San Cirillo d’Alessandria è il santo del giorno più importante che per tradizione si festeggia oggi 27 giugno
Info sul Santo: San Cirillo d’Alessandria
San Cirillo d’Alessandria, figura di spicco nella storia della Chiesa, si distinse come strenuo difensore della divina maternità di Maria e protagonista del Concilio di Efeso (431 d.C.). In un’epoca segnata da accesi dibattiti teologici, Cirillo emerse come campione dell’ortodossia, contrastando le idee eretiche di Nestorio, Patriarca di Costantinopoli.
Nestorio, teologo dalla mente acuta ma incline a posizioni eterodosse, contestava il titolo di Theotokos, “Madre di Dio”, attribuito a Maria. Egli sosteneva che Maria potesse essere definita al massimo “Madre di Cristo”, Christotókos, negando che una donna potesse generare Dio. Questa concezione, che minava la natura divina di Gesù, trovò l’accesa opposizione di Cirillo.
Cirillo, dotato di un intelletto profondo e di una solida preparazione teologica, si eresse a baluardo della fede nicena. Con argomenti stringenti e una dialettica impeccabile, confutò le tesi di Nestorio, dimostrando che Gesù, pur essendo Figlio di Dio, era realmente nato da Maria, assumendo la natura umana senza cessare di essere Dio.
Lo scontro tra Cirillo e Nestorio culminò nel Concilio di Efeso, convocato dall’imperatore di Costantinopoli nel tentativo di dirimere la controversia. Cirillo, sostenuto da Papa Celestino I, difese con ardore la verità della fede, smascherando le argomentazioni fallaci di Nestorio.
Al termine del Concilio, la dottrina di Nestorio fu condannata come eresia e Maria fu solennemente proclamata Theotokos. Cirillo, artefice di questo trionfo, si affermò come strenuo difensore dell’ortodossia e teologo di ineguagliabile valore.
Oltre al suo ruolo fondamentale nel Concilio di Efeso, Cirillo lasciò un’eredità preziosa attraverso i suoi scritti teologici. Tra le sue opere più importanti figurano le centocinquantasei Omelie sul Vangelo di Luca e le Lettere pastorali, che ancora oggi offrono una profonda riflessione sulla fede cristiana.
Nonostante il suo immenso contributo alla Chiesa, il riconoscimento di San Cirillo in Occidente giunse solo secoli dopo la sua morte. Fu solo nel 1882, sotto il pontificato di Leone XIII, che il suo culto fu esteso a tutta la Chiesa latina e gli fu conferito il titolo di Dottore della Chiesa, attestando il suo ineguagliabile ingegno teologico e la sua incrollabile fede.
San Cirillo d’Alessandria rimane un’icona luminosa nella storia della Chiesa, esempio di tenacia nella difesa della verità e di profonda devozione alla Madre di Dio. La sua figura continua ad ispirare i fedeli di tutto il mondo, invitandoli ad approfondire la fede e a custodire il tesoro della Tradizione con incrollabile fermezza.
La storia del santo è tratta dal sito: santodelgiorno.it.
Gli altri Santi e Beati
- Sant’ Adeodato di Napoli
- Sant’ Arialdo di Milano
- San Ferdinando d’Aragona
- San Ladislao I
- San Lelio
- San Maggiorino di Acqui
- Santa Marguerite (Margherita) Bays
- San Sansone
- San Tosco
- San Walhero
La lista completa dei santi di oggi puoi consultarla su Wikipedia.
Nota
Il processo di santificazione nella Chiesa Cattolica è divisa in fasi e di solito devono passare almeno 5 anni dopo la morte della persona che si è distinta in vita per fede e opere.
Si inizia con “Servo di Dio” (indica che in vita la persona si è distinta per “santità di vita”). Poi, bisogna attendere che la Congregazione per le cause dei Santi emetta il decreto che dimostri le virtù cristiane della persona. Virtù che possono essere di due tipi: eroicità delle vertù (dimistrazione delle virtù cristiane in modo eroico) oppure l’appellativo di Venerabile (in caso di morte per martirio).
Nel passaggio successivo il Venerabile dovrà compiere un miracolo per diventare Beato (l’ufficialità spetta al Papa). Infine, per diventare Santo, il Beato deve compiere un ulteriore miracolo dopo la beatificazione.