In molte lingue straniere esistono parole che indicano sensazioni, usanze e stati d’animo che non hanno corrispondenza in italiano
Le parole straniere che non possono essere tradotte in italiano. In molte lingue straniere esistono parole che definiscono sensazioni, stati d’animo o usanze che non trovano un equivalente diretto in italiano. Ti è mai capitato di conoscere un pochemuchka? O di giocare a hoppípolla? Se non hai risposto, è perché stiamo usando delle parole che non sono traducibili in italiano, se non utilizzando una serie di altri termini.
Parole strane provenienti dalle diverse parti del mondo
Gokotta (Svezia): Questo termine svedese descrive l’atto di svegliarsi presto al mattino per godere del canto degli uccellini all’alba, un momento di pace e serenità.
Kaapshljmurslis (Lettonia): Un termine lettone che racchiude la sensazione di essere compressi in un mezzo di trasporto pubblico stracolmo di persone, un’esperienza comune in molte città affollate.
Zhaghzhagh (Iran): In persiano, questa parola indica il suono dei denti che battono l’uno contro l’altro, sia a causa del freddo intenso che dell’irritazione.
Gurfa (Marocco): Questa parola araba descrive la quantità d’acqua che può essere raccolta nel palmo della mano quando si fa il gesto della “conchetta”, un dettaglio di vita quotidiana ricco di significato culturale.
Acersecomic (Regno Unito): Un termine di derivazione greca che definisce una persona che non ha mai tagliato i capelli, un concetto che nel mondo moderno è ormai raro.
KyŌiku mama (Giappone): Letteralmente “mamma istruzione”, è usato per indicare una madre molto rigorosa che spinge il proprio figlio a studiare intensamente per ottenere i migliori risultati a scuola.
Ohrwurm (Germania): Tradotto come “verme dell’orecchio”, si riferisce a una canzone che si ripete continuamente nella mente, un tormentone che non si può fare a meno di canticchiare.
Pochemuchka (Russia): Questo termine indica una persona che fa molte domande, potrebbe essere paragonato al nostro “ficcanaso” che è sempre in cerca di risposte.
Mencolek (Indonesia): Rappresenta lo scherzo di toccare una persona sulla spalla opposta per farla girare dalla parte sbagliata, creando una divertente confusione.
Hoppípolla (Islanda): Questo è un gioco tipico dei paesi nordici che coinvolge il divertente salto nelle pozzanghere, un passatempo gioioso che trasuda semplicità e allegria.
Yakamoz (Turchia): Questa parola incanta il riflesso della luna sull’acqua, creando un’atmosfera magica e poetica.
Iktsuarpok (Canada): Nella lingua inuit del Canada, indica l’attesa ansiosa e gioiosa dell’arrivo di una persona amata, con il costante controllo della porta o finestra.
Petrichor (Regno Unito): Rappresenta l’odore della terra dopo una pioggia rinfrescante, un profumo terroso che evoca sensazioni di rinascita.
Miukumauku (Finlandia): Questo termine significa “coda di gatto arrotolata” ed è usato per indicare il simbolo @, comunemente noto come chiocciola nell’indirizzo elettronico.
Pelinti (Ghana): Nella lingua Buli del Ghana, descrive il movimento di far “girare” il cibo in bocca per raffreddarlo quando è troppo caldo, un gesto universale che trova qui un termine specifico.