Peter Nirsch è stato un serial killer tedesco che si è reso responsabile, nel XVI secolo, di centinaia di omicidi. Aggrediva e uccideva soprattutto donne incinte
Peter Nirsch fu un serial killer tedesco che si rese responsabile, nel XVI secolo, di numerose centinaia di omicidi in una vasta area compresa tra Germania e Austria. Si tratta del più prolifico assassino seriale tedesco mai esistito. Tra il 1575 e il 1581 uccise oltre 500 persone, tra le quali numerose donne incinte.
Biografia
Peter Nirsch nacque nel 1540. Si trasferì in Franconia, regione storica del sud della Germania, nel 1580. Una volta stabilitosi lì, commise un atroce omicidio: uccise la moglie incinta, profanò il suo corpo aprendo il ventre estraendo il feto. Successivamente, praticò un’incisione per estrarre il cuore del feto e mangiarlo, godendo dell’esperienza antropofaga.
Non fu, purtroppo, il suo unico omicidio. Nell’area attorno al fiume Reno, uccise circa 200 persone, tra cui 9 donne in gravidanza. In seguito, si spostò nel Württemberg, dove uccise altre 123 persone, prima di raggiungere le zone di Ulm e Augusta, per poi arrivare nella regione del Danubio. Anche in Austria uccise altre 5 donne incinte, mentre attorno a Praga e in Boemia uccise 140 persone, tra cui altre 8 donne in stato di gravidanza.
Tornato in Germania, a Ratisbona, viaggiò verso Norimberga ma si fermò nella cittadina di Neumarkt, vicino alla città, dove affittò una stanza in una locanda per trascorrere alcuni giorni. Dopo essersi recato ai bagni pubblici per lavarsi, lasciò i suoi bagagli al proprietario della locanda. Fu lì che due persone lo identificarono grazie alle sue due dita storte e alle evidenti cicatrici sul suo corpo, in particolare quella sulla mascella.
I due uomini seguirono Peter Nirsch fino alla locanda e chiesero al proprietario di mostrare il contenuto della sacca, dove trovarono vari oggetti utilizzati per rituali magici. Il sovrintendente della città fu immediatamente informato e fece arrestare Nirsch inviando 8 soldati.
Dopo essere stato sottoposto ad interrogatorio, a partire dal 16 settembre 1581, l’imputato fu torturato: gli furono inflitte ferite incise poi coperte con olio e piombo bollente, oltre a diverse ustioni su tutto il corpo, e gli furono fratturate gambe e braccia.
Dopo un lungo periodo di indagini, Nirsch ammise tutti i suoi crimini e fu giudicato colpevole di 520 omicidi, venendo condannato a morte tramite squartamento. Il 18 settembre 1581 fu giustiziato e il suo corpo smembrato, i suoi resti furono appesi a 4 pali situati in diverse zone della città.
Nirsch commise tali atti atroci a causa di un grave disturbo mentale e di alcune credenze acquisite attraverso pratiche di magia nera, erroneamente convinto che tali rituali (tra cui l’uccisione di donne incinte e feti) gli potessero garantire protezione e benessere.