La prigione di Con Dao è stata teatro di orribili torture e sofferenze durante la guerra in Vietnam. Oggi è un museo che racconta l’inferno vissuto da migliaia di prigionieri
A Con Dao si trova una prigione nota per lo sterminio di migliaia di persone, che patirono grande sofferenza e dolore. Oggi l’arcipelago è un bellissimo paradiso tropicale che attira molti turisti ogni anno, ma dal passato inquietante. Molte persone credono che l’isola sia infestata da fantasmi tormentati. La prigione di Con Dao fu costruita dal governo coloniale francese nel 1861 per imprigionare coloro che erano ritenuti pericolosi per il governo. Nel 1954 fu trasferita al governo del Vietnam del Sud che la utilizzò per lo stesso scopo. Attualmente il complesso è gestito dal governo vietnamita e conservato come sito storico aperto al pubblico. La sua particolarità è data dalla presenza di sculture a grandezza naturale distribuite nelle varie celle, che testimoniano le atrocità che si sono consumate al suo interno.
Questa prigione è famosa per le “gabbie della tigre”, celle strette costruite nel 1940 dai francesi in cui i prigionieri, durante la guerra tra il Vietnam e l’America, erano ingabbiati come animali e brutalmente torturati e mutilati. Il soffitto era fatto di sbarre e dal piano superiore le guardie potevano pungere e percuotere i prigionieri sottostanti con lunghe aste. Questi erano lasciati negli escrementi, senza cibo e acqua per giorni. C’era sempre un terribile odore causato non solo dalle feci ma anche dalle piaghe infette dovute alle percosse e alle catene che li tenevano legati. C’era anche un altro tipo di gabbia in cui i prigionieri erano lasciati sotto il sole torrido, riportando gravi ustioni. Le gabbie erano, però, nascoste rispetto al corpo dell’edificio principale e sconosciute fino al 1970 quando una delegazione statunitense, in visita per indagare sulla guerra del Vietnam, le scoprì e le rivelò al pubblico.
Con Dao e le “gabbie della tigre”
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