In base ai dati di un sondaggio volto a valutare l’andamento delle emozioni a livello internazionale, negli ultimi 10 anni la rabbia delle donne ha continuato a crescere
In 10 anni è aumentata la percentuale di donne arrabbiate nel mondo. In base ai dati di un sondaggio volto a valutare l’andamento delle emozioni a livello internazionale, negli ultimi 10 anni la rabbia delle donne ha continuato a crescere, aumentando in modo significativo durante la pandemia di COVID-19 e allargando il divario con gli uomini.
L’indagine è stata condotta dalla BBC e si basa sui rapporti “Gallup Global Emotion“, sondaggi condotti dalla società di analisi americana Gallup che misurano le esperienze positive e negative delle persone in tutto il mondo.
Il sondaggio
Ogni anno vengono intervistate oltre 120mila persone di più di 150 Paesi, in rappresentanza del 98% della popolazione mondiale. Ai partecipanti, tra le altre cose, viene posta anche una domanda sulle emozioni vissute il giorno precedente all’intervista. Nel rapporto 2022 riferito al 2021, ad esempio, il 28% ha dichiarato di aver provato molta tristezza (la percentuale più alta mai registrata), mentre il 42% ha sperimentato preoccupazione.
Dall’analisi dei rapporti pubblicati negli ultimi 10 anni, la BBC ha rilevato che le donne risultano sempre più arrabbiate col passare del tempo. Le donne tendenzialmente riferiscono di provare sentimenti negativi (come stress, tristezza, preoccupazione e rabbia) più degli uomini.
Anche per questi ultimi tristezza e preoccupazione sono in aumento rispetto al 2012, tuttavia per quel che concerne la rabbia inizia ad aprirsi un divario sensibile tra i due sessi. “Nel 2012 entrambi i sessi hanno riportato rabbia e stress a livelli simili. 9 anni dopo le donne risultano più arrabbiate (con un margine di 6 punti percentuali) e anche più stressate. E c’era una particolare divergenza intorno al periodo della pandemia“, specifica la BBC. Nel 2021 il rapporto Gallup ha rilevato il 26% di donne arrabbiate, contro il 20% degli uomini.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha affermato che la diffusione del coronavirus SARS-CoV-2 ha eroso la salute mentale di un numero enorme di persone, con un impatto psicologico spesso devastante. Perché le donne si sono stressate e arrabbiate più degli uomini?
Una delle ragioni principali risiede nel fatto che molte delle incombenze famigliari e domestiche sono ricadute soprattutto sulle loro spalle, come rilevato da un sondaggio dell’Institute for Fiscal Studies condotto nel 2020.
Tra gli impegni più gravosi vi è stato quello di seguire i figli impegnati nella didattica a distanza, che tra problemi tecnologici (linea internet, dispositivo, ecc.) e difficoltà di apprendimento per i piccoli hanno reso la vita un incubo per tantissime famiglie. Molte donne hanno dovuto ridurre i propri orari di lavoro per svolgere questa mansione, facendo esplodere rabbia e frustrazione.
Un altro fattore significativo è legato al dilagante stress da lavoro emerso nei settori in cui è impiegata una percentuale maggiore di donne, come quelli assistenziali e sanitari. Durante la pandemia un numero significativo di lavoratrici è stato esposto a ritmi insostenibili che hanno catalizzato rabbia, frustrazione e stress, ulteriormente acuiti dalle problematiche domestiche.