Charles Manson, la storia del serial killer

Charles Manson è un serial killer statunitense, guru di una setta: ha manipolato al punto i suoi seguaci da spingerli a uccidere in piccoli gruppi per suo conto

Charles Manson, la storia del serial killer
Charles Manson è stato uno dei più famosi serial killer americani di tutti i tempi, conosciuto anche come “icona del male assoluto” e “satanista“. Nel 1967 ha trasformato una comunità hippie chiamata “La Famiglia” in una setta e ha predicato un imminente scontro razziale tra bianchi e neri, chiamato “Helter Skelter“.

Durante l’estate del 1969, Manson ha convinto alcuni dei suoi seguaci a commettere efferati omicidi, tra cui quello della moglie incinta di 8 mesi del regista Roman Polanski, Sharon Tate. La fama di Manson è continuata a crescere dopo il processo, alimentata dai media e dalle sue azioni sensazionalistiche, come annunciare il suo imminente terzo matrimonio a 80 anni con una giovane seguace. Il matrimonio non si è mai concretizzato quando Manson ha scoperto che la sua futura sposa era in realtà un’affarista che cercava di entrare in possesso delle sue spoglie future.

L’epilogo della vita di Manson è giunto il 19 novembre 2017 a Bakersfield, in California, dove è morto a causa di una emorragia intestinale.

Biografia di Charles Manson

Charles Manson è nato nel 1934 da madre 16enne che si prostituiva e che voleva abbandonarlo. Il padre naturale era un operaio che si rifiutava di occuparsi del figlio. Il cognome “Manson” è quello datogli dalla madre quando convinse un certo William Manson a riconoscerlo.

L’infanzia di Manson è difficile e vissuta in una famiglia problematica e disfunzionale, con la madre che cerca più volte di sbarazzarsi di lui rinchiudendolo in vari orfanatrofi. A 12 anni fugge dall’istituto religioso dove è stato rinchiuso e si mantiene con piccoli furti.

Manson continua a commettere crimini e viene arrestato più volte, finché nel 1967 non viene liberato dal carcere ed incontra un gruppo di giovani seguaci, tra cui alcune donne, che gli forniscono una base per la sua attività criminale. Manson li convince di essere un profeta e di dover obbedire ai suoi ordini, incluso quello di commettere omicidi.

Maturità, matrimonio e il carcere

Nel 1954, a 20 anni, Manson viene rilasciato sulla parola e ottiene gli arresti domiciliari presso gli zii che, durante la prigionia della madre, lo avevano vestito da bambina e trattato da effeminato. Cerca di mettere su famiglia, ma la moglie chiede il divorzio poco dopo e il figlio che non ha visto quasi mai il padre si uccide nel 1993.

Dopo una serie di crimini e arresti, Charles Manson viene mandato in diversi penitenziari. Durante il suo periodo di detenzione a Terminal Island convince uno psichiatra a intercedere per lui, ottenendo la libertà sulla parola per sposare una donna da cui stava per avere un figlio. Tuttavia, questa relazione non era basata sull’amore, ma Manson controllava la donna, che era una prostituta. Pertanto viene arrestato di nuovo, questa volta per sfruttamento della prostituzione, e rilasciato solo nel 1967.

Durante la sua detenzione a McNeil Island, Charles Manson impara a suonare la chitarra da un insegnante particolare, A.F. Karpowicz, che era un membro di una nota banda di rapinatori e assassini. Inoltre, ha contatti con la Scientology tramite il suo compagno di cella, Lanier Raynere. Manson si interessa anche di ipnosi e di terapia dell’Analisi Transazionale di Eric Berne, leggendo molto e riuscendo a citare a memoria brani della Bibbia.

Nel giugno 1966, Charles Manson viene trasferito nuovamente a Terminal Island e lì sembra trovare la serenità: non doveva più avere paura degli altri detenuti e poteva suonare la chitarra e cantare le canzoni che aveva composto. Quando viene rilasciato il 21 marzo 1967, chiede di rimanere in prigione, poiché sapeva di non essere in grado di vivere tra gli altri e temeva che, una volta fuori, avrebbe ripreso la sua vita criminale.

