L’Esercito di Terracotta, noto anche come Armata di Terracotta, è una collezione di statue situata nel mausoleo dell’imperatore Qin
L’Esercito di Terracotta, noto anche come Armata di Terracotta, è una straordinaria collezione di statue situata nel mausoleo dell’imperatore Qin, nelle vicinanze di Xi’an, nella provincia dello Shaanxi, Cina. Questo straordinario complesso artistico, creato tra il 246 e il 206 a.C., è una delle meraviglie archeologiche del mondo ed è stato incluso nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO nel 1987.
Questa collezione di statue rappresenta un esercito simbolico che fu concepito per servire l’imperatore Qin Shi Huang nell’aldilà. Qin Shi Huang, noto anche per aver ordinato la costruzione della Grande Muraglia Cinese, aveva due possibili motivazioni dietro la creazione di questo maestoso esercito di terracotta.
La teoria più accettata dagli studiosi è che l’imperatore desiderasse dominare sia il mondo dei vivi che quello dei morti. Per farlo, riteneva necessario disporre di un vasto esercito anche nell’aldilà. La seconda teoria suggerisce che Qin Shi Huang potesse credere in un altro mondo dopo la morte e temesse di trovarsi solo una volta sveglio. Perciò, avrebbe voluto un esercito che lo accompagnasse e gli facesse compagnia nell’aldilà.
L’Esercito di Terracotta è composto da migliaia di statue in terracotta a grandezza naturale, raffiguranti soldati, cavalli, carri da guerra e ufficiali, ognuno con dettagli impressionanti e un’espressione unica.
Storia dell’esercito di terracotta di Qin Shi Huang
Il 29 marzo del 1974, un contadino di nome Yang Zhifa stava scavando un pozzo nella provincia cinese di Shaanxi, quando fece una scoperta che avrebbe cambiato la storia. Durante l’escavazione, Yang rinvenne una serie di fosse sepolcrali contenenti statue in terracotta di soldati in armi, carri e cavalli. Questo straordinario rinvenimento diede inizio a una delle scoperte archeologiche più importanti di tutti i tempi.
Il mausoleo di Qin Shi Huang, l’imperatore della dinastia Qin, era stato a lungo un mistero scomparso nella nebbia della storia. Tuttavia, grazie ai fortunati scavi, si scoprì che questo mausoleo incredibile era nascosto proprio sotto la terra cinese. Gli scavi continuarono per oltre un anno e furono finalmente conclusi l’11 luglio 1975. Questo evento straordinario portò alla luce un tesoro nascosto per più di duemila anni.
La scoperta delle statue dell’Esercito di Terracotta non solo ha scosso il mondo dell’archeologia ma ha anche catturato l’attenzione dei media internazionali. Le notizie riguardanti questa incredibile scoperta si diffusero rapidamente in tutto il mondo, attirando l’interesse di esperti e appassionati di storia di ogni angolo del pianeta.
Nel 1987, il sito dell’Esercito di Terracotta è stato riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, sottolineando la sua importanza globale. Da allora, le statue sono state al centro di numerose mostre in giro per il mondo, portando questa meraviglia archeologica sotto i riflettori internazionali.
Esercito di Terracotta
L’Esercito di Terracotta è una straordinaria collezione di statue in terracotta che rappresentano soldati, carri e cavalli. Queste statue furono create per servire da guardia alla tomba dell’imperatore Qin Shi Huang, il fondatore della dinastia Qin e il primo imperatore della Cina unificata.
Le cifre relative a questa straordinaria scoperta sono sbalorditive. Circa 8.000 guerrieri di terracotta, 18 carri di legno e 100 cavalli di terracotta sono stati scoperti finora. Queste statue costituiscono una replica fedele dell’antico esercito che aveva contribuito all’unificazione della Cina sotto il dominio di Qin Shi Huang.
Tuttavia, nonostante il loro numero impressionante, molte delle armi originarie mancavano. Furono saccheggiate dai ribelli che alla fine presero il controllo dell’Impero Qin e diedero inizio alla dinastia Han. Le statue di terracotta offrono un’interessante finestra sulle tecniche di combattimento dell’epoca, rappresentando fanti, alabardieri, arcieri e balestrieri. La fanteria era chiaramente al centro della strategia di combattimento, mentre i carri e i cavalli erano utilizzati per coordinare i movimenti delle truppe. L’uso della cavalleria si sviluppò solo in seguito, come risposta alla minaccia dei guerrieri nomadi che utilizzavano cavalli in battaglia.
