La sirena è una creatura mitologica acquatica, con aspetto umano femminile nella parte superiore del corpo e di pesce con pinna caudale in quella inferiore
La Sirena è una creatura mitologica acquatica, con aspetto umano femminile nella parte superiore del corpo e di pesce con pinna caudale in quella inferiore. Appare principalmente nel folclore europeo, ma trova figure affini in quasi tutte le culture del mondo.
Nella mitologia greca, erano creature mostruose dal volto di donna e il corpo di uccello, ma dotate di una voce dolcissima e ammaliante. A partire dal Medioevo, invece, la tradizione cominciò a raffigurarle con l’aspetto di belle fanciulle con la coda di pesce al posto delle gambe.
“Liber monstrorum de diversis generibus“, scritto in ambiente anglosassone nell’VIII secolo, è il primo testo nel quale le sirene vengono esplicitamente descritte come “donne-pesce“. In lingua inglese le fanciulle con la coda di pesce sono dette “mermaid“, mentre le originali sirene greche “siren“.
Le Sirene furono l’emblema della lussuria per la morale cristiana medievale. Infatti, raffigurazioni di sirene sono molto comuni sui capitelli e all’interno delle cattedrali romaniche (come monito contro i peccati carnali). Nell’arte medievale sono spesso raffigurate con in mano un pettine e uno specchio, l’uno a indicare la sensualità (nel gesto del pettinarsi i lunghi capelli, un tempo potente strumento di seduzione), l’altro a sottolinearne la vanità.
Storie e leggende sulle Sirene
All’interno della St. Senara’s Church (chiesa di San Senara) del XII secolo, a Zennor (Cornovaglia), si trova una delle più note rappresentazioni di una sirena: una scultura lignea in altorilievo, sul lato di una sedia, un simbolo che ha avuto diverse interpretazioni da parte dei fedeli medievali. Secondo una leggenda locale, questa figura commemora un evento reale dalla storia parrocchiale, quando il canto di un corista di nome Mathew Trewhella spinge una sirena a giungere a terra dalle profondità del mare. Ogni domenica si sedeva in fondo alla chiesa, incantata dalla sua voce. Poi, un giorno, lo portò al piccolo ruscello (che scorre ancora attraverso il centro del paese e porta in mare a Cove Pendour nelle vicinanze), e Mathew Trewhella vi fu mai più visto.
Negli “Annali dei Quattro Maestri“, cronaca medievale della storia d’Irlanda, si narra di Lí Ban, una ragazza che venne trasformata in una sirena immortale mentre stava affogando nel Lough Neagh. Dopo 300 anni la sirena fu battezzata da Comgall di Bangor e scelse di rinunciare alla sua immortalità per salire in paradiso. Nelle genealogie dei santi irlandesi Lí Ban compare canonizzata sotto il nome di Santa Muirgen (che significa “nata dal mare”), e il suo onomastico è il 27 gennaio.
Nel folclore scozzese, Ceasg è una sirena dalla coda di salmone che, se catturata, in cambio della libertà esaudisce tre desideri. Il folclorista Donald Alexander Mackenzie suggerì che Ceasg potrebbe essere stata anticamente una divinità delle acque a cui venivano offerti sacrifici umani.
Nella tradizione danese le sirene possono far sparire la loro coda di pesce, per poter camminare sulla terra come gli esseri umani. A volte vanno a bussare alle case dei pescatori, fingendosi ragazze bisognose d’aiuto. Chiunque sia abbastanza incauto da farle entrare, viene trascinato nell’acqua e annegato. Possiedono anche poteri particolari (ad esempio, secondo una leggenda una sirena predisse la nascita del Re Cristiano IV di Danimarca).
La Sirena di Varsavia (stemma ufficiale della città) è protagonista di una leggenda (che ha differenti versioni). Secondo una versione, la sirena uscì dall’acqua per riposarsi ai piedi di quella che oggi è la Città Vecchia, il posto le piacque talmente tanto che decise di stabilirvisi. I pescatori che vivevano nella zona si accorsero che quando pescavano qualcuno agitava le acque del fiume aggrovigliando le reti e liberando i pesci che vi si erano impigliati. Decisero, quindi, di dare la caccia al colpevole e farla finita con questi danneggiamenti una volta per tutte, ma quando sentirono il canto della sirena, se ne innamorarono, rinunciando ai loro propositi.
