La musica di sottofondo sul posto di lavoro può ridurre l’energia e la produttività se non piace ai dipendenti, secondo uno studio americano
Quanto una musica di sottofondo può condizionare le prestazioni sul posto di lavoro? Uno studio condotto da ricercatori americani ha scoperto che la musica ascoltata sul posto di lavoro può influenzare negativamente l’umore, l’energia e la produttività dei dipendenti se non risponde alle loro preferenze. La ricerca, guidata da Kathleen Keeler, professoressa associata di gestione e risorse umane presso il Fisher College of Business della Ohio State University, è stata pubblicata sul Journal of Applied Psychology. Lo studio ha analizzato come diversi tipi di musica influenzano i lavoratori, dimostrando che quando la musica non soddisfa le loro esigenze, può portare a un calo delle prestazioni.
Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori hanno condotto due indagini separate. La prima ha coinvolto 166 lavoratori a tempo pieno, ai quali è stato chiesto di completare un compito di creatività mentre ascoltavano due playlist diverse: una allegra e un’altra più lenta e cupa. I partecipanti hanno valutato se le caratteristiche della musica, come volume, velocità e intensità emotiva, corrispondevano alle loro preferenze. La seconda indagine ha invece monitorato 68 lavoratori in diversi ambienti professionali per tre settimane, chiedendo loro di compilare sondaggi quotidiani sull’umore, le esigenze musicali e le prestazioni lavorative.
I risultati hanno mostrato che i dipendenti esposti a musica non in linea con i loro gusti hanno riportato un aumento della stanchezza mentale e una riduzione delle emozioni positive. In particolare, le persone con difficoltà a ignorare i rumori di fondo, definite non-screener, sono risultate le più colpite: hanno sperimentato meno emozioni positive e una maggiore sensazione di affaticamento. Inoltre, la musica non gradita ha avuto un impatto negativo sulle prestazioni lavorative, portando in alcuni casi a comportamenti dannosi per l’azienda e riducendo le azioni positive sul lavoro.
Lo studio suggerisce che i datori di lavoro dovrebbero tenere conto delle preferenze musicali dei dipendenti per migliorare il benessere e la produttività. Un possibile approccio è trovare un equilibrio tra le esigenze dei clienti e quelle dei lavoratori, offrendo anche spazi dove questi ultimi possano isolarsi dalla musica se necessario. Permettere ai dipendenti di ascoltare la propria musica potrebbe contribuire a renderli più felici ed efficienti. Maggiori dettagli sulla ricerca sono disponibili sul sito dell’AGI.