Ciò che rende queste statue ancora più straordinarie è il loro realismo nei dettagli. La tecnica utilizzata per crearle, conosciuta come “a colombina”, coinvolgeva la creazione di un “tubo” centrale in terracotta, rappresentante il torace, che poi veniva completato con l’aggiunta di testa, gambe e braccia realizzate con stampi. Le statue erano successivamente decorate con blocchi di argilla per creare uniformi e dettagli delle armi, seguiti da elaborati dettagli sugli abiti e l’aspetto fisico. Le statue erano dipinte con colori naturali, ad eccezione del “porpora di Huang”, un pigmento artificiale contenente sali di Bario. Per proteggerle, le statue venivano ricoperte con lacca cinese. Tuttavia, nel corso del tempo, la lacca cinese reagisce con l’aria, facendo arricciare e staccare lo strato di colore sottostante.
Una teoria affascinante emersa nel 2016 ha sollevato l’ipotesi che le statue dell’Esercito di Terracotta potrebbero essere state ispirate dalle sculture ellenistiche, portate in Asia durante le conquiste di Alessandro Magno. Alcuni archeologi suggeriscono persino che artisti greci possano aver contribuito all’ideazione e alla realizzazione di queste statue. Questa teoria getta nuova luce sull’origine delle statue e sulla loro incredibile somiglianza con le opere d’arte dell’antica Grecia.
Dislocazione dei Reperti
L’Esercito di Terracotta è stato scoperto in otto fosse sepolcrali situate a circa due chilometri a ovest del mausoleo dell’imperatore Qin Shi Huang. Ogni fossa ha una sua particolarità e una specifica disposizione di statue e manufatti.
Fossa Numero 1: Questa fossa, con le sue dimensioni impressionanti di 230×62 metri, è considerata il nucleo principale dell’esercito di terracotta. Contiene circa 6.000 guerrieri di varie dimensioni, a seconda del loro rango, insieme a due carri da guerra dorati, laccati e dipinti in scala 1:2. Un pozzo secondario situato in questa fossa conteneva il fieno per i cavalli, resti di 600-700 cavalli di terracotta e resti di altri animali. Attualmente, si stima che ci siano ancora 6.000 statue da recuperare in questa fossa.
Fossa Numero 2: Questa fossa, conosciuta come l'”Armata di Sinistra”, contiene un totale di 1.400 soggetti, tra cavalieri a cavallo e fanti.
Fossa Numero 3: Questa fossa ospita 68 soldati, un carro e quattro cavalli. Si crede che rappresenti l’Alto Comando dell’esercito.
Fossa Numero 4: Situata al centro dello schieramento, questa fossa è sorprendentemente vuota, il che è stato oggetto di speculazioni e misteri tra gli studiosi.
Fossa Numero 5: Questa fossa contiene sculture di pietra calcarea, tra cui armature a scaglie con elmi, bardature e imbragature per cavalli. Una seconda fossa a sud di questa contiene zoccoli di cavalli di bronzo e un grande vaso a tripode.
Fossa Numero 6: Questa fossa contiene diverse statue di terracotta e le ossa di circa venti cavalli immolati.
Fossa Numero 7: In questa fossa sono state trovate statue umane in pose varie, difficilmente identificabili (forse barcaioli e pescatori), insieme a sculture in bronzo a grandezza naturale di uccelli acquatici.
Fossa Numero 8: Questa fossa ha una forma a cratere zhong ed è composta da cavalli e statue umane, di cui otto sono stati identificati come funzionari civili di corte.
Alcune delle statue nelle fosse 1 e 2 mostrano tracce di combustione, suggerendo che l’Armata di Terracotta potrebbe essere stata saccheggiata da Xiang Yu e poi incendiata, causando il crollo del soffitto della camera e la distruzione di molti reperti. Questi reperti sono ora esposti al pubblico dopo un’attenta opera di ricostruzione da parte dei restauratori.