Quando fa caldo, dormire nudi è naturale. Un’indagine inglese, però, ha svelato quali sono gli indumenti che peggiorano la qualità del sonno
Perché è meglio dormire nudi? Un’indagine inglese commissionata da thedozyowl.co.uk ha valutato quanto i vestiti possano influenzare la qualità del sonno, monitorando per un mese 2.689 volontari abbigliati in vario modo.
Il parametro utilizzato per stilare la classifica è stata la quantità di tempo trascorsa nella fase REM (quella fase del sonno in cui si sogna), perché considerata un buon indicatore della qualità complessiva del sonno.
I risultati hanno indicato con precisione che il modo migliore di dormire è nudi:
- Chi si addormenta senza vestiti trascorre, in media, il 26,5% del sonno in fase REM.
- Pantaloncini e maglietta a maniche corte (26%);
- Solo mutande o boxer (25,5%);
- Mutande o boxer con maglia a maniche lunghe (25%);
- Camicia da notte a maniche corte (23,5%);
- Camicia da notte a maniche lunghe (20%);
- Pigiama con i pantaloni lunghi (17,5%).
Siccome la ricerca vale anche per le stagioni fredde, bisogna organizzarsi con coperte e piumini.