Il Codex Gigas è un libro sui generis sia per le grandi dimensioni sia per il suo contenuto che continua ad affascinare per il suo alone di mistero
Il Codex Gigas è considerato il più grande manoscritto miniato medievale che sia giunto fino ai nostri giorni. Si ipotizza sia stato creato nel XIII secolo in Boemia (oggi Repubblica Ceca) da alcuni monaci benedettini. Ma questo libro è famoso per la grande illustrazione del diavolo e per questo chiamato anche Bibbia del diavolo. Un ritratto che potrebbe suscitare un po’ di ilarità perché ha un fisico gracile, indossa un lembo di ermellino per coprire i genitali e agita lunghe unghie rosse.
Il libro è scritto in latino e si compone di 5 testi: contiene il Vecchio e Nuovo Testamento che però sono separati dall’Etimologie di Isidoro di Siviglia, due lavori sulla storia ebraica di Giuseppe Flavio, ovvero Antichità giudaiche e la Guerra giudaica, una storia della Boemia scritta da Cosma Praghese, vari trattati di medicina e un calendario che riporta nomi di Santi, di monaci e laici, probabilmente legati alla storia del monastero di Podlážice o alla storia della Boemia in generale. Il Codex Gigas pesa 75 Kg e ha una copertina di legno ricoperta di pelle d’asino. Oggi è conservato presso la Biblioteca Nazionale di Stoccolma che ha digitalizzato l’intera opera includendo una serie di dettagli storici del manoscritto.
La Bibbia del diavolo
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