Charles Manson era entrato in prigione a fine anni ’50 e ne è uscito a fine anni ’60. Durante questo periodo molte cose erano cambiate negli Stati Uniti e nel mondo. Manson ha perso alcuni degli eventi importanti come l’inizio della guerra del Vietnam (1962-1975); il discorso “I have a dream” di Martin Luther King durante la marcia per i diritti civili a Washington (28 agosto 1963); l’approvazione della legge sui diritti civili che equipara i neri ai bianchi (2 luglio 1964) e gli assassini del presidente americano John F. Kennedy (Dallas, 22 novembre 1963) e di Malcolm X, leader della Nation of Islam, (21 marzo 1965).

Sta cambiando anche la musica grazie al successo di band come i Beatles e sta nascendo il movimento hippie: poco a poco, ma in numero sempre crescente, i giovani stanno abbandonando le famiglie e cominciano a vivere per strada o a unirsi in comunità senza fissa dimora e a vivere di espedienti. L’LSD sta diventando sempre più popolare tra artisti e persone comuni come mezzo per trovare ispirazione e raggiungere altri livelli di conoscenza e coscienza.

Mary, Lynette e Susan: le fedeli Charlie’s Girls di Manson

Manson è il capo: Mary, Lynette e Susan sono le fedeli Charlie’s Girls. Giovani alla ricerca di amore e di una guida, oltre ad una nuova droga da vendere: cosa può desiderare di più un 30enne criminale che suona la chitarra per le strade di San Francisco e si vanta di poter soddisfare almeno 5 donne al giorno (ogni giorno)?

E’ così che le ragazze si lasciano convincere a seguirlo: prima di tutte, la 23enne assistente bibliotecaria Mary Brunner, che lo ospita a casa e accetta le altre “compagne” che Manson sceglie: Lynette Fromme, una 16enne appena fuggita di casa, alla quale si presenta come “il re del sesso” e la 17enne Susan Atkins, alla quale chiede di fare sesso con lui immaginando di essere con suo padre.

Le tre rappresentano il primo gruppo delle Charlie’s Girls, l’harem personale che Manson presto impara a “prestare” ad uomini che ritiene possano essergli utili. Si aggiungeranno presto altre ragazze famose come: Ruth Anne Moorehouse (13 anni), Catherine Gilles (16), Patricia Krenwinkel (17), Nancy Potman (18), Sandra Good (21) e Catherine “Gipsy” Share (24).

A San Francisco, Charles Manson potrebbe aver frequentato la sede di Scientology. E’ certo che abbia partecipato a festini a base di sesso, droghe (fornite da lui?) e alcool in cui erano presenti artisti in “odore di satanismo“, come il regista Kenneth Anger che dirigerà un film con Bobby Beausoleil, futuro adepto e assassino della “famiglia Mansoniana“, e membri della Process Church, una setta satanista molto attiva alla fine degli anni ’60.

Manson si stanca presto dell’Estate dell’Amore e convince il suo gruppetto di ragazzini a viaggiare “on the road” su un vecchio autobus scolastico. Insieme incontrano il musicista Gary Hinman, futura vittima della Famiglia, che nella primavera del 1968 accetta di ospitarli nella sua villa a Topanga (Canyon Road).

Nel frattempo, Charlie è diventato di nuovo padre: il 15 aprile 1968 Mary Brunner ha dato alla luce Michael Valentine.

Charles Manson, la Family, i Beach Boys e i ranch nel deserto

Dopo essere stati allontanati da Hinman, un gruppo di giovani si trasferiscono in un ranch vicino Los Angeles, utilizzato come set cinematografico per pellicole western, gestito da George Spahn. L’uomo accetta l’ospitalità del gruppo in cambio di favori sessuali da parte di Lynette Fromme.

Nella Death Valley, situata al confine tra la California e il Nevada, il gruppo trova altri due rifugi: il Barker Ranch e il Myers Ranch. Charles Manson e i suoi membri si mantengono attraverso piccoli furti, spaccio, prostituzione e la modifica di automobili rubate. Entrano anche in contatto con una famosa banda di motociclisti chiamata Straight Satans.

