La drammatica storia di Simba, il cucciolo di leone ha a cui hanno spezzano le gambe per le foto con i turisti
Il cucciolo di leone a cui hanno rotto le zampe. La drammatica storia di Simba, a cui sono state deliberatamente spezzato le zampe posteriori per costringerlo a posare nelle foto con i turisti. E’ stato trovato mezzo congelato mentre si leccava le ferite legato ad un fienile abbandonato. È successo a Daghestan, in Russia. Il premier Putin, venuto a sapere delle terribili crudeltà inflitte al cucciolo, ha ordinato un’indagine.
La storia
Il cucciolo, portato via dalla madre quando aveva poche settimane, è stato torturato per costringerlo ad intrattenere i turisti. Nel giro di pochi giorni sarebbe iniziato questo business senza scrupoli.
Mentre le foto non si contavano più, il tempo passava, il cucciolo che cresceva, e cominciava a farsi più intraprendente. Tanto che ormai, riuscire a scattare una foto con Simba, che scappava da tutte le parti, era diventato un problema. La soluzione è stata quella di spezzargli le zampe posteriori così da limitarne il movimento. Pare che venisse anche picchiato e torturato, infatti ha riportato gravi lesioni alla colonna vertebrale.
Fortunatamente i soccorritori sono stati in grado di portare Simba via. E’ stato trasportato da Karen Dallakyan, un veterinario specializzato in animali selvatici. Il dott. Dallakyan ha detto che Simba deve aver sofferto tantissimo: “I fotografi criminali rompono le ossa in modo che i predatori selvatici non possano fuggire e stiano fermi per le foto con i turisti“.
Il cucciolo veniva tenuto legato, con poco cibo e senza poter quasi muoversi, costretto anche a trascorrere all’esterno l’inverno russo. Soffriva di piaghe da decubito, occlusioni intestinali e i muscoli delle zampe posteriori erano atrofizzati.
Poi ha subito un intervento chirurgico che gli ha salvato la vita, e si sta riprendendo. Il povero animale, però, soffrirà di deformazioni permanenti.