Famiglio, il demone assistente di maghi e streghe. Chi è, cos’è e come prendersene cura
Nella tradizione popolare, chi pratica magia o l’alchimia viene associato o accompagnato da una creatura nota come “Famiglio“, un essere il cui legame con il padrone può concedere dei benefici.
Il “Famiglio” è, infatti, un demone minore assegnato dal diavolo ad un mago o ad una strega per aiutarli a compiere atti magici, come un’assistente, in cambio di un giuramento di fedeltà. Ha le sembianze di un piccolo diavolo, ma con la possibilità di cambiare forma e sembrare un piccolo animale (così da non attirare l’attenzione).
Le forme preferite del Famiglio sono:
Gatti (neri), cani, lepri, rospi, conigli, topi, donnole e ricci. Merli e corvi e insetti possono essere demoni in incognito.
Può essere anche:
Divinità domestica: un essere creato artificialmente a cui è concesso il dono della coscienza e del movimento, chiamato “homunculusma” oppure “homunculus“.
Spirito associato a elementi fondamentali (fuoco, aria, terra e acqua): con le sembianze di folletti in grado di dispensare consigli e compiere piccoli incarichi per conto del padrone.
Origine del nome Famiglio
La parola “Famiglio” deriva dal latino “famulus” (obbediente, sottomesso). L’origine risale al Basso Medioevo, quando il signore feudale, per estendere la propria corte o la propria famiglia, “adottava” persone terze (queste ne guadagnavano in termini di status sociale divenendo parte della cerchia più vicina al signore). Questa pratica veniva usata anche per premiare i cavalieri del signore feudale degni di stima e fiducia. Poi, col passare del tempo, il termine “Famiglio” è stato associato ad un animale, un demone o una entità dipendenze dal mago o dalla strega di turno.
Com’è un Famiglio
Sono creature associate al male e all’oscurità.
Nella tradizione religiosa vengono identificati come:
- Esseri striscianti e sporchi: topi (veicolo di malattie);
- Predatori silenti, notturni e misteriosi: gatti (soprattutto quelli neri);
- Componenti impiegati per qualche rituale: rospi, donnole e lucertole;
- Essere che pur volando davano una immagine negativa: pipistrelli (veicolo di malattie) e corvi (si nutrono dei resti di corpi).
Oggi esistono appassionati di erpetologia che allevano serpenti (anche molto grandi), ragni, tarantole, iguane, o altre creature diverse dal classico animale domestico come il cane e il gatto.
Cosa può fare un Famiglio
- E’ gli occhi e le orecchie di maghi e streghe. Questi ultimi se ne servono per entrare in contatto con il soprannaturale e gli spiriti, oppure spiare i segreti delle persone.
- E’ la creatura di cui il mago, la strega, o lo strambo di turno ha più familiarità.
- Aiuta maghi e streghe a provocare danni e morte.
- E’ in grado di far inacidire il latte, che le mucche non lo producano più, di rendere sterili gli animali o rovinare il raccolto.
- Un premio ambito è il sangue della propria padrona, che succhia dal dito.
- Quando maghi e streghe vengono catturati, sparisce perché estremamente irriconoscente ed egoista, indipendentemente da come è stato trattato dal padrone.
Come prendersi cura del Famiglio
I “Famigli” hanno bisogno di molte attenzioni, essere curati e nutriti. Maghi e streghe possono averne più di uno.
Pulizia
Siccome il “Famiglio” è di solito un animale (gatto, topo, corvo, lucertola, ragno, serpente, ecc.) che si sporca e che sporca in giro, bisogna badare alla sua pulizia e a quella dell’ambiente in cui vive.
Occultabilità
A meno che non si parli di uno spirito etero, il “Famiglio” non è invisibile. Quindi, curare le relazioni col prossimo mentre un topo o un ragno ti camminano sulla spalla o un serpente ti avvolge la mano dopo averla stretta ad un’altra persona non è il massimo.
Conflittualità col padrone
Il “Famiglio“, quale che sia la sua natura, è una creatura autonoma che può avere propri interessi (nutrirsi, procreare, cacciare).
Empatia
Si suppone che padrone e “Famiglio” abbiano più o meno le stesse emozioni, ma non è così. Mago e strega di turno possono avere una giornata storta, provare stress o nervosismo. La stessa giornata storta del “Famiglio” potrebbe tramutarsi in un incendio o peggio o ancora.
Nutrimento
Il “Famiglio” ha bisogno di nutrirsi e non sempre è facile trovare il loro “cibo preferito“.
Mortalità
E’ convinzione comune che il “Famiglio” sia più spirito che carne e quindi un essere immortale in grado di trasmigrare in altre creature. In realtà è necessario preservare la sua salute per evitare lo shock alla morte della creatura a cui si è legati, in seguito ad un qualsiasi evento che si possa verificare (un aggressione o altro).