Animali bizzarri: Rinopiteco dorato, Gallo della salvia, Gerboa, Casuario, Saiga, Pesce pipistrello, Rana di vetro, Okapi, Otarda kori, Geco satanico, Formica panda, Chitra asiatica
I 12 animali bizzarri. Basta qualche minuto di visione dei documentari dedicati agli animali per accorgersi di quanto il loro habitat sia ricco di rituali e regole sociali che ignoravamo completamente l’esistenza. Nel corso dei secoli, gli animali hanno preso una strada evolutiva che gli ha permesso di sopravvivere nel loro habitat.
I 12 animali che hanno aspetti particolari e bizzarri
- Rinopiteco dorato: ha un pelo corto dorato e il naso ripiegato verso l’interno. I maschi hanno il volto di un colore azzurro;
- Gallo della salvia: gonfia le sacche golari durante i periodi di accoppiamento per attrarre i partner;
- Gerboa dalle orecchie lunghe: le orecchie sono lunghe circa la metà del corpo e usa quasi esclusivamente le zampe posteriori per spostarsi;
- Casuario: è un uccello incapace di volare. Oltre ai colori caratteristici di muso e collo, la particolarità risiede nella cresta ossea sul capo;
- Saiga: ha una curiosa struttura nasale. Le grandi narici dovrebbero servire a scaldare l’aria fredda dell’inverno russo e a filtrare la polvere d’estate;
- Pesce pipistrello dalle labbra rosse: si sposta in modo bizzarro usando le pinne dorsali come fossero delle zampette, quindi saltellando invece che nuotando;
- Rana di vetro: ha il ventre trasparente ed è possibile vedere gli organi all’interno;
- Okapi: potrebbe sembrare un parente delle zebre, ma lo è di più con le giraffe. Come loro ha un collo molto lungo rispetto al resto del corpo;
- Otarda kori: sul collo ha un piumaggio molto lasso che lo fa apparire più grande di quanto non sia in realtà;
- Geco satanico dalla coda a foglia: un maestro della mimetizzazione che riesce a schiacciare il corpo fino ad eliminarne l’ombra;
- Formica panda: non è una formica, ma una vespa senza ali che vive in Cile;
- Chitra asiatica: ha la testa di dimensioni molto ridotte rispetto al carapace (l’esoscheletro della tartaruga).
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Fonte: curioctopus.it
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