divisa in fasi e di solito devono passare almeno 5 anni dopo la morte della persona che si è distinta in vita per fede e opere.
Si inizia con “Servo di Dio” (indica che in vita la persona si è distinta per “santità di vita”). Poi, bisogna attendere che la Congregazione per le cause dei Santi emetta il decreto che dimostri le virtù cristiane della persona. Virtù che possono essere di due tipi: eroicità delle vertù (dimistrazione delle virtù cristiane in modo eroico) oppure l’appellativo di Venerabile (in caso di morte per martirio).
Nel passaggio successivo il Venerabile dovrà compiere un miracolo per diventare Beato (l’ufficialità spetta al Papa). Infine, per diventare Santo, il Beato deve compiere un ulteriore miracolo dopo la beatificazione.