All’epoca, il 4 aprile, Martin Luther King Jr. era stato assassinato e nei mesi successivi vi erano stati scontri interraziali in molte città americane, alcuni temevano una guerra civile. Il 6 giugno 1968 a Los Angeles, inoltre, Robert F. Kennedy era stato ucciso.

Manson aveva il sogno di diventare un musicista di successo. Nella primavera del 1968, Dennis Wilson dei Beach Boys incontrò Manson e due sue seguaci, Ella Jo Bailey e Patricia Kerwinkel, che si erano presentate come autostoppiste. Qualche giorno dopo, Manson e la sua Famiglia si trasferirono presso la casa di Wilson.

Nel frattempo, la Famiglia di Manson era cresciuta. Inizialmente composta solo da poche donne, era diventato un gruppo variabile di 30-40 persone. Gli uomini continuavano a essere in minoranza e si occupavano dello spaccio di LSD e hashish, mentre le donne, considerate come senza valore da Manson, si prostituivano e servivano i membri maschili del gruppo.

Ancora ci troviamo di fronte ad una comunità dedita a piccoli crimini e i membri possono entrare e uscire quando vogliono. Tutti i membri era di razza bianca, in quanto Manson non amava mischiarsi con persone di altre razze che chiamava “stupidi neri“, e non tollerava relazioni interrazziali.

All’inizio, Dennis Wilson accetta questo gruppo di giovani disinibiti e sembra apprezzare le canzoni di Manson, tanto che gli presenta Gregg Jakobson, un famoso agente di musicisti. Il 9 agosto 1968, Manson ha anche avuto la possibilità di utilizzare lo studio di registrazione di Brian Wilson, fratello di Dennis, per registrare dei demo da far ascoltare a Terry Melcher, produttore dei Beach Boys e figlio dell’attrice Doris Day.

Melcher, che viveva in una villa affittata da Rudy Altobelli, un altro impresario del mondo dello spettacolo, non mostrava molto entusiasmo per Manson, anche se gli aveva promesso di visitare il Barker Ranch a novembre per girare un documentario sulla sua musica e la sua Famiglia.

Sempre ad agosto, Wilson cacciò Manson e la Famiglia dalla sua casa, ma incluse una canzone scritta da Manson nel nuovo album dei Beach Boys, “20/20“. Tuttavia, la band non soddisfò le aspettative di Manson, trasformando il testo originale “impegnato” in una canzone d’amore e cambiando il titolo originale “Cease to Exist” in “Never Learn Not to Love“. Manson si sentì tradito e deluso dall’establishment e decise di vendicarsi, convincendo se stesso e la Famiglia che dovevano organizzarsi per sopravvivere all’imminente Apocalisse.

I delitti dell’estate 1969: Helter Skelter

L’album 20/20 dei Beach Boys è stato pubblicato il 10 febbraio 1969, preceduto dal singolo contenente la canzone di Manson il 2 dicembre dell’anno precedente. Il 22 novembre 1968, quando Charles Manson si rese conto di essere stato ingannato da Melcher e dai fratelli Wilson, era stato appena distribuito l’album White Album dei Beatles, che conteneva la canzone Helter Skelter. Manson interpretò questa canzone come un “messaggio” inviato dai Beatles che annunciava l’imminente Apocalisse. Helter Skelter è un termine inglese che si riferisce a uno scivolo lungo, elicoidale e colorato presente in alcuni parchi giochi per bambini. In senso figurato, indica qualcosa di caotico e disordinato. I Beatles hanno probabilmente giocato con il doppio significato del termine, mentre Charles Manson lo ha completamente stravolto, interpretandolo come una rivolta e uno scontro razziale che i neri avrebbero scatenato contro i bianchi.

I primi a vincere saranno considerati troppo inesperti per governare il mondo secondo Manson, e chiederanno ai superstiti bianchi di diventare loro guida. Solo i membri della Family e quelli che Manson deciderà di salvare si salveranno dall’Apocalisse. I ragazzi di Liverpool sperano di essere tra i prescelti e chiedono aiuto a Charlie, che aveva un legame speciale con loro poiché nei suoi sogni voleva essere il Quinto Beatles. A noi sembra incredibile, quasi ridicola, ma alla fine degli anni Sessanta molti in America temevano una guerra civile di stampo razziale, in particolare i WASP (White Anglo-Saxon Protestant) che temevano tanto il movimento delle Black Panthers quanto i propri figli che si schieravano dalla parte dei neri in nome della pace e dell’amore libero.

