Il Popobawa rappresenta un fenomeno complesso che mescola credenze culturali, eventi storici e fenomeni psicologici del folklore di Pemba, Zanzibar e della Tanzania
Popobawa, spirito maligno africano. Il termine “Popobawa” deriva dalla lingua swahili, combinando le parole “popo” (pipistrello) e “bawa” (ala), facendo riferimento alla forma dell’ombra proiettata dalla creatura durante i suoi attacchi notturni. La parola può essere anche declinata al plurale, “mapopobawa“, per indicare le diverse manifestazioni di questo spirito maligno. Le descrizioni della creatura variano, alcune fonti la ritraggono come bassa, con un singolo occhio, orecchie appuntite, ali e zampe simili a quelle di un pipistrello.
Il Popobawa solitamente attacca durante la notte, aggredendo uomini e donne nei loro letti e perpetrando atti di violenza sessuale. Le vittime sono spesso minacciate di subire ulteriori violenze se non riferiscono l’aggressione ai loro conoscenti e concittadini. Si dice che il Popobawa miri particolarmente a coloro che non credono nella sua esistenza.
Ci sono varie ipotesi sull’origine di questa leggenda. Alcuni osservatori hanno notato una correlazione temporale tra gli avvistamenti del Popobawa e gli eventi politici, come le elezioni a Zanzibar o momenti di tensione politica. Altri ritengono che la leggenda abbia avuto origine dopo la rivoluzione a Zanzibar, suggerendo che sia stata diffusa a fini politici e intimidatori.
Un’altra ipotesi, avanzata da Joe Nickell su Skeptical Inquirer, suggerisce che le presunte vittime delle aggressioni del Popobawa possano sperimentare sintomi di una illusione ipnagogica o “sogno ad occhi aperti”, come la sensazione di paralisi o di essere schiacciati da un peso. Questi sintomi sono comuni in molte culture e potrebbero essere alla base della leggenda del Popobawa.