La definizione di “stupido” si basa su nuove ricerche che analizzano le azioni umane dalla prospettiva della razionalità
Chi sono gli stupidi per la scienza? In una piccola città del South Carolina, negli Stati Uniti, un uomo compie un gesto tanto assurdo quanto fatale: versa della benzina in un bicchiere e, accorgendosi dell’errore solo quando inizia a berla, decide di accendersi una sigaretta. Il risultato è tragico: la benzina in bocca prende fuoco, e l’uomo, vittima del proprio gesto insensato, si aggiudica il discutibile premio dei Darwin Awards, un riconoscimento per le morti più sciocche. Ma chi sono realmente gli “stupidi” secondo la scienza?
Iniziamo col dire che la definizione di “stupido” qui non è un insulto, ma si basa su nuove ricerche che analizzano le azioni umane dalla prospettiva della razionalità. Alcuni potrebbero definirli “rimbambiti”, ma il focus è su come, nonostante l’aumento del quoziente intellettivo (QI) umano nel corso degli anni, gli errori sciocchi persistano.
La domanda sorge spontanea: se gli stupidi tendono a eliminarsi da soli, dovremmo forse aspettarci una diminuzione della loro presenza. Eppure, la realtà è diversa. Nonostante lo sviluppo intellettuale generale, le azioni stupide continuano ad essere parte della nostra vita quotidiana.
Ma cosa ci spinge a compiere azioni insensate? La risposta è complessa. Oltre al QI, i ricercatori Daniel Kahneman, Amos Tversky e Keith Stanovich dell’Università di Princeton introducono il concetto di Quoziente di Razionalità (QR). Questo parametro non solo misura la capacità di ragionamento di una persona, ma anche quanto del proprio cervello si utilizza nelle decisioni. Chi possiede un alto QR è in grado di valutare sia le soluzioni intuitive che quelle logiche prima di prendere una decisione e può riconoscere quando sta per imboccare una scorciatoia o basare la sua valutazione su pregiudizi.
I motivi alla base delle azioni stupide sono molteplici. Anche individui con un alto QR possono cadere nella trappola delle distrazioni emotive, come nel caso delle sofferenze amorose. L’abuso di potere è un altro fattore rischioso: coloro che ricoprono ruoli di rilievo potrebbero sovrastimare le proprie capacità, commettendo errori gravi. E la stupidità può risultare contagiosa, poiché spesso seguiamo il gregge senza valutare razionalmente le nostre azioni.
È interessante notare che la stupidità potrebbe avere una funzione evolutiva. Gli errori e le sciocchezze possono fungere da catalizzatori per il miglioramento individuale e collettivo. Riconoscere e imparare dagli errori è fondamentale per diventare persone più intelligenti.
L’economista Carlo Maria Cipolla ha categorizzato le persone in base alle loro azioni, distinguendo tra stupidi, sprovveduti, banditi e intelligenti. Questo schema può essere un utile strumento per valutare le decisioni personali e comprendere le azioni degli altri.
Se ti chiedi se sei “stupido“, potresti essere sorprendentemente intelligente se sei in grado di riconoscere i tuoi errori. Al contrario, se ti consideri incredibilmente intelligente, potresti essere vittima della vanità, una trappola che potrebbe rivelarsi più pericolosa di quanto pensi.
Infine, ricorda sempre la favola dell’imperatore senza vestiti: non lasciarti ingannare dalla vanità o dalle azioni irrazionali degli altri. È mai troppo tardi per scacciare la stupidità, imparando a pensare con la tua testa e evitando così di sfilarvi in mutande di fronte al mondo.