Herbert Baumeister, soprannominato “lo Strangolatore della I-70”

Herbert Baumeister, la storia del serial killer soprannominato “lo Strangolatore della I-70”. Numero di vittime accertato 16

Herbert Baumeister, soprannominato
Herbert Baumeister, soprannominato “lo Strangolatore della I-70“, adescava le vittime (giovani gay) nei bar, li sottometteva obbligandoli a giochi erotici estremi, e infine li strangolava per poi bruciarne i cadaveri. Il numero di vittime accertato è 16, ma è sospettato di molti altri omicidi.

Chi era Herbert Baumeister

Herbert Baumeister è nato il 7 aprile del 1947 a Indianapolis, Indiana (Stati Uniti) e morto il 3 luglio del 1996 a Pinery Provincial Park, Lambton Shores (Canada).

L’adolescenza

Al contrario di molti serial killer, conduce un’infanzia tranquilla. La famiglia è composta dal padre (anestesista), la madre (casalinga), una sorella maggiore e 2 fratelli minori.

Nel 1961, all’età di 14 anni, Herbert entra alla North Central High School senza mai riuscire a inserirsi. Nell’ambiente scolastico contano molto i risultati sportivi e Herbert non brilla in questo campo. I suoni compagni lo sentono spesso porsi delle strane domande e in una occasione raccoglie un corvo morto e lo depone sulla cattedra di un insegnante.

Il padre, preoccupato dagli strani comportamenti del figlio, gli fa fare dei test psicologici e ne risulta un quadro preoccupante: possibile schizofrenia e personalità multipla. Herbert, poi, torna a scuola e si guadagna la nomea di strano ragazzo.

Diplomatosi, si iscrive all’Università dell’Indiana dove conosce la sua futura moglie, Juliana Saitor. I 2 hanno visione del mondo comune: un forte senso di religiosità e a un aggressivo conservatorismo in politica.

Verso i 20 anni inizia un lungo periodo di instabilità per Herbert: lascia gli studi universitari dopo un solo anno e, grazie alle amicizie del padre, trova lavoro in un quotidiano locale.

Il matrimonio

Nel 1971 Herbert e Juliana si sposano, e poco dopo passa 2 mesi nell’ala psichiatrica di un ospedale (senza particolari effetti positivi sulla salute).

La coppia ha 3 figli, nati nel 1979, 1981 e 1984. La donna confiderà che in 25 anni di matrimonio hanno avuto solo 6 rapporti sessuali. La donna, però, rimarrà fedele al marito e sottoposta al suo volere, arrivando perfino a mantenere con il suo lavoro la famiglia dopo il licenziamento di Herbert.

Il lavoro

I colleghi di lavoro lo ricordano come un ragazzo strano: a Capodanno inviò a tutti delle cartoline con fotografie che lo ritraevano vestito da donna. Durante il suo periodo di impiego presso l’Ufficio della Motorizzazione, urinò più volte sulla scrivania del direttore (fino ad essere licenziato perché aveva urinato su una lettera indirizzata al Governatore).

La coppia cerca di aprire un’attività. Nel nel 1988, grazie al prestito della madre di Herb, aprono un negozio: il Sav-A-Lot (un gioco di parole per risparmia un sacco), collegato a enti di beneficenza. Il locale raccoglie articoli e merce di seconda mano regalata da benefattori per poi rivenderla a basso prezzo, dividendone i ricavati con gli Enti. Gli affari cominciano ad andare bene e aprono una filiale.

Un salto di qualità per Herbert. infatti, negli anni precedenti aveva conosciuto la disoccupazione, il carcere (furto d’auto), un acuirsi dell’alcolismo e la morte del padre. Sono anni molto stressanti per Herbert: lavora tantissimo, ma riesce a comprare una splendida casa in un sobborgo molto ricco fuori Indianapolis, con tanto di piscina e stalla.

La doppia personalità

Contemporaneamente crescono due Herbert Baumeister: il primo, alle prese con la scalata sociale che porta la coppia negli strati alto borghesi della città; il secondo, quello che da piccolo desiderava conoscere il sapore dell’urina e che lasciava corvi morti sulle cattedre.

Il secondo Herbert percorre in lungo e in largo alcuni quartieri della città, si avventura nei bar gay e sceglie con cura le sue prede. Le porta nella villa in campagna, le strangola, brucia i resti e disperde senza troppa cura quello che alla fine il fuoco non è riuscito a consumare.

Le indagini sugli omicidi

Per raccontare gli omicidi di Herbert Baumeister bisogna fare un passo indietro e parlare prima dell’ex sceriffo (diventato, poi, investigatore privato) Virgil Vandagriff.

