Gli scarabocchi parlano di noi ma qual è il loro vero significato?
Perché facciamo gli scarabocchi. La nostra mente è divisa in 2 parti: la coscienza (che controlla i ragionamenti e le azioni volontarie di un individuo) e l’inconscio (che controlla le emozioni).
L’incoscio, però, è anche il custode di tutto ciò che non esprimiamo perché non capiamo cosa vuole dire o ce ne vergogniamo. Queste emozioni, se non le esprimiamo a parole, vengono fuori in altri modi (ad esempio, nei sogni e anche negli scarabocchi, cioè quando la nostra sfera cosciente è impegnata a fare altro). Quindi, fare scarabocchi è un po’ come sognare ad occhi aperti: mentre la coscienza è concentrata ad ascoltare (come quando dorme) il nostro inconscio è libero di esprimersi (come nei sogni).
La nostra mano è allenata a governare gli impulsi mentali che arrivano da tutta l’area cerebrale, quindi risponde ai comandi di coscienza e inconscio. Cioè, riesce a “muoversi” e a fare scarabocchi liberamente anche senza un particolare controllo cosciente da parte nostra. Infatti, poi, quando li guardiamo non capiamo cosa vogliano dire.
Quindi, mano e cervello, cosciente o no, sono strettamente collegati, anche a livello anatomico, sia nell’evoluzione della specie umana che in quella di un individuo. Infatti, all’aumento di particolari cellule nel cervello corrisponde la crescita anatomica della mano di una persona (così, dai primi segni “scarabocchiati” dell’uomo preistorico e del bambino si arriva al segno definito dell’uomo moderno e dell’adulto).