Da quel momento, la sirena ogni sera intratteneva i pescatori con le sue meravigliose canzoni, finché un giorno un ricco mercante, che passeggiava lungo la riva del fiume, posò lo sguardo sull’affascinante creatura. Subito pensò che, se l’avesse catturata, avrebbe potuto guadagnare molto denaro, esibendola alle fiere. Il mercante con un trucco catturò la sirena e la rinchiuse in una baracca di legno senza accesso all’acqua. I pianti della donna-pesce arrivarono a un giovane bracciante, figlio di un pescatore, che con l’aiuto di un amico una notte riuscì a liberarla. La sirena, riconoscente dell’aiuto ottenuto dagli abitanti della città, promise che, se mai fossero stati in pericolo, lei sarebbe tornata per proteggerli. È per questo motivo che la sirena di Varsavia è raffigurata mentre brandisce una spada e uno scudo.
Per quanto riguarda, invece, le leggende asiatiche, troviamo Suvannamaccha, una principessa sirena (citata nelle versioni cambogiane e tailandesi dell’opera epica orientale “Rāmāyaṇa”), che racconta le vicende della guerra tra Rama e Ravana con il suo esercito di scimmie. Inoltre, Sirene e Tritoni sono figure molto popolari nel folclore filippino, dove sono localmente noti rispettivamente come Sirena (deriva dallo spagnolo) e Siyokoy. Solitamente tartarughe marine e delfini nuotano assieme alle sirene filippine. Ancora, in alcuni racconti antichi provenienti dalla Cina, le lacrime delle sirene si trasformano in perle. Infine, le “ningyo” sono, invece, la controparte giapponese delle sirene. Differentemente dalle sirene europee, le nyngio non sono per nulla affascinanti.
Nel Continente nero, Mami Wata è una divinità delle acque venerata in molti paesi africani. È comunemente ritratta come una sirena (sebbene abbia anche altre forme). Nelle antiche, inoltre, credenze dei popoli africani alcuni spiriti acquatici erano per metà pesci e per metà umani, ma molti altri sembravano serpenti o coccodrilli. Poi, nel 1500 iniziarono ad arrivare dall’Europa navi con statue di sirene sulle prue, così le leggende africane si mescolarono con quelle europee.
Avvistamenti delle sirene
Nel corso della storia si sono verificati diversi presunti avvistamenti di sirene.
Nel 1493 Cristoforo Colombo dichiarò di aver avvistato tre sirene mentre navigava. Secondo la trascrizione del suo diario di bordo, ad opera di Bartolomé de Las Casas: “Quando l’ammiraglio è andato a Río de Oro, ha detto di aver visto distintamente tre sirene, che sono balzate fuori dal mare; ma non erano belle come si racconta, poiché i loro volti avevano alcuni tratti maschili“.
Durante il secondo viaggio di Henry Hudson, il 15 giugno 1608, i membri del suo equipaggio riferirono di aver avvistato una sirena nell’Oceano Artico, nel Mare di Norvegia o nel Mare di Barents. “Questa mattina, uno dei nostri, guardando fuori bordo, ha visto una sirena. Il seno è come quello di una donna, il corpo grande come il nostro, la pelle molto bianca e i capelli neri, quando si è immersa abbiamo visto la coda, ed era simile a un maccarello“.
Due avvistamenti di sirene furono segnalati in Canada vicino a Vancouver e Victoria, uno tra il 1870 e il 1890, l’altro nel 1967.
Nel giugno 1881 un pescatore della Pennsylvania riferì di 5 avvistamenti di una sirena nel fiume Susquehanna, vicino a Marietta.
Nel corso dell’Ottocento si diffuse in Europa e poi in America il fenomeno delle “sirene delle Figi” (ibridi artificiali e mostruosi creati per soddisfare il gusto per il bizzarro ed il grottesco dell’epoca e spacciati come prova dell’esistenza delle sirene). Per realizzare queste creature si utilizzavano parti di diversi animali mummificati e altri materiali, come cartapesta e legno. La “sirena delle Fiji” fu resa famosa per la prima volta da Phineas Taylor Barnum, che la mostrò all’interno dei propri spettacoli.
Cosa dice la scienza a proposito delle Sirene
Dal punto di vista scientifico è impossibile l’esistenza delle sirene. Una delle spiegazione più plausibili agli avvistamenti è che i marinai scambiassero la sagoma di alcuni mammiferi acquatici (come i dugonghi o i lamantini), per un corpo femminile dalla metà di pesce. Non a caso Sirenia (il nome dato ai mammiferi marini a cui appartengono i lamantini) è in riferimento alle sirene della mitologia.
La medicina
La sirenomelia (conosciuta anche con il nome di “sindrome della sirena”), è una rara malformazione congenita nella quale gli arti inferiori sono fusi insieme, assumendo così le sembianze della coda di una sirena.