Le loro pratiche non hanno nessun riscontro scientifico, ma nella storia dei popoli compaiono da millenni
Chi sono i rabdomanti. I rabdomanti cercano vene d’acqua in zone e periodi di siccità o giacimenti di petrolio, minerali e metalli preziosi (come oro ed argento), persone scomparse, resti archeologici, ordigni esplosivi e oggetti perduti.
Cos’è la rabdomanzia
Il termine “rabdomanzia” deriva dal greco “ραβδόμαντεία” (rabdomanzeia), parola composta da “rhábdos” (che significa “verga, bastone”) e “mantéia” (che significa “divinazione”). La rabdomanzia è, quindi, quella pratica che consiste nella ricerca di acqua o filoni (giacimenti) di metalli nel sottosuolo, tramite l’uso di un bastone di legno. Il bastone è solitamente a forma di “Y” e rappresenta un amplificatore dei movimenti del corpo alle radiazioni emesse da ciò che stiamo cercando.
La tecnica dei rabdomanti
Le persone che praticano la rabdomanzia si servono di uno strumento ligneo (legno di nocciolo o di sambuco), di solito una bacchetta biforcuta a forma di Y (ma talvolta fatta a L) che tengono in mano dalle 2 estremità più corte, puntando la parte centrale in avanti. Alcuni si servono anche di un pendolo (piccolo oggetto di metallo appeso ad un filo) da utilizzare sopra una mappa del luogo destinato alla ricerca.
Il rabdomante interpreta le vibrazioni o i movimenti oscillatori generati dagli elementi del sottosuolo che si riflettono sul legno della bacchetta o sul pendolino.
La storia dei rabdomanti
Nei secoli passati la rabdomanzia era vista come una vera e propria stregoneria.
Tracce dei rabdomanti si trovano già dal III millennio a. C. in Cina ed in Egitto (vi sono raffigurazioni di uomini alla ricerca di acqua con la bacchetta ad Y in mano). “Sacerdoti dell’acqua” erano presenti anche nelle culture mesopotamiche, in Grecia e tra gli antichi Romani (come testimoniano testi letterari e reperti archeologici). Gli Etruschi consideravano il rabdomante una figura sacra, un essere sensibile che riusciva a captare sorgenti, falde termali, cavità sotterranee.
Tracce storiche si trovano nella Germania del XVI secolo (dove la rabdomanzia era utilizzata per individuare giacimenti di carbone o di metalli) e in Inghilterra (in alcune miniere inglesi in Cornovaglia di cui esiste un documento risalente al 1586).
Oggi i rabdomanti sono visti come imbroglioni e truffatori che provocano essi stessi le vibrazioni delle bacchette.
L’esperimento di rabdomanzia
Nel 1987, a Monaco di Baviera (Germania) si compì un curioso esperimento: 500 praticanti di rabdomanzia furono reclutati per provare le loro capacità. Il test prevedeva che stessero al piano di sopra di un fienile e che sotto di loro venisse pompata acqua attraverso un tubo. Il tubo veniva spostato ogni volta in una posizione diversa. Solo 6 dei 500 partecipanti ebbero successo riuscendo a trovare l’esatta posizione del tubo.