Il Tenome, yokai giapponese

Il Tenome è uno yokai giapponese apparso per la prima volta nel Gazu Hyakki Yagyō di Toriyama Sekien

Il Tenome

Il Tenome. Il Tenome (letteralmente “occhi della mano”) è uno yokai giapponese apparso per la prima volta nel Gazu Hyakki Yagyō di Toriyama Sekien.

Il Tenome appare come uno zatō (un membro non vedente di una gilda come la tōdōza o un membro di gruppi correlati come gli Anma, i praticanti di moxibustione e i membri dei biwa hōshi) con entrambi gli occhi non sul viso, ma sul palmo di ciascuna mano. Non ci sono dettagli conosciuti sul suo comportamento o le sue origini nel Gazu Hyakki Yagyō di Sekien.

Altre raffigurazioni:

Lo Hyakki Yagyō Emaki del periodo Tenpō della Biblioteca Matsui nella Prefettura di Kumamoto raffigura uno yokai chiamato teme-bōzu (“bonzo occhio-mano“) probabilmente ispirato al Tenome di Sekien. Anche il “Bakemonozukushi” riporta un’illustrazione simile al Tenome di Sekien. In un manoscritto illustrato di Inui Yūhei, il Tenome è descritto come uno Yokai che nasce “dalle erbe e cresce dalla terra e dal cielo”.

Leggende

Una storia della raccolta di kaidan Shokoku Hyaku Monogatari (1677) racconta di un uomo attaccato da un mostro con gli occhi sulle mani in un cimitero. Il mostro è probabilmente basato sul Tenome di Sekien. Una leggenda della Prefettura di Iwate narra di un viaggiatore incontrato da un cieco con gli occhi sulle mani. Si pensa che il cieco sia diventato uno Yokai Tenome dopo essere stato ucciso e derubato.

Il ricercatore di yokai Katsumi Tada sostiene che il Tenome, insieme ad altri yokai, possa essere un gioco di parole basato sull’espressione “bake no kawa ga hageru” (letteralmente “togliere la pelle del mostro”, che significa “rivelare la propria vera natura”). Le mani alzate con gli occhi potrebbero rappresentare l’espressione “teme o ageru” (letteralmente “alzare la mano e l’occhio”, che significa “rivelare i propri trucchi e inganni”). Tada ritiene che lo sfondo del Tenome nel Gazu Hyakki Yagyō, con la luna e un campo di susuki, sia uno scherzo: la luna indicherebbe la carta bōzu (bonzo o calvo) nell’hanafuda (gioco di carte giapponese) e il susuki farebbe riferimento al proverbio “yūrei no shōtai mitari kare-obana” (“guarda la vera identità del fantasma, è un obana appassito”), un’espressione usata per descrivere la paranoia.

Yokai

Lo yokai “kurayami me” (occhio dell’oscurità) ha occhi sulla parte anteriore di ciascuna gamba e può camminare facilmente al buio ma inciampa spesso durante il giorno.

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FonteUfficiale.com