Elfi: chi sono, dove vivono e cosa mangiano

Elfi: il loro mondo, chi sono, dove vivono, cosa mangiano. L’origine risale alla mitologia e al folklore germanico

Elfi: chi sono, dove vivono e cosa mangiano
L’elfo è una creatura soprannaturale la cui origine risale alla mitologia e al folklore germanico.

Significato di Elfo

La parola “elfo“, presente nelle lingue germaniche, significa “essere bianco (o persona bianca“). Nei testi scandinavi medievali il candore era associato alla bellezza, Gli elfi potevano, quindi essere stati definiti “i bianchi” perché considerati belli.

Dopo l’età medievale, però, la parola “elfo” diventò meno comune, venendo sostituita da termini alternativi come zwerc (“nano“) in tedesco, huldra (“essere nascosto“) nelle lingue scandinave, e fata (derivato dal francese).

La parola inglese “Elf” deriva dal termine inglese antico “ælf” (il cui plurale sarebbe ælfe). Nell’inglese antico, per riferirsi agli elfi femminili venivano usate forme separate (come ælfen). Poi, durante il periodo del medio inglese, la parola elfo incluse anche gli esseri femminili.

Altri termini usati per elfo sono: alfr (in nordico antico) e alfar (al plurale), Alp (nell’alto tedesco) e alpî (al plurale), elpî e Elbe (al femminile).

Le credenze sugli elfi

Nelle culture medievali, gli elfi erano descritti come esseri di una bellezza soprannaturale e dotati di poteri magici. Ambivalenti nei confronti degli esseri umani (cioè, capaci sia di aiutarli che di ostacolarli).

I dettagli di queste credenze variano, però, a seconda se si parla di culture pre-cristiane e di quelle cristiane. Non vi è dubbio, però, che le credenze sugli elfi abbiano origini prima della conversione al cristianesimo (per questo la credenza negli elfi è etichettata come “pagana” o come “superstizione”) , ma per ricostruire il concetto iniziale di elfo bisogna fare riferimento ai grandi testi scritti dai cristiani (in inglese antico, tedesco medievale e antico norreno).

Infatti, quasi tutte le fonti testuali sopravvissute sugli elfi sono state prodotte dai cristiani (monaci anglosassoni, poeti islandesi medievali, collezionisti di folclore del 19esimo secolo e autori fantasy del XX secolo).

Con l’industrializzazione nel XVIII e XIX secolo, le credenze sugli elfi diminuirono, ma dalla prima età moderna in poi, gli elfi iniziarono ad essere prominenti nella letteratura e nell’arte in generale. Questi elfi venivano immaginati come piccoli esseri maliziosi. Invece, i cosiddetti “elfi natalizi”, arrivarono verso la fine del XIX secolo negli Stati Uniti.

Nel XX secolo, la maggior parte degli studiosi immaginava gli elfi anglosassoni come esseri piccoli, invisibili, demoniaci e che causavano malattie con le frecce. Invece, secondo un recente studio gli elfi anglosassoni (come quelli di Scandinavia o Irlanda) sono grandi quanto persone.

Gli elfi sono anche stati associati alle tradizioni romantiche cavalleresche medievali delle fate e in particolare all’idea di una regina delle fate.

L’unica presenza in Italia (e in generale nell’Europa meridionale) degli elfi si trova in Sicilia, nel contesto delle “Donas de fuera” (streghe dalle sembianze di fate).

Elfi nella letteratura

Con la nascita della letteratura fantasy, gli elfi ne diventano tra i protagonisti.

L’esempio più noto è quello della mitologia di J. R. R. Tolkien, autore de Il Signore degli Anelli. L’autore descrive gli elfi come creature di bell’aspetto, con voci melodiose, abili nel forgiare spade, molto agili e soprattutto immortali. Gli elfi invecchiano lentamente e rimangono giovani dal raggiungimento dell’età adulta in poi. Possono, però, essere uccisi in battaglia perché non invulnerabili.

Invece, nei libri di J. K. Rowling, autrice della saga di Harry Potter, gli elfi sono descritti come domestici al servizio dei maghi, piccoli, esili, dotati di innati poteri magici.

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FonteUfficiale.com