Durante i primi anni ’90, Virgil Vandagriff si occupa di due casi di sparizioni di giovani ragazzi. Troppe coincidenze difficili da spiegare e una testimonianza che sembra gettare una strana ombra sulla faccenda. Infatti, durante l’investigazione, incappa in un super testimone che conosceva una delle persone scomparse: asseriva di essere sicuro di aver scampato di poco la morte per mano del probabile assassino.

John (nome di fantasia del testimone) aveva accettato un invito a casa da parte di un certo Brian Smart (nome con cui si era presentato Herb). Lo aveva portato in una grande villa (in una contea periferica, deserta). Dentro la villa una piscina e strani mucchi di manichini (Brian disse che gli tenevano compagnia quando si sentiva solo).

Brian scompare per un po’, poi torna visibilmente alterato (come sotto effetto di cocaina) e lo convince a tentare giochi erotici di strangolamenti. John dopo poco si finge morto e Brian presto perde interesse. John si fa riaccompagnare a casa con la convinzione che Brian fosse colpevole della sparizione dell’amico. John, però, non riusciva a ricordare con precisione né l’ubicazione della casa né altri particolari.

Le indagini vanno avanti per più di un anno, sia ad opera dell’investigatore privato, sia da parte di un ufficiale di polizia (particolarmente sensibile al caso, e che stava già investigando su alcune sparizioni nell’ambito del circuito dei bar e posti di ritrovo gay).

Gli omicidi

Le cose per Herbert iniziano a prendere una brutta piega. I fantasmi che era riuscito a tenere nascosti fino a inizio anni ’90 cominciano ad affiorare. Beve sempre più spesso, tratta male la moglie, trascura il lavoro, tratta come schiavi i suoi dipendenti.

Nel 1994 viene arrestato per guida in stato d’ebbrezza, ma viene rilasciato dopo tre giorni di carcere. Poco dopo uno dei figli, giocando nel giardino di casa, trova i resti di un teschio umano. Herbert si giustifica dicendo che si tratta di materiale che usava suo padre quando faceva l’anestesista.

Gli affari vanno sempre peggio, i negozi sono sempre più trascurati e l’ente di beneficenza ritira il suo appoggio. Nel 1995 Herbert chiude i negozi ed è sempre più vicino al crollo.

Torna a frequentare un bar gay, viene notato da John che riesce a prendere il numero di targa e a fornirlo alla polizia. L’ufficiale, però, ottiene un netto rifiuto da parte di Herbert alla richiesta di perquisire la casa.

Passano pochi mesi e la moglie di Herbert, ormai esausta da una relazione sempre più freddo e dalla chiusura dei due negozi, approfittando di una vacanza del marito insieme a uno dei figli, chiama il suo legale e concede alla polizia il permesso di perquisire la villa. Le forze dell’ordine trovano ossa umane disseminate nel giardino e in un canale di scolo che divide una proprietà dall’altra. Trovano anche alcune casse toraciche insieme a delle lattine di birra della marca preferita da Herbert. Herbert, si accorge di essere stato scoperto, e dopo aver ceduto la custodia del figlio alla moglie, scappa in Canada.

La polizia, completati i lavori di ricerca, trova più di 5.000 tra ossa, frammenti e denti (per un totale di 11 diverse vittime delle quali, alla fine, solo 4 verranno identificate). Esaminando le date la moglie viene scagionata perché Herbert colpiva solo in occasione dei periodi di vacanza in cui lei era lontana da casa.

L’assassino era solito impostare un rapporto di dominazione con la vittima prescelta, legandola e sottoponendola al “gioco” dell’asfissia per strangolamento durante il rapporto sessuale. Gioco che si concludeva con la morte del malcapitato. Herbert, poi, provvedeva a bruciare il corpo e nascondere malamente, senza nessuna cura o timore, le ossa.

Il 3 luglio 1996, chiuso nella sua Buick, a Pinery Park (Canada), si spara in testa con la sua 357 Magnum. Lascia una lettera di tre pagine dove spiega come sia giunto al gesto (in seguito alla rovina economica e matrimoniale), ma non fa alcun riferimento sugli omicidi.

In seguito, l’investigatore privato Virgil Vandagriff, discutendo del caso con altri ufficiali, giungerà a collegare Herbert a un’altra serie di delitti seriali: quelli dello Strangolatore dell’I-70 (The I-70 Strangler) in Ohio, luogo dove Herbert si recava spesso per affari.

Lo “Strangolatore” caricava giovani omosessuali, li uccideva con un modus operandi simile a quello di Herbert e poi ne scaricava i corpi lungo la Interstate 70. La serie di omicidi avvenne a inizio anni ’90 e si concluse con l’inizio delle sparizioni di gay in Indiana. Nonostante le tante prove indiziarie, non è stato, però, confermato possibile affermare un collegamento, ma si ritiene che Herbert Baumeister abbia ucciso più di 25 persone.

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FonteUfficiale.com