Jerry Brudos, il killer feticista delle scarpe

Jerry Brudos è stato un serial killer, noto come “Il killer feticista delle scarpe”. Commise 4 omicidi di giovani donne

Jerry Brudos, il killer feticista delle scarpe

Biografia

Jerome Henry “Jerry” Brudos è nato il 31 gennaio del 1939 a Webster, Dakota del Sud (Stati Uniti). E’ stato un serial killer statunitense, noto come “Il killer feticista delle scarpe” (o anche Lust Killer, Shoe Fetish Slayer). Ha ricevuto molta attenzione dalla stampa, meritando addirittura l’onore di un libro dedicato alla sua figura, “Lust Killer” di Ann Rule.

Commise 4 omicidi accertati di giovani donne nello Stato dell’Oregon tra il 1968 e il 1969. Uccideva e mutilava giovani donne, gettando poi i cadaveri in un fiume.

Durante la sua infanzia la famiglia trasloca più volte e ha un rapporto conflittuale con la madre (che avrebbe voluto una figlia) e il padre violento. Tutto questo sfocia in precoci episodi di feticismo (la fissazione iniziale riguardava le scarpe e i piedi femminili).

Jerry inizia a rubare biancheria e calzature, passando poi verso i 13 anni a minacciare alcune bambine, obbligandole a spogliarsi per lui per poi fotografarle (episodi che gli valgono i primi problemi con la legge).

Nella tarda adolescenza comincia a pedinare le sue coetanee, spesso aggredendole o soffocandole fino allo svenimento per poi fuggire con le loro calzature.

Poi, si arruola nell’esercito, ma i suoi comportamenti ossessivi lo portano presto al congedo. Così ritorna a vivere con i suoi, lavorando come elettricista.

Ha la prima esperienza sessuale a 23 anni e sposa la sua ragazza, rimasta incinta, obbligandola a strani comportamenti (ad esempio, sbrigare le faccende domestiche completamente nuda mentre lui la fotografava). La coppia ha 2 figli e si trasferiscono nei sobborghi di Portland, a Salem.

I problemi di Brudos si cronicizzano nella forma di violente emicranie che (a suo dire) potevano essere placate solo rubando scarpe e biancheria femminile.

Gli omicidi

Nel gennaio 1968, per placare i suoi mal di testa, uccise Linda Slawson, una 19enne che vendeva enciclopedie porta a porta.

Poi, nel novembre dello stesso anno uccise Jan Whitney, che rimase con l’auto in panne mentre si stava dirigendo a casa dal college. Brudos la uccise strangolandola e poi si scatenò in atti di necrofilia (facendo ripetutamente sesso col suo cadavere, per giorni, all’interno del garage di casa sua).

Nel marzo 1969 rapì la 19enne Karen Sprinker. La portò al suo laboratorio di elettricista, dove prima la costrinse a posare per delle foto ricordo vestita con l’intimo di diverse donne, poi la violentò e uccise.

Un mese dopo rapì da un supermercato Linda Salee, 22 anni, violentandola e poi strangolandola. Si liberò del cadavere della ragazza abbandonandolo sulla riva di un lago nei pressi di Portland.

L’arresto

L’arresto avvenne nel 1969 in seguito al riconoscimento da parte di una vittima scampata a un tentativo di sequestro e alle successive indagini fra le studentesse del campus locale. Brudos confessò pochi giorni dopo l’arresto e tentò la carta dell’infermità mentale.

Dalle indagini si scoprì il modus operandi: consisteva nell’attirare giovani ragazze in casa o nel garage per poi picchiarle e strangolarle a morte. Oltre al feticismo, successivamente si aggiunse la necrofilia che lo spinse in alcuni casi ad avere rapporti coi cadaveri delle ragazze, vestendoli e posando per alcuni scatti fotografici. In una occasione particolarmente, Brudos appese il cadavere di una donna per alcuni giorni, somministrando alcune scosse elettriche per “vederlo ballare“.

Oltre all’enorme collezione di scarpe femminili, la polizia recuperò un piede umano ancora dentro la sua scarpa (appartenuto a Linda Slawson) e un seno femminile (appartenuto a Jan Whitney) conservato nella resina e usato come fermacarte.

Arrestato, processato e condannato all’ergastolo, Jerry Brudos morì il 28 marzo del 2006 nell’infermeria del carcere, per cancro al fegato.

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FonteUfficiale.com