Ha registrato il momento in cui il suo impianto cocleare è stato attivato e ha sentito sua moglie dire “ti amo” per la prima volta dopo 25 anni
Si sottopone ad un intervento per recuperare l’udito e sente dire per prima volta “ti amo” dalla moglie. Brian Travers era sordo. Poi, dopo essersi sottoposto ad un intervento per poter riacquistare l’udito, ha registrato il momento in cui il suo impianto cocleare è stato attivato e ha sentito sua moglie dire “ti amo” per la prima volta dopo 25 anni.
La storia
Brian Travers aveva gradualmente perso la capacità di udire durante l’età adulta a causa di una rara malattia genetica chiamata “osteogenesi imperfetta” (anche nota come malattia delle ossa fragili). Poi, all’inizio del 2008, a seguito di un’emorragia cerebrale stette in coma per 3 settimane. Nonostante le scarse speranze, riuscì a svegliarsi e a riprendersi, ma non riuscì più sentire alcun suono.
Nel corso di tutti questi anni, si è affidato esclusivamente alla lettura delle labbra, fino a quando un intervento di impianto cocleare gli ha permesso di tornare a sentire. All’appuntamento per l’attivazione dell’impianto, la moglie di Travers indossava una mascherina a finestra (una copertura per il viso con un rettangolo di plastica trasparente sulle labbra che la coppia aveva creato e venduto durante il lockdown per proteggere le persone e permettere ai non udenti di leggere il labiale).
Nel filmato, si vede la donna mentre tiene le mani sopra il rettangolo di plastica della mascherina mentre afferma: “Mi senti? Non stai leggendo le mie labbra, vero?“.
“C’è un po’ di eco, ma riesco a capirti. Prova a parlare“, le dice.
“Ti amo“, risponde lei.
Travers la guarda e piange commosso.
Ci vorrà un po’ di tempo affinché Travers torni ad abituarsi ai suoni, ma ha già detto di essere al settimo cielo per il fatto di poter nuovamente sentire sua moglie e i suoi figli.
Quando si trova in giro per le strade, è ancora tutto molto strano per lui: “Sento suoni sconosciuti che devo riscoprire, anche perché per me ora le voci delle persone sono simili a quelli dei cartoni animati“. Per questo si trova ancora a dover leggere le labbra, anche perché ormai gli viene naturale, ma sorride quando riesce a far corrispondere ciò che vede alle parole che sente.
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