Quando il White Album uscì il 22 novembre 1968, Manson non solo diede un nome all’imminente Apocalisse (Helter Skelter… lei sta scendendo rapidamente), ma interpretò la richiesta d’aiuto dei Beatles in Revolution 9 e un riferimento all’Apocalisse di Giovanni (Revelation 9) in cui il Quinto Angelo – come il Quinto Beatles, ovvero Manson stesso – avrebbe ricevuto in dono la chiave del Pozzo dell’Abisso.

Rapidamente, la vita nella comunità hippie cambiò e la Family assunse i connotati di una setta. I movimenti dei membri erano più controllati, l’isolamento del gruppo si intensificò – passando sempre meno tempo allo Spahn Ranch e preferendo rifugi nel deserto – e si cantavano solo e ossessivamente canzoni di Manson e dei Beatles. Tra una canzone e l’altra, Charlie rappresentava la sua crocefissione e predicava sempre con maggiore insistenza e convinzione che ci sarebbe presto stato uno scontro razziale.

Accanto alle “solite” attività criminali della Famiglia (spaccio, prostituzione e furto di qualsiasi cosa, dal cibo alle automobili), si sono aggiunte le attività di creepy-crawling. I seguaci di Manson, in piccoli gruppi, si intrufolano senza farsi notare nelle case vestiti di nero e armati di coltello: non rubano nulla e non fanno male alle persone, ma cambiano la disposizione degli oggetti che trovano in casa per creare disorientamento e paura nei proprietari, che spesso però non denunciano il fatto. Terry Melcher, sebbene avesse promesso di farlo, non si presenta a Canoga Park, dove la Famiglia aveva lavorato giorni per accoglierlo nel migliore dei modi. Il 23 marzo Manson si reca a Cielo Drive per avere una spiegazione, ma la casa è ormai abitata dai Polanski, come gli conferma il proprietario, Altobelli. Si sfatano così altri “miti” legati a Manson e alcune teorie complottiste: non è vero che la strage di Bel Air sia stata un errore e che i seguaci di Manson avrebbero voluto uccidere Melcher per punirlo o la moglie incinta del regista di Rosemary’s Baby, hanno “solo” colpito in una villa che conoscevano bene perché vi avevano vissuto alcuni mesi e sapevano come muoversi all’interno.

Soprattutto, la strage di Bel Air non è stata l’unico e nemmeno il primo delitto commesso dalla Family. Il primo luglio del 1969, Charles Manson sparò due colpi all’addome a Bernard “Lotsapoppa” Crowe, un piccolo spacciatore di colore che aveva tentato di truffarlo ed era perfino sposato con una donna di colore. L’uomo, sopravvissuto alla furia di Charlie, testimonierà al processo che il guru hippie non è il pacifista che cerca di apparire.

Gary Hinman: il primo omicidio

Il primo omicidio attribuito ai membri della Famiglia Manson fu quello di Gary Hinman, un musicista che aveva ospitato alcuni dei membri della famiglia poco meno di due anni prima. Il 31 luglio 1969, il suo corpo fu ritrovato dopo essere stato torturato dal 25 al 27 luglio da Bobby Beausoleil, Mary Brunner e Susan Atkins in una vicenda legata alla droga. Manson avrebbe preso parte all’omicidio solo in un secondo momento, dopo che Gary non rispondeva alle domande di Beausoleil. Manson avrebbe staccato l’orecchio della vittima con una sciabolata, in un episodio in cui era presente anche Bruce Davis, un altro membro della Famiglia. Gli assassini lasciarono scritto “political piggy” (letteralmente “maialino politico”) e disegnarono un artiglio felino, poi cancellato, per far accusare le Black Panthers.

