Muore per un cancro all’esofago, ma per i medici erano ansia e stress

Ryan Greenan, 35 anni, è morto per un cancro all’esofago. La diagnosi dei medici era un’altra: ansia e stress

cancro all'esofago
Edimburgo – Ryan Greenan, badante 35enne e padre di due bimbe di 8 e 11 anni è morto per un cancro all’esofago, ma per i medici erano ansia e stress. Era andato dal medico per capire come mai deglutire fosse diventato un problema. Gli fu detto che era colpa dell’ansia, dello stress e di alcuni problemi di reflusso. Ryan prese per buona la diagnosi e continuò la sua vita come sempre. Poi, all’improvviso a fine anno, ebbe un collasso mentre lavorava e fu trasportato d’urgenza in ospedale, dove furono effettuati tutti gli esami necessari. Ryan aveva un cancro all’esofago che si era diffuso nei polmoni e nel fegato. Un cancro così aggressivo da fargli perdere 12 kg in due settimane di ricovero in ospedale. Nel giro di pochi giorni è morto.

Kerry Greenan, la sorella: “Sono assolutamente distrutta e arrabbiata. Se il suo medico avesse capito prima di cosa si trattava, mio fratello sarebbe ancora qui. Se avesse fatto gli esami necessari, Ryan avrebbe potuto essere sottoposto alla chemioterapia, ma dopo tre mesi il cancro si era ormai diffuso, lo aveva devastato, e a quel punto non c’era ormai più niente che si potesse fare. Quando Ryan è andato dal dottore per la prima volta gli fu detto che era solo un problema di ansia e di reflusso e che era troppo giovane per poter pensare a un cancro perché aveva solo 35 anni. Lui ci ha creduto perché tutti gli dicevano che quel tipo di tumore colpiva solo gli anziani. E invece era arrivato al punto che non riusciva più neanche a inghiottire l’acqua e mangiava pochissimo“.

Kerry lancia un appello ai pazienti a non affidarsi alla parola di un solo medico e a chiedere il parere di altri dottori ed esami specifici.

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FonteUfficiale.com