L’ackee è il frutto nazionale della Giamaica e la metà del piatto nazionale “ackee e saltfish” molto apprezzato sull’isola
L’ackee è un albero da frutto originario dell’Africa occidentale tropicale da cui fu importato in Giamaica nel 1778. Esso è noto, infatti, anche come l’ackee delle Barbados essendo il frutto nazionale della Giamaica. Mentre l’introduzione di ackee in altre regioni (incluse quelle caraibiche, parti dell’America centrale e persino la Florida) ha raccolto scarso interesse o successo commerciale, il frutto è molto apprezzato in Giamaica. Esso occupa un posto di rilievo nella cucina dell’isola, essendo uno degli ingredienti più importanti del piatto nazionale ossia “ackee e saltfish”. Questo frutto appartiene alla stessa famiglia del litchi, ma a differenza di quest’ultimo è velenoso. Contiene ipoglicina A, un veleno che, secondo la FDA (Food and Drug Administration), può causare il cosiddetto “vomito giamaicano”. Esso provoca vomito con profonda ipoglicemia, sonnolenza, esaurimento muscolare, prostrazione e possibile coma e morte.
C’è una ragione per cui l’ackee è solitamente cucinato. Mentre il frutto è pericoloso da mangiare quando è acerbo, una volta maturo diventa commestibile. Quando matura, passa dal verde al rosso brillante al giallo-arancio. I baccelli si aprono per rivelare tre grandi semi neri lucenti, ciascuno circondato da una parte carnosa morbida, gli arilli, di colore bianco o crema, che sono l’unica parte commestibile. I semi e la buccia conservano comunque livelli tossici di ipoglicina A, il che spiega perché la sua esportazione si rivela spesso difficile. È più facile che si trovi in scatola, ma i giamaicani aspettano l’ackee fresco per poter servire il loro piatto la cui bontà pare valga il rischio.
Ackee e saltfish
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