Il 6 agosto successivo, Beausoleil verrà arrestato mentre si trova su una macchina rubata a Hinman e la Brunner sarà arrestata due giorni dopo per delle carte di credito rubate. La Atkins sarà l’unica ancora in libertà per poter partecipare agli altri delitti. L’America, tuttavia, non ha il tempo di occuparsi della morte di un piccolo musicista drogato, poiché l’umanità ha appena fatto il suo primo grande passo sulla Luna e tutto sembra possibile. Gli scontri tra la polizia e i neri, la guerra fredda sempre più gelida, il Vietnam che restituisce così tanti giovani dentro una bara e l’organizzazione dell’evento hippie e pacifista per eccellenza: il concerto di Woodstock, non sembrano poter minare la sicurezza degli americani di essere i migliori né turbare la loro gioia. Tuttavia, il sangue che verrà versato dalla Famiglia ad agosto dimostrerà il contrario.

Charles Manson, la Family e la strage di Cielo Drive

La famiglia Manson e la strage di Cielo Drive sono eventi oscuri nella storia americana. Charles Manson e alcuni dei suoi seguaci, noti come la “Family“, sono stati accusati e condannati per una serie di omicidi commessi nell’agosto del 1969. La vittima più famosa è stata la moglie incinta dell’attore Roman Polanski, Sharon Tate. La versione ufficiale è che Manson e la sua Famiglia volevano incitare una guerra razziale tra bianchi e neri, quindi hanno commesso questi omicidi per far ricadere la colpa sugli estremisti del Black Power, ma sono stati arrestati e condannati per questi crimini.

La notte del 8 agosto 1969, alcuni membri della Family, armati di pugnali e una pistola, hanno invaso la villa di Cielo Drive, dove viveva l’attrice Sharon Tate, moglie del regista Roman Polanski. Durante l’invasione, uccisero Tate e tre dei suoi amici, Jay Sebring, Abigail Folger e Wojciech Frykowski, nonché un giovane venditore ambulante, Steve Parent.

Charles Manson e la sua seguace, Susan Atkins, vennero condannati per i delitti commessi dalla Family, nonostante Manson non fosse fisicamente presente durante gli omicidi. La Family, però, aveva commesso altri delitti prima della strage di Cielo Drive, tra cui l’omicidio di Gary Hinman e la morte di Donald “Shorty” Shea.

L’effetto a lungo termine che i delitti hanno avuto sulla cultura popolare, sono diventati un simbolo della violenza e dell’inquietudine degli anni ’60 e ’70.

Donald “Shorty” Shea: l’ultimo delitto

Donald “Shorty” Shea è stato un ex stuntman e tuttofare presso lo Spahn Ranch, luogo in cui la famiglia Manson aveva stabilito la propria base. Shea non sopportava la famiglia e stava cercando di riavvicinarsi alla sua ex moglie, una spogliarellista di colore. Il 26 agosto 1969, Charles Manson, Charles “Tex” Watson, Steve Grogan, Bruce Davis, Bill Vance e Larry Bailey lo allontanarono dalla famiglia per dargli una lezione e ufficialmente lo uccisero pugnalandolo più volte e seppellendolo tra le colline all’interno dello Spahn Ranch. Il suo corpo fu ritrovato solo nel 1977, dopo la confessione di Steve Grogan. Shea è l’ultima vittima ufficiale della famiglia Manson.

Gli assassini

Tra i giovani che seguivano Manson c’erano quelli che abbandonavano la Famiglia quando la comunità cominciava a trasformarsi in setta e si delineava la teoria dell’Helter Skelter.

