George Boyer soffriva del disturbo BIID (il disturbo di identità dovuto all’integrità del corpo) e desiderava disfarsi di una gamba che sentiva di avere in più
George Boyer, un uomo che soffriva del disturbo BIID, ovvero il disturbo di identità dovuto all’integrità del corpo, si sentiva intrappolato nel suo stesso corpo e desiderava disfarsi di una gamba che sentiva di avere in più. Nonostante la società di oggi valorizzi il corpo e cerchi di perfezionarlo, per Boyer il suo corpo era un inferno e per raggiungere la pace interiore desiderava liberarsi di una parte di esso.
Ma il BIID non è l’unica patologia di questo tipo. Esiste anche il GID, ovvero il desiderio di cambiare sesso chirurgicamente, e il BDD, il desiderio della chirurgia plastica per cambiare il proprio corpo. Tuttavia, il BIID è considerato ancora più grave e nessun chirurgo rispettabile amputerebbe un arto a una persona sana solo perché lo desidera.
Non essendoci mezzi sicuri per esaudire il suo desiderio, Boyer arrivò ad auto-mutilarsi e, nella sua follia, si dimenticò di tenere vicino il telefono per chiamare i soccorsi. Fortunatamente, venne trovato dalla sua padrona di casa e portato in ospedale. Nonostante fosse combattivo in sala operatoria, i medici furono costretti ad amputare la sua gamba, perché egli aveva esercitato il suo diritto di scegliere il proprio trattamento.
Il caso di Boyer ha sollevato molte domande etiche riguardanti il processo decisionale medico in materia di amputazione auto-elettiva. Mentre alcuni ritengono che il disturbo BIID debba essere considerato un’estrema modifica del corpo, uno strumento utilizzato per esercitare il diritto di controllo sul proprio corpo, gran parte della comunità scientifica ritiene il disturbo estremamente grave e non vuole prendere in considerazione simili scelte.