Per impedire a potenziali prede di individuare la sua ombra sul fondo marino, il calamaro emette una luce pari a quella della luna che brilla sul mare
Il calamaro gigante delle Hawaii (Euprymna scolopes) trascorre le sue giornate sepolto nella sabbia e le sue notti a caccia di prede nelle acque poco profonde al largo delle coste hawaiane. Il fatto che cacci di notte non deve indurre a credere che sfrutti l’oscurità per non essere visto. La sua strategia è l’esatto opposto. Arrivata la notta fa qualcosa di straordinario: inizia a emettere un bagliore della stessa intensità di quello lunare. Può sembrare poco opportuno richiamare l’attenzione in questo modo, in realtà questo mollusco è un passo avanti. Infatti questa tattica gli permette di non essere visto, perché la luce gli impedisce di proiettare la sua ombra sul fondale.
Il calamaro delle Hawaii, però, non è in grado di brillare da solo. Ad aiutarlo ci sono dei batteri bioluminescenti, i Vibrio fischeri, che riempiono il suo corpo di luce. Il suo sistema immunitario tiene a bada altre specie di batteri, ma i Vibrio fischeri sono introdotti e alimentati con una dieta costante di zuccheri e amminoacidi. Ogni notte questi batteri creano il travestimento luminoso del calamaro. Esso usa il sacco per l’ inchiostro come otturatore per far passare più o meno la luce dei batteri, a seconda della pienezza della luna e della copertura nuvolosa nel cielo. Ogni mattina il calamaro scarica i batteri residenti, sostituendoli con dei nuovi nel corso della giornata.
Il calamaro gigante delle Hawaii che s’illumina di notte
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