Torna a camminare grazie a un “ponte digitale” fra cervello e midollo spinale

Gert-Jan è riuscito a riappropriarsi del piacere di camminare, 11 anni dopo l’incidente che lo ha lasciato paralizzato alle gambe e alle braccia

Torna a camminare grazie a un ponte digitale fra cervello e midollo spinale
Torna a camminare grazie a un “ponte digitale” fra cervello e midollo spinale. Gert-Jan, un uomo di 40 anni, è finalmente riuscito a riappropriarsi del piacere di camminare, 11 anni dopo l’incidente che lo ha lasciato paralizzato alle gambe e alle braccia. Ciò è stato reso possibile grazie a una nuova tecnica rivoluzionaria che permette al suo cervello di comunicare direttamente con la parte del midollo spinale responsabile del movimento.

Il risultato è straordinario: Gert-Jan può stare in piedi e camminare in modo naturale, come se nulla fosse accaduto.

Sebbene Gert-Jan sia al momento l’unico individuo a beneficiare di questa nuova tecnica, descritta sulla prestigiosa rivista scientifica Nature, è chiaro che si è aperta una nuova frontiera nel campo della riabilitazione. L’obiettivo è quello di consentire alle persone paralizzate di muoversi nel modo più naturale possibile, adattando il passo anche su terreni irregolari senza perdere l’equilibrio.

Il gruppo di ricerca del Politecnico di Losanna, guidato dal brillante scienziato Grégoire Courtine, è stato il promotore di questo straordinario progresso. Non è la prima volta che il team di Courtine sperimenta nuove tecniche di recupero motorio. Nel febbraio 2022, avevano già testato con successo un sistema di elettrodi controllabile tramite tablet, che inviava stimoli elettrici ai muscoli in modo programmato.

Tuttavia, l’approccio utilizzato in questa nuova tecnica è completamente diverso. Come spiega Courtine, si tratta di un “ponte digitale” stabilito tra il cervello e il midollo spinale. Non si tratta solo di una semplice stimolazione, ma di un’interfaccia che permette una conversazione diretta tra il cervello e il midollo spinale. Questo significa che c’è una sincronia tra l’intenzione di camminare e l’azione effettiva del camminare.

È il cervello stesso a calibrare i comandi, adattandoli in tempo reale alla situazione che il paziente sta affrontando. Secondo i ricercatori, questo si traduce in un significativo miglioramento della qualità della vita, permettendo alle persone paralizzate di camminare da sole nelle vicinanze di casa, di salire e scendere da un’automobile e di socializzare in piedi al bancone di un bar.

La calibrazione del dispositivo richiede solo cinque minuti ed è rimasta stabile ed efficiente per oltre un anno, anche quando Gert-Jan si trovava a casa senza la supervisione dei ricercatori. “Sono riuscito a stare in piedi sulle mie gambe, ho imparato a camminare in modo naturale e posso controllare i miei movimenti e la mia forza“, ha dichiarato Gert-Jan nella conferenza stampa.

Il sistema alla base del ponte digitale è ancora ingombrante: 64 elettrodi registrano i segnali provenienti dalla corteccia sensomotoria, utilizzando frequenze che l’intelligenza artificiale ha permesso di individuare. Successivamente, i segnali vengono tradotti in impulsi elettrici e trasmessi al midollo spinale, dove sono ricevuti da 16 elettrodi e decodificati in tempo reale, senza la necessità di un computer esterno. Tutto il sistema di controllo è contenuto in uno zainetto indossabile.

Nonostante l’attuale ingombro del dispositivo, il team di ricerca è fiducioso che la tecnologia possa essere notevolmente miniaturizzata in futuro, aprendo la strada a ulteriori sviluppi e miglioramenti. Parallelamente, i ricercatori stanno lavorando per ampliare la sperimentazione e coinvolgere altre tre persone paralizzate nella prossima fase dello studio.

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FonteUfficiale.com