Si chiama “earworm” ed è un fenomeno passeggero che colpisce i soggetti stanchi, stressati, nostalgici o che hanno dormito poco
Come togliersi una canzone dalla testa? È quello che accade quando una canzone ci entra in testa e non esce più, restando come un sottofondo che interferisce con i nostri pensieri e che sfugge al nostro controllo.
Quello di non riuscire a togliersi dalla mente una canzone è un fenomeno che colpisce particolarmente i soggetti stanchi, stressati, nostalgici o che hanno dormito poco, il cui cervello risulta bloccato in uno stato emotivo particolare, per cui avvia schemi ripetitivi soprattutto in presenza di stimoli musicali.
La scienza lo definisce “earworm“: un “tarlo” che entra dall’orecchio e si annida nella nostra testa per un tempo variabile, attivando molte connessioni neurali rimaste in stand-by (o a riposo) durante la notte e costringendoci a canticchiare ed ascoltare mentalmente la melodia.
La musica ascoltata richiede l’attività di molte aree cerebrali e soprattutto coinvolge il pensiero e i sentimenti, anche se non ce ne accorgiamo, e l’elaborazione musicale contribuisce a stimolare la comunicazione tra i due emisferi cerebrali, tanto che negli anziani aumenta la capacità di decodificare i discorsi e di conseguenza la loro capacità di comunicare in ambienti complessi o rumorosi.
Inoltre la memoria musicale resta impressa nel cervello anche se non la ricordiamo, al punto che una persona che durante la vita diventa sorda (per qualunque patologia) e da udente amava l’armonia musicale, non potrà più ascoltare o suonare la musica, ma sarà in grado di comporla.
La musica scientificamente è considerata terapeutica ed in Medicina il cosiddetto “effetto Mozart” usa la musica come strumento in grado di modificare in senso positivo lo stato emotivo, fisico e mentale di una persona con disturbi della personalità o della coscienza.
Alle “vittime dello earworm“, i neurologi consigliano di ascoltare un’altra canzone conosciuta, per evitare che questa si appiccichi all’altra, mentre altri studiosi raccomandano di masticare una gomma per diminuire l’effetto, perché pare che il movimento della mandibola interferisca con il ricordo musicale.
In alternativa, possiamo lasciarci trasportare senza opporre resistenza, fino a che quel motivetto attaccato ai nostri neuroni perderà gradualmente forza fino a scomparire dal cervello e dalla nostra memoria del momento.