Lina Medina, la mamma più giovane della storia

Lina Marcela Medina Vásquez è nota per essere la più giovane umana ad avere partorito un figlio vivo (che avvenne all’età di 5 anni, 7 mesi e 3 settimane)

Lina Medina, la mamma più giovane della storia
Lina Marcela Medina Vásquez è conosciuta nella letteratura medica come la persona più giovane ad aver dato alla luce un figlio vivo. Nata il 23 settembre 1933 a Ticrapo, la sua storia ha dimostrato al mondo che una gravidanza è possibile anche a una così giovane età.

La sua storia inizia quando, a causa di un’anomala dilatazione dell’addome, i suoi genitori, Tiburcio Medina e Victoria Loza, la portano all’ospedale San Juan de Dios di Pisco, sospettando che potesse trattarsi di un tumore. I medici, invece, scoprono con sorpresa che la bambina è incinta di 7 mesi. La bambina viene quindi portata a Lima dal dottor Gerardo Lozada Murillo di Arequipa per confermare la gravidanza da altri specialisti. Un mese e mezzo dopo, il 14 maggio 1939, con un parto cesareo reso necessario dalle dimensioni ridotte del bacino, la bambina dà alla luce un maschio. L’operazione è eseguita dallo stesso Lozada e dal collega Alejandro Busalleu, con l’assistenza dell’anestesista Rolando Colareta, che utilizza un’anestesia particolare chiamata “l’anestesia della regina“.

Il caso viene descritto dettagliatamente dal dottor Edmundo Escomel sulla rivista La Presse Médicale, che aggiunge informazioni sul menarca precoce della bambina all’età di 8 mesi (alcune fonti indicano invece 2 anni e mezzo) e sullo sviluppo delle mammelle già a 4 anni. A 5 anni, la bambina presenta un’ampiamento del bacino e una maturazione ossea avanzata.

Il neonato, di 2,7 kg, viene chiamato Gerardo Alejandro in onore dei dottori che si sono occupati del caso, Lozada e Busalleu. La bambina non rivela mai chi sia il padre né le circostanze del concepimento. Escomel scrive che lei “non può dare risposte precise“, suggerendo così che potrebbe non saperlo realmente. Tuttavia, il padre viene arrestato con l’accusa di violenza sessuale e incesto, ma viene successivamente scagionato per mancanza di prove.

Data l’impossibilità per Medina di prendersi cura del figlio, viene creata dal governo del Perù una commissione per la sua cura e tutela. Da adulta, Medina lavora come segretaria nella clinica di Lozada a Lima, dove riceve un’istruzione e ottiene aiuto per garantire al figlio l’accesso all’istruzione superiore. Il giovane viene cresciuto credendo che Lina fosse sua sorella, ma a 10 anni scopre la verità.

Successivamente, Medina incontra Raúl Jurado, lo sposa e da lui ha un secondo figlio nel 1972. Purtroppo, Gerardo, nonostante sia cresciuto in salute, muore a 40 anni nel 1979 a causa di una mielofibrosi. Medina e il marito vivono in un quartiere povero di Lima noto come Chicago Chico.

La grandissima eccezionalità e unicità del suo caso ha portato alla creazione di una statua dedicata a Medina, conservata al Museo delle Cere di New York.

Sono state pubblicate due fotografie che documentano il caso. La prima è stata scattata intorno all’inizio di aprile 1939, quando la bambina era incinta di sette mesi e mezzo. Mostra la bambina nuda in piedi, con le mani incrociate dietro la schiena, evidenziando l’estensione del ventre e le mammelle sviluppate su uno sfondo neutro. È l’unica immagine conosciuta della sua gravidanza al di fuori del campo medico. L’altra fotografia, molto più chiara, è stata scattata un anno dopo a Lima, quando Gerardo aveva undici mesi.

Nonostante i dubbi sollevati, il caso sembra essere supportato dalle fonti. I casi estremi di pubertà precoce in bambini al di sotto dei nove anni sono eccezionali, ma non sconosciuti alla letteratura medica.

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FonteUfficiale.com