L’ammuntadore è una creatura della mitologia sarda che attaccherebbe le persone nel sonno tramite gli incubi
L’Ammuntadòre, termine che deriva dal sardo “ammuntare” o “ai” che significa “avere incubi“, è una figura della mitologia sarda che sarebbe in grado di attaccare le persone durante il sonno tramite gli incubi, chiamati “ammuntadùras” in sardo. Questa creatura è stata oggetto di numerose testimonianze nel corso del tempo, ma oggi sembra perdere interesse tra le nuove generazioni.
Origini
Le radici di questa credenza affondano nel passato, con molte testimonianze che ne parlano come di un essere notturno capace di agire maliziosamente sfruttando il sonno delle persone. Alcuni studiosi ipotizzano che questa credenza abbia avuto origine dopo la conquista romana della Sardegna nel 241 a.C., mentre altri ritengono che sia emersa molto prima. Si tratta di una credenza che, nel corso del tempo, ha subito delle trasformazioni, perdendo il suo carattere originario per assumere connotazioni più simili a quelle del diavolo cristiano. Ancora oggi esistono formule e preghiere utilizzate per scacciare questo presunto demone.
Sintomi
Le persone che si ritengono vittime di questa creatura riportano sintomi simili a quelli associati agli Incubi e ai Succubi romani. Questi sintomi includono una forte pressione sul petto, visioni macabre e, in alcuni casi, la sensazione di soffocamento. Le descrizioni dell’Ammuntadòre variano, ma spesso viene descritto come una figura spaventosa, come una strega, uno scheletro, o una presenza nebulosa. Durante l’attacco, le vittime si sentono paralizzate e incapaci di muoversi o gridare.
Testimonianze
Le testimonianze di presunti attacchi dell’Ammuntadòre sono numerose, e molte persone affermano di essere state sue vittime. Tuttavia, ci sono anche scettici che attribuiscono queste esperienze a normali incubi notturni o suggestione. Alcuni teorizzano che lo stato di paralisi durante l’attacco sia legato al passaggio tra veglia e sonno, quando il corpo è addormentato ma la mente rimane cosciente.