Sempre più donne tra i 30 e i 40 anni si definiscono una “Tradwife”. La parola è l’insieme dei termini inglesi “Traditional Wife”, “moglie tradizionale”
Tradwife, casalinghe che vogliono vivere “sottomesse” ai mariti. Il termine “Tradwife” (contrazione di “Traditional Wife” o “moglie tradizionale”) sta diventando sempre più popolare tra le donne tra i 30 e i 40 anni che scelgono di lasciare il loro lavoro per diventare casalinghe e mettere al primo posto le esigenze dei loro mariti e della loro famiglia.
Una di queste donne è Alena Kate Pettitt, 34 anni, che un tempo lavorava nel settore del marketing a Londra, ma che ora si definisce una “Tradwife” dopo aver cambiato radicalmente la sua vita per diventare casalinga e madre. Alena passa le sue giornate a cucinare e pulire per assicurarsi che tutto sia perfetto per suo marito, che la ricompensa con un assegno mensile. Ha anche fondato “The Darling Academy“, dove offre corsi per donne che aspirano a diventare delle casalinghe perfette.
Alena sostiene che questa scelta di vita le ha permesso di prosperare sia nella sua famiglia che nel suo matrimonio, e che non si sente oppressa o repressa dalla sua scelta di essere una “Tradwife“.
Il movimento delle “Tradwife” sta crescendo in popolarità, specialmente durante il lockdown causato dalla pandemia di Coronavirus, quando molte donne si sono trovate a dover gestire il lavoro domestico e la cura dei figli mentre erano in isolamento. Alena ha condiviso consigli sul suo account Instagram per aiutare queste “nuove casalinghe” a gestire al meglio questo periodo.
Tuttavia, è importante notare che questo movimento delle “Tradwife” è controverso e suscita discussioni sulla rappresentazione della donna come sottomessa e sottovalutata nella società. Molti critici sostengono che questo movimento vada contro i progressi fatti dalle donne per raggiungere l’uguaglianza di genere e che incoraggi l’idea che le donne debbano essere sottomesse ai loro mariti e alle loro famiglie.