I quattro semi apparsi sulle prime carte da gioco “moderne” rimandano alle categorie sociali rappresentative del Medioevo: mercanti, condottieri, clero e contadini
Denari, spade, coppe e bastoni: che cosa rappresentano i semi delle carte? I semi delle carte da gioco, denari, spade, coppe e bastoni, hanno una radice storica che risale al Medioevo, riflettendo le categorie sociali predominanti di quell’epoca. Questi semi sono apparsi per la prima volta sulle carte da gioco “moderne” nel XIV secolo in Italia, diffondendosi poi in Europa. È interessante notare che la Cina aveva vari tipi di carte già da secoli prima della comparsa di queste versioni.
Nel 1400, in Francia, questi semi subirono una trasformazione, diventando rispettivamente cuori, quadri, picche e fiori.
La loro origine e significato rimandano al contesto sociale e alle categorie predominanti del periodo medievale. Gli accostamenti sono i seguenti: denari (o quadri) corrispondono ai mercanti, spade (o picche) ai condottieri, coppe (o cuori) al clero e bastoni (o fiori) ai contadini.
Tuttavia, esistono anche interpretazioni etiche alternative riguardo ai semi delle carte. Alcuni propongono che rappresentino virtù o vizi: i denari, ad esempio, potrebbero simboleggiare la carità o, al contrario, l’usura; le coppe, potrebbero indicare la fede o, in alternativa, l’ubriachezza; le spade potrebbero rappresentare la giustizia o, al contrario, la violenza; infine, i bastoni potrebbero rappresentare la solidità morale o, in alternativa, la forza bruta.