Kenneth A. Arnold è stato un aviatore americano che affermò di aver avvistato un oggetto volante non identificato (UFO) negli Stati Uniti nel 1947
Kenneth A. Arnold è stato un aviatore americano che affermò di aver avvistato un oggetto volante non identificato (UFO) negli Stati Uniti nel 1947.
Il presunto avvistamento avvenne il 24 giugno 1947, quando Arnold a bordo del suo aereo CallAir A-2 stava cercando un velivolo militare scomparso. Egli affermò di aver visto nove oggetti volanti insoliti che si muovevano ad alta velocità in formazione vicino al Monte Rainier, nello stato di Washington.
Descrisse questi oggetti come luci intermittenti che sembravano riflettere i raggi del sole, con un movimento “irregolare“. La notizia della storia di Arnold fu riportata ampiamente dall’agenzia Associated Press e da altre agenzie, e si ritiene che abbia contribuito ad attirare l’attenzione sul fenomeno UFO, anche se vi sono stati casi precedenti che hanno interessato gli UFO ma che sono stati meno pubblicizzati.
Origine del termine “dischi volanti”
Il termine “dischi volanti” ha origine dal racconto di un avvistamento di oggetti volanti non identificati (UFO) da parte del pilota Kenneth Arnold nel 1947.
Dopo aver avvistato gli oggetti, Arnold atterrò a Yakima (Washington) e fece un rapporto all’Amministrazione dell’Aeronautica Civile. Durante una tappa successiva del suo viaggio, Arnold raccontò la sua storia a un gruppo di ascoltatori curiosi fra cui vi erano dei giornalisti.
In seguito, Arnold disse ai giornalisti che gli oggetti avevano un movimento “irregolare, come un piattino lanciato sull’acqua“, da cui fu coniato il termine di “flying saucers” (letteralmente “piattini volanti”). Tuttavia, Arnold sostenne di essere stato frainteso in quanto la descrizione che aveva fornito era riferita al movimento degli oggetti piuttosto che al loro aspetto.
Arnold descrisse gli oggetti come sottili e piani, arrotondati nella parte anteriore ma tagliati nella parte posteriore e terminanti con due punte, più o meno come un piattino o un disco.
In un’intervista rilasciata alla radio due giorni dopo l’avvistamento, egli li descrisse come “qualcosa come un piatto da torta che è stato tagliato a metà con una specie di un triangolo convesso nella parte posteriore“.
Nella storia pubblicata lo stesso giorno, venne riportata la seguente citazione: “Avevano la forma di piattini ed erano così sottili che potevo vederli a mala pena“.
Il giorno seguente nel Portland Oregon Journal, la citazione di Arnold fu: “Avevano l’aspetto di mezzelune, ovali davanti e convesse dietro. … sembravano dei grandi dischi piatti“.
In ogni caso, la vera forma descritta da Arnold era molto complicata.
In una dichiarazione fornita all’intelligence dell’Army Air Forces (AAF) il 12 luglio, Arnold descrisse descrisse gli oggetti come simili a piattini. Alla fine del rapporto, disegnò gli oggetti che aveva visto quando si trovava vicino al monte Rainier. Descrisse: “Sembravano più larghi che lunghi, con uno spessore di circa 1/20 della loro larghezza“. Durante una riunione con due ufficiali dell’intelligence dell’AAF, Arnold notò che uno dei nove oggetti era diverso dagli altri, essendo più grande e con una parte posteriore a forma di mezzaluna.
Sono state proposte diverse spiegazioni per l’avvistamento. L’astronomo Donald Menzel parlò di un miraggio, mentre il giornalista scientifico Philip J. Klass suggerì la possibilità di un gruppo di meteore. Tuttavia, tali spiegazioni non sono state considerate soddisfacenti dagli ufologi. È stata anche avanzata l’ipotesi che potesse trattarsi di un gruppo di aerei ad ala volante impegnati in voli sperimentali.
Dopo l’avvenimento, Arnold divenne una figura di spicco e una celebrità. Concedette numerose interviste, scrisse articoli e fu persino inviato da un editore a Tacoma per indagare su un altro caso di avvistamento di UFO, l’incidente di Maury Island, anche se successivamente cedette le ricerche all’AAF.
Nel 1952, pubblicò privatamente il libro “The Coming of the Saucers: A Documentary Report on Sky Objects That Have Mystified the World“, scritto in collaborazione con Raymond A. Palmer, editore di Amazing Stories e Fate Magazine. A partire dagli anni ’60, si allontanò progressivamente dal mondo dell’ufologia. Tuttavia, nel 1977, partecipò al Primo Congresso Internazionale di Ufologia tenutosi a Chicago, in occasione del trentennale dell’avvistamento di cui era stato protagonista.