Tra le donne che rimanevano fedeli a Charles Manson e erano coinvolte nei crimini, si ricordano:
  • Susan Atkins/Sadie Mae Glutz (7 maggio 1948-24 settembre 2009) dopo la morte della madre era entrata in conflitto con il padre. Fuggita di casa, quando incontrò Manson a San Francisco nel 1967, lavorava come cameriera in un topless bar, probabilmente appartenente a Anton LaVey, fondatore della Chiesa di Satana. L’anno dopo gli diede un figlio, Zezozose Zadfrack Glutz. Partecipò attivamente agli omicidi di Hinman e alla strage di Cielo Drive. Mentre i LaBianca venivano massacrati, si trovava con Manson che voleva che la Kasabian uccidesse l’attore Nader.
  • Patricia “Katie” Krenwinkel (nata il 3 dicembre del 1947, sconta la pena in carcere a Chino, California), era una persona benestante quando incontrò Manson, che la convinceva della sua bellezza nonostante i suoi problemi di peluria eccessiva. Fu coinvolta negli omicidi Tate e LaBianca.
  • Leslie Van Houten (nata il 23 agosto del 1949 è detenuta a Chino, California), di famiglia agiata, non perdonava la madre per averla costretta ad un aborto. Fuggì di casa e incontrò Beausoleil nel settembre del 1968. Presto andò a vivere con lui nello Spahn Ranch. Uno dei suoi avvocati, Ronald Hughes, sarebbe stato ucciso durante il processo dai membri della Famiglia. Fu coinvolta nel duplice omicidio LaBianca.
  • Mary Brunner (nata il 17 dicembre 1943, rilasciata su cauzione nel 1977) lavorava come assistente bibliotecaria quando nel 1967 incontrò Manson. Il 15 aprile del 1968 gli diede un figlio, Michael Valentine, soprannominato “Pooh Bear“. Ha partecipato all’omicidio di Gary Hinman, ma è riuscita a far passare la sua posizione come quella di una semplice testimone. In seguito finì in carcere per aver sequestrato e minacciato di uccidere le persone che si trovavano in un negozio ad Hawthorne il 21 agosto 1971.
  • Linda Kasabian (nata il 21 giugno 1949) è fuggita di casa a 16 anni, adottando uno stile di vita hippie, si è sposata due volte e ha avuto due figli. Su invito di Beausoleil, si trasferì allo Spahn Ranch all’inizio dell’estate del 1969. Essendo l’unico membro dei commando in possesso di una patente regolare, ha partecipato come “palo” alla strage di Cielo Drive e, utilizzando uno stratagemma, è riuscita a non uccidere Saladin Nader. Ha ottenuto l’immunità in cambio della sua testimonianza, ma dalla fine del processo ha cercato l’anonimato e ha rifiutato le interviste. Una rock band britannica ha scelto di chiamarsi Kasabian in suo onore.
  • Lynette “Squeaky” Fromme (nata il 22 ottobre 1948) è stata allontanata dalla sua casa dal padre a causa della sua vita sregolata e dell’abuso di alcol. Ha incontrato Manson nella primavera del 1967. Manson la ribattezzò “Squeaky” a causa dei versi che emetteva durante l’atto sessuale. Era tra le ragazze più affascinate dal fondatore della Famiglia e si rammarica di non aver preso parte ai delitti. Il 5 settembre 1975, “per rimediare”, ha cercato di uccidere il Presidente degli Stati Uniti Gerald Ford. È stata condannata all’ergastolo e rilasciata il 14 agosto 2009. Insieme a Sandra Good, un’altra fedele seguace di Manson, ha creato siti web dedicati all’ATWA, l’associazione ambientalista voluta da Manson.
Tra i ragazzi, ricordiamo:
  • Charles “Tex” Watson (nato il 2 dicembre 1945) che sconta la pena presso la Mule Creek State Prison in California. A causa del suo coinvolgimento con le droghe, abbandona la scuola e poi la sua famiglia. Conosce Manson attraverso Dennis Wilson. È coinvolto in tutti gli omicidi ad eccezione di quello di Hinman. In prigione, rinnega Manson e diventa un cristiano rinato.
  • Kenneth Robert “Bobby” Beausoleil (nato il 6 novembre 1947) attualmente detenuto nel carcere di Santa Barbara in California. Era un attore e un chitarristista rock. Nel 1972 ha composto la colonna sonora per il film satanista “Lucifer Rising” in cui ha anche recitato. È stato coinvolto nell’omicidio di Hinman.
  • Steve “Clem” Groga (nato il 24 maggio 1952) è stato rilasciato sulla parola nel 1985. Da giovane cowboy, lavorava allo Spahn Ranch e veniva considerato dai membri della “Family” come “poco sveglio”. È stato coinvolto nell’omicidio di Shea e si trovava con Manson durante l’omicidio dei coniugi LaBianca.
  • Bruce McGregor Davis (nato a ottobre 1942) è fuggito presto dal padre alcolista che lo abusava e ha conosciuto Manson nel 1967. Ha partecipato agli omicidi di Hinman e Shea.

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FonteUfficiale.com