Le bizzarre abitudini di 8 geni del passato

“Genio e follia hanno qualcosa in comune: entrambi vivono in un mondo diverso da quello che esiste per gli altri” diceva Arthur Schopenhauer

Le bizzarre abitudini di 8 geni del passato
Le bizzarre abitudini di 8 geni del passato. Più o meno tutti abbiamo delle manie che ci vergogniamo di mostrare in pubblico, ma che non possiamo fare a meno di mettere in pratica perché fanno parte di noi.

Anche alcune delle più grandi menti della storia avevano delle abitudini piuttosto singolari. Nel loro caso, però, le esibivano senza preoccuparsene. Chi fumava tanto, chi prendeva 50 tazze di caffè al giorno, chi dormiva e chi no, chi odiava il resto del mondo, ecc.

Le strane abitudini di 8 geni

Thomas Edison: per scegliere i suoi ricercatori chiedeva loro di mangiare una ciotola di zuppa. Quelli che aggiungevano il sale prima di provarla, erano fuori. Il test mirava a eliminare coloro che partivano prevenuti. Inoltre, praticava il sonno polifasico (dormiva diverse volte durante la giornata per poco tempo in modo da essere più produttivo).

Honoré De Balzac: era dipendente dal caffè. Nel periodo in cui scriveva “La Commedia Umana“, arrivò a consumarne fino a 50 tazze al giorno. Nel 1830 pubblicò un articolo su un rivista francese intitolato “piaceri e dolori del caffè“, dove si legge: “Il caffè scivola nello stomaco, e subito avverti una commozione generale. Le idee cominciano a muoversi come battaglioni della Grande Armata sul campo di battaglia, e la battaglia si svolge. I ricordi arrivano al galoppo, portati dal vento“.

Agatha Christie: l’immensa produzione letteraria (che conta 66 romanzi polizieschi e 14 raccolte di racconti) della grande scrittrice e drammaturga inglese non è avvenuta nel classico ufficio fisso (ad esempio a casa). In realtà scriveva ovunque le venisse voglia: in cucina, in camera da letto, in viaggio. Inoltre, per comporre i suoi famosi romanzi spesso usava un procedimento inverso, descrivendo prima la scena del delitto, con i dettagli e poi tutto il resto, protagonisti inclusi.

Nikola Tesla: il famoso inventore, fisico e ingegnere elettrico arrivava a lavorare anche 20 ore al giorno, dormendo le altre 4. Queste abitudini gli provocarono un crollo mentale precoce… a 25 anni. Ma quando si riprese, continuò con lo stesso stile di vita anche in età avanzata, senza pause. Inoltre, aveva anche 2 grandi idiosincrasie: le donne in sovrappeso e i gioielli (in particolare le perle).

Bobby Fischer: il grande maestro e campione del mondo di scacchi (lo vinse nel nel 1972 a 30 anni) aveva un carattere poco socievole e polemico. Infatti, dopo la vittoria si ritirò a vita privata e smise di giocare per 20 anni. Tornò alla scacchiera nel 1992, nella ex Jugoslavia in guerra, violando l’embargo dell’ONU e in aperta polemica col governo degli Stati Uniti. La cosa gli costò un’incriminazione e un mandato di arresto che lo spinse a non tornare più in patria. Gli psicologi si interrogarono a lungo sul questo genio ribelle e giunsero alla conclusione che soffrisse di sindrome di Asperger (un disturbo dello sviluppo, imparentato con l’autismo, che può portare a isolamento e problemi di comunicazione).

Sigmund Freud: il padre della psicanalisi e delle moderne neuroscienze fumava quasi continuamente finché un amico medico lo ammonì che fumare tanti sigari avrebbe potuto causargli un’aritmia cardiaca pericolosa. Freud provò a smettere, ma senza successo. La mancanza di sigari gli provocò una grave depressione. Il tabacco, però, non era l’unico vizio. Infatti, apprezzava anche la cocaina (che non esitava a definire “una sostanza magica”) e nel 1884 pubblicò un articolo nel quale ne decantava i benefici (gli effetti tossici della cocaina non erano del tutto noti, gli Stati Uniti la bandirono ufficialmente solo nel 1922).

Oshino Nakamatsu: l’inventore del floppy disk e detentore di circa 3.300 brevetti ha un processo creativo particolare. Per avere una nuova idea è solito immergersi in apnea e aspettare di essere sul punto di morire. È quello il momento migliore per partorire le idee migliori, “mezzo secondo prima di morire, perché il mio cervello beneficia della mancanza di ossigeno”. Un altro luogo stimolante è la toilette (se ne è costruita una completamente d’oro).

Albert Einstein: il piccolo Albert aveva difficoltà di linguaggio che preoccuparono non poco i suoi genitori. Col senno di poi disse che il suo sviluppo più lento rispetto a quello degli altri bambini, gli aveva dato più opportunità di osservare gli elementi fondamentali della vita, come lo spazio e il tempo. Invece, in quanto a bizzarrie non era secondo a nessuno. Ad esempio, il suo autista Stanley Cohen, nel libro “Il mio tempo con Einstein“, ha raccontato che amava suonare Mozart al violino durante le escursioni di birdwatching. E il solo ascolto della musica lo commuoveva fino a farlo piangere.

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FonteUfficiale.com