Una psichiatra viola il segreto professionale per denunciare un abuso infantile e viene sospesa

La psichiatra, svolgendo il suo lavoro, ha preso una decisione non semplice che ha finito per costarle cara dal punto di vista professionale

Una psichiatra viola il segreto professionale per denunciare un abuso infantile e viene sospesa
Tolosa, Francia – Ha violato il segreto professionale per denunciare un abuso infantile. La psichiatra protagonista di questo episodio, svolgendo il suo lavoro, ha preso una decisione non semplice che ha finito per costarle cara dal punto di vista professionale.

La storia

È fondamentale per un professionista che svolge un lavoro delicato, in cui le persone confessano i loro segreti, proteggere la privacy dei pazienti. Qual è, però, il confine tra protezione e necessità di aiutare i soggetti più deboli a uscire da condizioni pericolose?

In questo caso si parla di un piccolo paziente che ha confessato alla psichiatra di essere stato vittima di abusi. La donna, a quel punto, ha deciso di denunciare l’accaduto, ed è stata condannata a non esercitare per 3 mesi. “Sto pagando caro il prezzo del mio impegno a proteggere i bambini dagli abusi“, ha detto la psichiatra infantile Eugénie Izard.

L’episodio del bambino vittima di abusi da parte del padre risale al 2015. Il piccolo, durante una seduta psichiatrica, avrebbe confessato a Eugénie gli orrori che subiva in famiglia. La donna, che svolge il suo mestiere da oltre 16 anni, ha capito che non poteva restare a guardare e ha deciso di denunciare le violenze ai danni del minore.

Poi, ad anni di distanza dalla denuncia, il Consiglio Medico francese ha deciso che avrebbe proibito a Eugénie di esercitare. La dottoressa ha, però, reso pubblica la vicenda e ha fatto sentire la sua voce, continuando a difendere la scelta di proteggere il piccolo paziente.

La punizione inflitta dal Consiglio Medico sarebbe arrivata per “aver sottoposto il caso al giudice minorile anziché al pubblico ministero“. Izard ha, invece, spiegato di aver scritto al giudice “nel rispetto della legge che autorizza il segreto condiviso, in caso di diritti di persone vulnerabili“.

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FonteUfficiale.com