All’inizio c’era il baratto. La moneta è stato primo strumento di pagamento nella storia dell’economia
La storia della moneta: com’è nata e a cosa serve. La parola “moneta” deriva dal nome di una zecca romana, dove venivano coniate le monete.
Nel 390 a.C. a Roma, durante l’assedio dei Galli, le oche presso il tempio di Giunone starnazzarono e diedero involontariamente l’allarme. Da allora, la dea fu chiamata Moneta, dal verbo latino monere, che significa “avvisare“. Nel 269 a.C., vicino al tempio di Giunone Moneta, fu fondata la “Zecca“, che si occupava della produzione delle monete. Le monete erano un’invenzione risalente al VII secolo a.C., prima della loro creazione le forme di pagamento erano basate sul baratto, ma con la diffusione e la lavorazione dei metalli preziosi e lo sviluppo agricolo e commerciale, emerse la necessità di sostituire il baratto con una modalità di scambio diversa.
La moneta nasce come sostituto del baratto e grazie alla diffusione e lavorazione dei metalli preziosi come oro, argento e rame. La leggenda vuole che la prima moneta fosse stata coniata da Creso, re di Lidia, nel VII secolo a.C. Il valore della moneta fino all’avvento delle banconote corrispondeva a quello del metallo di cui era composta, ma con l’avvento delle banconote, il valore è diventato fiduciario e viene determinato per convenzione. In Europa, la moneta fiduciaria viene emessa dalla Banca Centrale Europea.
Le funzioni della moneta sono unità di conto, strumento di pagamento e riserva di valore. Con lo sviluppo economico e tecnologico, la forma della moneta sta cambiando, passando dalle monete in metallo e banconote alle monete digitali come il Bitcoin. Il Bitcoin è una moneta completamente digitale che sta guadagnando popolarità, ma è anche molto volatile con un valore che può cambiare rapidamente.