Con il termine “voglie” si intende un intenso desiderio di assumere alcuni cibi (sia dolci che salati) durante la gravidanza
Perché le donne incinte hanno le voglie. Con il termine “voglie” si intende un intenso desiderio di assumere alcuni cibi (sia dolci che salati) durante il periodo della gravidanza. Alimenti che talvolta non si apprezzano in maniera particolare prima di restare incinte. Sono improvvisi, irresistibili, urgenti desideri di qualche cibo in particolare che rendono le donne nervose e irritabili fino alla soddisfazione degli stessi.
Secondo la scienza, sono la conseguenza della tempesta di ormoni che colpisce la donna nei primi mesi di gravidanza e alla quale il corpo reagisce con tutta una serie di disturbi (nausee, problemi allo stomaco, scarso o abbondante appetito, e il cosiddetto “stato gastronomico sognante”, cioè il cambiamento disordinato dei desideri alimentari, che fa sì che cibi che prima si amavano, vengano rifiutati con disgusto).
Alle volte le “voglie” si associano ad una avversione specifica ad alcuni alimenti, e altre volte si manifesta la cosiddetta “pica“, un desiderio irrefrenabile (ma molto raro) di mangiare sostanze non alimentari (ghiaccio, terra, sapone, o addirittura mozziconi di sigaretta).
Secondo alcuni, le cosiddette “voglie” sono l’espressione di una particolare necessità di carboidrati (quindi, desiderio di cibi dolci) che aumenta in gravidanza, per effetto degli ormoni gravidici. Secondi altri, invece, sono l’espressione del desiderio psicologico della donna di essere accudita e coccolata dal proprio partner.
Per quanto riguarda la “pica“, alcuni ricercatori sostengono che si manifesti a causa di particolari carenze alimentari (ferro, magnesio). Invece, l’avversione ad alcuni alimenti o sostanze potenzialmente dannose (alcool, bibite gassate, caffè) potrebbe essere un meccanismo di protezione innato verso la gravidanza.
Tutti questi dati, però, non sono mai stati provati da studi validi.
Le “voglie” sono pericolose per la mamma?
Se si escludono le “piche“, no. Però, bisogna cercare di non eccedere (in particolare con i carboidrati) e cercare di controllare le proprie “voglie” con una buona colazione al mattino, uno spuntino a metà mattina e una merenda nel pomeriggio. Inoltre, è importante assicurarsi un buon supporto emotivo durante la gravidanza da parte della famiglia e del proprio partner.
Le “voglie” sono pericolose per il bambino?
No, le “voglie” della mamma non hanno nessuna influenza sulla salute del bambino.
Le “voglie” in gravidanza e il prurito
Il prurito sulla pancia è un sintomo comune in gravidanza. Si pensa sia causato dai cambiamenti ormonali e dallo stiramento della pelle che si dilata e si stende sempre di più man mano che il pancione cresce.
In genere, siccome il prurito viene associato ad un’improvvisa “voglia alimentare” si tende a non grattarsi, perché si pensa che grattandosi il bambino nascerà con un angioma sulla pelle, proprio nella stessa zona.
Infatti, secondo le leggende popolari, se questi desideri non vengono soddisfatti, il bambino nascerà con quella voglia sottoforma di macchia sulla pelle che per forma e colore ricorderà il cibo tanto desiderato. Si avranno così macchie biancastre se la voglia era di latte o piccole escrescenze scure se la preferenza era per le more. La scienza, però, afferma che non ci sono collegamenti tra le macchie cutanee del bambino e i gusti alimentari della mamma.