La combustione umana spontanea è un presunto fenomeno naturale per cui un corpo umano potrebbe prendere fuoco senza fonti esterne di innesco
La combustione umana spontanea, conosciuta anche come SHC (dall’inglese Spontaneous Human Combustion), è un fenomeno presunto in cui il corpo umano potrebbe prendere fuoco e bruciare senza fonti esterne di innesco.
Non esiste un accordo condiviso tra gli esperti sulla sua esistenza, e non sono state trovate prove di una reazione chimica all’interno del corpo che possa produrre questo fenomeno. Ci sono molte teorie e studi in corso sull’argomento, ma non sono stati raggiunti risultati condivisi.
Storia della combustione umana spontanea
Il fenomeno della combustione umana spontanea è stato documentato in numerosi casi avvenuti negli ultimi tre secoli. Tra questi, il caso di Nicole Millet nel 1725 e quello della contessa Cornelia Bandi di Cesena nel 1731, sono tra i primi esempi conosciuti. In generale, la combustione spontanea si riferisce ad una presunta capacità del corpo umano di prendere fuoco e bruciare senza alcuna fonte esterna di innesco.
Molti casi di combustione spontanea sono stati raccolti dal ricercatore del paranormale Charles Fort, nei suoi libri “Lo!” e “Wild Talents“. Alcuni casi più recenti includono Phyllis Newcombe, Mary Reeser, il dottor Irving Bentley a Coudersport in Pennsylvania e Henry Thomas, nel 1980 a Gwent nel Galles.
Il fenomeno della combustione spontanea si manifesta solitamente in una zona circoscritta del corpo che viene rinvenuto quasi completamente incenerito. Le ambientazioni intorno alla zona colpita non risultano particolarmente danneggiate, nonostante per bruciare un corpo siano necessarie temperature molto elevate, come quelle dei moderni forni crematori.
Alcuni ipotizzano che la combustione spontanea sia causata da una sorta di effetto stoppino o effetto candela inverso, dove il grasso presente nel corpo liquefatto alimenta la fiamma una volta che i vestiti iniziano a bruciare. Un’altra teoria suggerisce che il metano prodotto a livello intestinale da parte di batteri metanogeni possa essere rilasciato attraverso i pori della pelle, e una volta nell’aria, può prendere fuoco a causa di una qualsiasi fonte di innesco.
Alcuni sostengono anche che la combustione spontanea possa essere causata dall’alcolismo o da una dieta ricca di grassi e povera di carboidrati, che induce nel soggetto uno stato di chetosi con produzione di acetone, volatile ed altamente infiammabile a contatto con l’aria, per cui potrebbe portare all’innesco della combustione. Tuttavia, non esiste alcuna prova scientifica condivisa che confermi queste teorie.