I 10 trucchi che usano i supermercati per farci comprare di più

Il neuromarketing permette alle aziende di creare strategie mirate che influenzano i nostri acquisti al supermercato

I 10 trucchi che usano i supermercati per farci comprare di più
I 10 trucchi che usano i supermercati per farci comprare di più. Il neuromarketing si basa sull’idea che le decisioni di acquisto sono guidate principalmente dalle emozioni e dalle motivazioni inconsce dei consumatori. Le aziende utilizzano queste informazioni per creare strategie di marketing mirate che influenzano il nostro comportamento di acquisto.

Una delle tecniche utilizzate nel neuromarketing è la creazione di esperienze di acquisto coinvolgenti ed emozionanti. I negozi vengono progettati per stimolare i sensi e creare un’atmosfera piacevole, utilizzando luci, suoni e odori che possono influenzare positivamente il nostro umore e la nostra percezione dei prodotti. Inoltre, vengono spesso utilizzate promozioni e offerte limitate nel tempo per creare un senso di urgenza e stimolare l’impulso all’acquisto.

Un’altra strategia comune è l’utilizzo del posizionamento dei prodotti sugli scaffali. I prodotti più redditizi o quelli che l’azienda desidera promuovere vengono posizionati ad altezza degli occhi e in posizioni di maggiore visibilità. In questo modo, catturano l’attenzione dei consumatori e aumentano le probabilità di essere acquistati.

Inoltre, il neuromarketing si avvale dell’utilizzo di colori, immagini e parole che evocano emozioni positive e associazioni piacevoli. Ad esempio, l’utilizzo di colori brillanti e vivaci può suscitare un senso di gioia e vitalità, mentre l’uso di immagini di persone felici e soddisfatte può creare un legame emotivo con il prodotto.

Le aziende utilizzano anche strategie di pricing psicologico, come offrire prodotti a prezzi terminanti in “99” per far percepire un prezzo più conveniente, o creare pacchetti e offerte speciali che inducono i consumatori a sentire di ottenere un valore aggiunto.

Le strategie per spingerci ad acquistare di più sono molteplici e mirano a sfruttare le nostre emozioni e motivazioni inconsce. Le aziende studiano ogni aspetto dei loro prodotti, inclusa l’etichetta, la forma della confezione e il posizionamento sugli scaffali, al fine di influenzare le nostre decisioni di acquisto.

Uno dei modi in cui le aziende cercano di influenzarci è attraverso la nostalgia. Crescendo, sviluppiamo affetto e nostalgia per i prodotti e i marchi che utilizzavamo da bambini. Le aziende sfruttano questa nostalgia per creare un legame emotivo con il prodotto e spingerci ad acquistarlo. Ad esempio, alcuni prodotti mantengono le loro confezioni invariate nel corso degli anni per richiamare i ricordi felici legati all’infanzia.

Un’altra strategia comune è quella di creare paura. Le aziende utilizzano la paura per vendere i loro prodotti, individuando problemi che il consumatore potrebbe non essere consapevole di avere e creando ansia al fine di incentivare l’acquisto. Ad esempio, si utilizza la paura dell’isolamento sociale se non si utilizzano determinati profumi o la paura di contrarre malattie se non si utilizza un gel igienizzante per le mani.

Le aziende cercano anche di generare dipendenza da un prodotto. Utilizzano ingredienti come lo zucchero o il glutammato per creare una dipendenza fisica e abituarci a un determinato sapore. In questo modo, siamo spinti a consumare prodotti che contengono questi ingredienti e diventiamo dipendenti da essi.

Infine, i supermercati utilizzano vari trucchi per spingerci ad acquistare di più. Ad esempio, mettono in mostra prodotti in offerta o a prezzi terminanti in “99” per farci percepire un prezzo conveniente. Posizionano anche i prodotti più redditizi o quelli che desiderano promuovere in posizioni di maggiore visibilità sugli scaffali per attirare la nostra attenzione.

Le 10 strategie comuni utilizzate nei supermercati per influenzare gli acquisti alimentari:
  • Carrelli di grandi dimensioni: I supermercati utilizzano carrelli più grandi per farci sentire che non siano pieni, spingendoci ad acquistare più prodotti. Questo è particolarmente evidente nei supermercati discount, dove i carrelli sono ancora più grandi.
  • Frutta e verdura all’entrata: La frutta e la verdura vengono posizionate all’ingresso per dare l’idea di benessere e freschezza, influenzando la percezione di tutto il cibo presente nel negozio.
  • Alcolici in fondo: Gli alcolici sono generalmente collocati in fondo al negozio per non contrastare con l’immagine salutistica che il supermercato vuole proiettare.
  • Prodotti essenziali: I generi di prima necessità, come uova, latte e farina, vengono posizionati di solito in fondo al percorso del negozio, dalla parte opposta all’entrata, o sparpagliati in varie zone. Questo ci costringe a percorrere tutto il supermercato, incoraggiandoci ad aggiungere più prodotti al carrello.
  • Prodotti complementari: I prodotti correlati vengono posizionati vicini tra loro per stimolare gli acquisti in coppia o in gruppo. Ad esempio, tè, biscotti e marmellate.
  • Prodotti per bambini e di alta gamma: I prodotti per bambini vengono posizionati alla loro altezza in modo che possano vederli facilmente. I prodotti di alta gamma, più costosi, sono posizionati strategicamente a livello degli occhi per attirare l’attenzione.
  • Prodotti più costosi a sinistra: I prodotti più costosi vengono posizionati a sinistra, poiché studi hanno dimostrato che tendiamo a confrontare i prezzi con quelli dei prodotti a sinistra.
  • Prezzo al chilo: Il prezzo al chilo, se obbligatorio, viene spesso scritto in caratteri microscopici sugli scaffali. Questo fa sembrare i prodotti più economici di quanto in realtà siano e rende difficile il confronto tra i prezzi.
  • Offerte: Le offerte sembrano pensate per favorire i clienti, ma spesso ci inducono ad acquistare prodotti non pianificati o in quantità maggiori rispetto a quanto realmente necessario (come ad esempio le promozioni del tipo “3×2”).
  • Dolciumi e gadget alle casse: Alle casse vengono posizionati dolciumi, gadget e ricariche varie. Quando siamo in fila stanchi e annoiati, siamo più inclini a concederci un ultimo acquisto impulsivo per noi stessi o per i nostri figli.

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FonteUfficiale.com